Comma 22 e diritti.
Comma 22 è il titolo di un romanzo di Joseph Heller che conteneva un celebre enunciato paradigmatico per il circolo vizioso. «Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo.»
Nessuno ha capito che il problema fondamentale del fenomeno immigratorio è religioso. Lo scopo dell’immigrazione islamica è l’islamizzazione dell’Europa, dato ufficiale riconosciuto in trattati ufficiali del 1974 come uno degli scopi dell’Unione Europea.
Esistono diritti inalienabili della persona umana, diritti inviolabili di ogni essere umano: il diritto alla libertà, il diritto alla vita, il diritto a professare la propria religione. Questi diritti sono sanciti nella Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo. Noi rispettiamo l’individuo e solo l’individuo. L’individuo ha la capacità di provare dolore, il dolore delle ferite, il dolore della fame, il dolore dell’imprigionamento. L’individuo ha una coscienza. L’individuo ha il libero arbitrio e la capacità di assumersi la responsabilità delle sue azioni e di renderne conto.
Le religioni posso essere rispettate solo se rispettano l’individuo. Nulla, nemmeno le religioni devono essere al di sopra delle critiche, perché altrimenti la prima libertà, quella che garantisce tutte le altre, la libertà di parola, verrà annientata.
Il 2 agosto 1990 al Cairo è stata dichiarata la irrisolvibile incompatibilità della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo con la Umma (l’insieme dei precetti) ed è stata redatta la Dichiarazione dell’Uomo Islamico di seguire la UMMA, alla presenza dei ministri degli esteri di 54 paesi islamici. L’ONU ha equiparato la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, non compatibile con l’islam, alla Libertà dell’Uomo Islamico di seguire la Umma, compatibile con l’islam, come sancito dal congresso del Il Cairo da 54 paesi islamici. Quindi l’ONU bacchetta l’Italia se ritiene che la mancanza del matrimonio gay sia una violazione dei diritti, ma dà la Presidenza della Commissione diritti umani all’Arabia Saudita, dove i gay sono lapidati e le adultere pure. L’equiparazione della Dichiarazione della libertà dell’Uomo Islamico di seguire la Umma alla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo è stata un crimine assoluto, la condanna a morte per tutte le minoranze non islamiche che vivono in paesi islamici. La Umma riconosce il diritto, quindi il dovere di punire l’apostasia: chiunque voglia abbandonare la religione islamica per convertirsi al cristianesimo, al buddismo o al libero pensiero sarà punito. La Umma punisce il proselitismo, che rischia di levare sudditi all’islam: ma anche semplicemente avere un crocifisso al collo è considerato tentativo di proselitismo: e il proselitismo deve essere punito perché leva sudditi all’islam. Ho usato la parola la parola suddito perché nessuna altra è adatta. Islam vuol dire sottomissione, niente altro che sottomissione. In tutto il corano non una sola volta c’è la parola libertà, la parola amore, la parola perdono.
Ma soprattutto la Umma ha il diritto, quindi il dovere di punire la blasfemia, ed è qui che i diritti più elementari vengono calpestati. La preghiera fondamentale del Cristianesimo è il Padre Nostro, la preghiera direttamente insegnata da Gesù Cristo. Anche pronunciare la preghiera fondamentale del cristianesimo è blasfemia, perché nell’islam noi siamo servi di Dio non suoi figli. Il diritto a perseguitare la blasfemia ha trasformato in un inferno la vita dei cristiani in terra islamica. L’accusa di blasfemia proferita da un islamico contro un cristiano non deve essere provata e causerà la perdita dei beni, della libertà, forse della vita. I magistrati vogliono che siano accolti e tenuti i Italia tutti coloro che vivono in paesi insicuri perché non Rispettano la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, vale a dire tutti i paesi islamici. Quindi:
- «Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo.» Nei paesi islamici non può vigere la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo ma la Umma.
- L’ONU quindi ha equiparato la Umma alla Dichiarazione dei Diritti Umani.
- Dato che non laggiù non vige la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, i paesi islamici sono insicuri dal punto di vista dei diritti.
- Dato che sono insicuri dal punto di vista dei diritti, ogni islamico ha il diritto di essere accolto in un paese che rispetti la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo. Un’adultera o potenziale tale non può essere lasciata in un paese dove rischi la lapidazione, lapidazione che non impedisce che qual paese sia considerato dall’ONU un fiore all’occhiello perché non rispetta la Dichiarazione dell’Uomo, ma la Umma, che tanto è uguale.
- Dato che la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo non è compatibile con l’islam non può esserne imposto il rispetto agli immigrati di religione islamica che ne devono essere esentati, come già sta succedendo in Gran Bretagna dove il diritto di famiglia degli islamici è applicato da Corti islamiche secondo Sharia, dove le poliziotte hanno l’ordine di indossare il velo islamico di ordinanza quando entrano nelle case degli islamici e dove i poliziotti devono rispettare le regole del Ramadan quando entrano dei quartieri islamici.
- Dato che la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo non è compatibile con l’islam, le associazioni islamiche, come dichiarano serenamente, si impegnano ad abolirla progressivamente grazie al voto.
Riassunto: nei paesi islamici vige la Umma che non rispetta i diritti umani quindi gli islamici hanno diritto di venire a risiedere nei paesi dove si rispettano i diritti umani e di abbatterli, perché non rispettano la Umma.