Per fortuna con il 25 aprile fascismo è finito.

Il fascismo è stato un movimento profondamente anticristiano. Il massacro di Addis Abeba in risposta all’attentato a Graziani è stato un episodio ignobile, il massacro di Debre Libanos è stato profondamente anticristiano. Debre Libanos era il più importante monastero d’Etiopia, il cuore della Chiesa etiopica. L’Etiopia è cristiana dal primo secolo dopo Cristo, il Negus Neghesti Haile Selassiè era il protettore della Chiesa. Tra il 20 e il 29 maggio 1937, come risposta all’attentato al viceré, maresciallo Graziani a Debre Libanos avvenne una atroce strage: monaci, diaconi, sacerdoti, fedeli, giovani, studenti. Debre Libanos 1937, il più grave crimine di guerra dell’Italia è il titolo del libro dello storico Paolo Borruso che ricostruisce la strage. Il numero di religiosi uccisi delle camicie nere è superiore al numero di religiosi uccisi dei partigiani rossi. Tra i crimini dimenticati del fascismo, c’è Gruaro. Nel dicembre del 1932 a Gruaro, in provincia di Venezia, il prefetto Bianchi inviò attraverso il podestà un ordine perentorio al dottore Bettino Betti, il medico condotto di Gruaro, e al dottor Sergio Borellini, che al tempo operava tra Giussago e Lugugnana, in cui si intimava di somministrare una nuova vaccinazione antidifterica in fase sperimentale a tutti i bambini. Dall’inizio del secolo non ci sono più in Europa morti per difterite. Non c’era nessun motivo per una vaccinazione con un farmaco sperimentale. Le insistenze sono perentorie e il Betti cede, e la campagna vaccinale comincia il 20 Marzo 1933 a Gruaro. Borellini rifiuta categoricamente di vaccinare con un vaccino sperimentale contro una malattia per cui non c’è da decenni nessuna emergenza. La vaccinazione antidifterica ha causato una strage a Gruaro, nel 1933, quando cioè la malattia già stava scomparendo spontaneamente ovunque. Si è trattato di una vaccinazione sperimentale e obbligatoria, i bambini dei contadini poveri di Gruaro hanno fatto da cavie. Ne sono morti 28 su 250, più del 10 %, e altri hanno subito danni irreversibili, cioè sono rimasti disabili a vita, con paralisi e cecità. I morti sono stati solo 28 perché il medico coraggioso, il dottor Sergio Borellini, seppe resistere agli ordini perentori del regime fascista. Grazie a lui i bambini inoculati furono solo 250 mentre avrebbe dovuto essere alcune migliaia. Grazie alla complicità degli Ordini del Medici il dottor Borellini ebbe la carriera distrutta. Adamo Gasparotto è uno dei pochi sopravvissuti a quella campagna di vaccinazione coatta, ha ricostruito la storia nel libro “Strage di bambini di Gruaro“. Le inoculazioni avvengono nell’edificio che ospita sia l’ambulatorio del dottore sia le aule della scuola, e in modo molto pratico i bambini passano dallo studio del medico alla classe senza neanche uscire dallo stabile. Gasparotto riporta il calendario vaccinale. “Lunedì 20 Marzo vengono vaccinati 47 bambini, martedì 92, mercoledì 48, giovedì nessuno, pausa, venerdì 10, sabato 33, domenica tutti a messa e altra pausa, il lunedì seguente 28 e martedì 28 Marzo gli ultimi 3. Totale : 254 bambini vaccinati in 9 giorni (mancavano all’appello le tre figlie del segretario comunale che non si sono presentate a scuola)”. Moltissimi bambini hanno effetti collaterali gravissimi già il primo giorno o i giorni successivi, eppure la mattanza va avanti. Incredibilmente si continua a vaccinare anche se le prove che il vaccino ha effetti collaterali gravissimi o mortali sono sotto gli occhi di tutti, nelle case da cui si alzano le urla disperate delle madri, dalle strade dove passano i carri funebri con le bare bianche. “Tornati a casa dopo la puntura, o il giorno dopo, alcuni bambini non si reggono più in piedi e mangiando soffocano, come emerge dalle testimonianze di Vittorina Colautti, classe 1928. I genitori cominciano a chiedere spiegazioni al medico che però sostiene che quello che ci sta accadendo non è causato dal vaccino (non c’è correlazione) e continua anzi a farlo a tutti i bambini programmati”. Alcuni bambini si salvano scappando dalla finestra, per cui il dottor Betti chiude a chiave porte e finestre. I disturbi sono febbre, vomito, eritema ma soprattutto paralisi e cecità, i sintomi inequivocabili dell’encefalite. Ma il fascismo calpesta ogni diritto dell’individuo anche quello proprio corpo e alla salute: si continua vaccinare. Tutti i 254 bambini vaccinati vengono ricoverati: i più gravi in ospedale a Padova e in quello di Portogruaro e nel dispensario comunale gli altri. A partire dal 24 Aprile e fino al 16 Maggio si contano 28 morti, 13 maschi e 15 femmine. Il dottor Betti è costretto a lasciare il paese: molti genitori lo inseguono urlandogli che è un assassino. Qualsiasi tentativo di questi genitori di far accogliere la propria voce viene sdegnosamente rifiutato dalla magistratura, così che non ci sono risarcimenti che aiutino le famiglie dei bambini diventati disabili. Il prefetto Giovan Battista Bianchetti sarà promosso a capo di gabinetto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il dottor Betti come ringraziamento di aver eseguito l’ordine di assassinare dei bambini con un vaccino assurdo sarà insignito da Vittorio Emanuele III del titolo di Cavaliere dell’Ordine della Corona. Per inciso: anche il parroco collaborò entusiasticamente a convincere le famiglie perplesse, violando quindi l’ordine di farsi gli affari suoi, anzi di fare gli affari di Dio: date a Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio, e le vaccinazioni sono di Cesare. Insignito anche lui del titolo di Cavaliere dell’ordine della Corona. La stampa censurò l’episodio dedicando solo poche righe dopo una notevole sforbiciata al numero di morti, e nessun accenno a ciechi e paralitici, la magistratura rifiutò categoricamente qualsiasi procedimento, il valoroso medico condotto che aveva rifiutato di eseguire ordini assassini ebbe la carriera distrutta. Questo è un episodio squisitamente fascista, intendendo per fascismo non solo le la dittatura specifica di Benito Mussolini, ma anche genericamente il calpestare le libertà più elementari, il diritto alla vita, il diritto a non essere disabile. Solo un medico profondamente fascista, ignobilmente fascista, può iniettare farmaci sperimentali e completamente inutili a degli innocenti e continuare a iniettarli anche quando ormai le prove della pericolosità anche mortale del farmaco sono sotto gli occhi di tutti. Solo un medico ignobilmente fascista esegue gli ordini invece di proteggere i pazienti. Solo uno stato ignobilmente fascista con a capo un ignobile fascista può premiare con una medaglia un medico mediocre senza alcun valore di ricerca, che ha beatificato un farmaco evidentemente pericoloso, negandone i tragici e mortali effetti collaterali. Solo uno stato ignobilmente fascista e degli Ordini dei Medici ignobilmente fascisti possono perseguitare il medico che correttamente ha applicato scienza e coscienza e si è rifiutato di iniettare veleno e assassinare innocenti. Solo un ministro della salute fascista fino all’ultima sinapsi del suo miserabile cranio può imporre la somministrazione di un farmaco inutile e dannoso, anzi mortale. Solo una magistratura fascista fino all’ ultima sua cellula può a avvallare un crimine bestiale come l’inoculazione coatta di farmaci tossici e inutili, e rifiutare sistematicamente di ascoltare la voce a chi ha avuto la vita distrutta, ormai ridotta a una vita disabile e dolente, di chi ha visto morire suo figlio. Fortunatamente il 25 aprile del 1945 fascismo è caduto, e adesso abbiamo una magnifica democrazia colorata come l’arcobaleno e paffuta come una mela molto matura, con la costituzione più bella del mondo, difesa da Mattarella, e cantata da Benigni, e non è più possibile violare il Trattato di Norimberga imponendo con la coercizione farmaci sperimentali con effetti collaterali anche mortali. Solo il fascismo potrebbe farlo. Buon 25 aprile a tutti.