Crimine contro l’umanità: ma certo!
Un crimine contro l’umanità delle donne sfruttate, comprate, vendute, ridotte a rischiare il cancro per produrre un bambino con un rischio di aborto altissimo prima della nascita e un rischio di cancro aumento dopo la nascita. Un crimine contro la mia umanità, contro quella di mia madre, contro l’umanità di ogni donna che viene calpestata.
Il signor Nicola Vendola si mostra con in braccio un bambino cui è stata negata la madre ma in effetti anche il padre, e domanda “Vi sembriamo un crimine contro l’umanità”. Sì. Certamente. Quello che vediamo è un crimine contro l’umanità. Mostra un sessantaseienne con un braccio un bambino comprato. Il sessantaseienne sostiene di essere gay, quindi incapace della normale fisiologia che consiste nell’amare il corpo di una donna, e l’unica maniera decente che i bambini hanno per nascere è dall’amore di un uomo per una donna. Il sessantaseienne quindi non è in grado di generare un figlio e sarebbe decente rinunciare. Il primo gesto di amore nei confronti di un figlio di un vero padre è amare sua madre, amare il suo corpo, amare la sua anima, usare la sua forza per proteggerla, il secondo compito di un uomo degno del nome di padre è proteggere la gravidanza della sua sposa. A ogni ansia, ogni paura, ogni umiliazione, ogni abbandono il corpo della madre fabbrica ormoni da stress che la vena ombelicale porta fino al corpo del feto, a suo cervello in formazione. Un uomo perbene, un uomo degno del nome di padre, farà tutto il possibile perché la gravidanza della sua sposa sia serena, senza bisogno di somministrazioni di dosi di ormoni pericolose per l’attecchimento di una gravidanza aliena, ormoni che gravano anche sul feto aumentando il suo rischio oncologico. A quel bambino è stato tolto il diritto di avere una madre, di cui ha imparato a riconoscere la voce del quinto mese di vita intrauterina: questa è una ferita primaria che gli aumenta gli ormoni da stress con un danno permanete. Quel bambino ha probabilità più alte di ammalarsi Quel bambino ha avuto un rischio maggiore di un bambino concepito normalmente di essere abortito o partorito con parto prematuro. Per arrivare alla sua dolorosa fabbricazione attraverso pratiche dolorose e pericolose diversi altri “embrioni”, cioè altre creature umane uniche e irripetibili sono stati sacrificati. Le due donne che sono state usate per formare questo bambino sono state sottoposte per questo concepimento contronatura a procedure dolorose e pericolose, con somministrazione altissime di ormoni che hanno aumentato il loro rischio di avere un cancro. La vendita di ovuli può causare una sindrome da iperstimolazione ovarica, con rischio di idrotorace, idroperitoneo, idropericardio, trombosi, ictus, infarto e coagulazione intravasale disseminata. Se il signor Nicola Vendola avesse chiesto alla stessa donna di cui ha usato il patrimonio genetico di portare la gravidanza, non ci sarebbero stati rischi aumentati per nessuno. Il suo bambino sarebbe stato un bambino concepito normalmente con nessun rischio aumentato e la donna non avrebbe avuto i rischi aumentati rispetto a una normale gravidanza. Nessuno avrebbe rischiato una sindrome da coagulazione disseminata, mortale, nessuno avrebbe rischiato un idropericardio potenzialmente mortale, nessuno avrebbe avuto un rischio maggiore di cancro, il bambino nato non avrebbe avuto un maggior rischio di essere abortito o partorito prematuramente, il mondo non sarebbe stato inquinato da valanghe di estroprogestinici, quelli somministrati alle due femmine della specie usate per fabbricare l’oggetto della vendita. Ma così il bambino avrebbe avuto una madre, madre biologica, genetica, madre vera a tutti gli affetti, e questo può essere trovato da alcuni inelegante. Il bambino che Vendola esibisce per quello che è, un trofeo e uno status simbol da esibire, non certo un figlio, dovrebbe essere protetto rispettandone la delicatissima riservatezza. Quando un bimbo ha bisogno di sentirsi protetto va nel lettone insieme a papà e mamma. Il bambino che Vendola esibisce quando è stanco o ha la febbre si rifugia un letto dove nessuno ha le mammelle e tutti hanno il pene. Questo è sbagliato per tre motivi:
- le mammelle servono a nutrire, quindi le donne che sono dotate di mammelle hanno capacità di accudimento di un neonato superiori ai maschi. Nel paleolitico, l’era più lunga di permanenza dell’uomo su pianeta, un neonato senza la madre non poteva sopravvivere. Poteva restare vivo solo se trovava una madre adottiva in grado di allattarlo. Quando un neonato piange, la madre si sveglia sempre, il padre non sempre. Il suo cervello non è organizzato in questo senso perché svegliarsi visto che non può allattare? Meglio che dorma così al mattino è riposato e può svolgere il suo ruolo di colui che protegge la diade madre bambino, per esempio andando a discutere con le tigri dai denti a sciabola o i mammuth. La gravidanza per altri è uno schifo anche se attuata da coppie etero, che sono la maggioranza, ma almeno in questo caso il bambino finisce in un posto dove uno dei due ha le mammelle, quindi una più alta capacità di accudire un neonato.
- Inoppugnabili statistiche ci informano che le madri sono responsabili di pochissimi abusi sessuali su minori. I maggiori responsabili di abusi sessuali su minori sono quelli dotati di pene, quindi il padre e, ancora di più, i maschi dotati di pene che non hanno parentele genetiche con il bambino, il secondo compagno della madre, oppure anche il compagno del padre, il fratellastro, lo zio eccetera. In una situazione in cui la madre non c’è e ci sono il padre e il compagno del padre, entrambi proprietari di pene, di cui uno senza parentele biologiche, è evidente che statisticamente il rischio del bambino di subire abusi aumenta. 3)
- Mentre qualsiasi genitore adottivo, soprattutto in Italia, viene passato nel tritacarne, chi sottopone due donne, la venditrice di ovuli e la portatrice di gravidanza a pratiche pericolose e bestiali basta che tiri fuori i quattrini e si può portare il bambino nel suo lettone. A nessuno viene in mente che i predatori possono procurarsi bambini completamente loro? Don Fortunato di Noto informa che la pedopornografia riguarda anche bambini piccolissimi. Non è facilissimo seviziare un neonato di qualcun altro senza che nessuno se ne accorga. Il signor Nicola Vendola è sicuramente una persona impeccabile da questo punto di vista, ma non si rende conto che con la sua pubblicità a questa pratica, con la sua richiesta della sua liberalizzazione, sta favorendo il rischio tutt’altro che remoto che due o più predatori si trovino un neonato di loro assoluta proprietà cui poter fare quello che vogliono?
Il signor Nicola Vendola forse non ha idea dei rischi e del dolore che ha inflitto con il suo acquisto alle due donne che per guadagno hanno accettato di vendere rispettivamente gli ovuli e la gravidanza. Non è impossibile che di medicina non capisca un accidente di niente e che la sua conoscenza si basi su quattro slogan e sulle fesserie che raccontano le agenzie che si occupano di queste nascite. Molto più grave è il caso dei due tizi che sono andati in Argentina per far fabbricare una bambina che loro osano chiamare nostra figlia. Uno dei due è un infermiere, l’altro è addirittura un oncologo. Questi sanno benissimo i rischi e il dolore che hanno imposto, e ugualmente non si sono fermati. L’oncologo sa che le pratiche della vendita di ovuli e di gravidanza aliena aumenta il rischio di cancro anche sulla stessa bambina? Questo è il motivo per cui molte di queste agenzie hanno il servizio soddisfatti o rimborsati. Se il prodotto muore entro il primo anno di vita, si ha diritto a un secondo prodotto senza spendere soldi. E lo ha fatto lo stesso?