Una bimba lasciata in auto.
Gli incidenti stanno aumentando in maniera esponenziale, e spesso sono incidenti che non hanno nessun senso: una macchina che arriva senza nessun segno di frenata al massimo della velocità sui gabbiotti di pedaggio dell’autostrada, il pullman che va dritto sulla curva, il camion che piomba sulle auto. Si tratta evidentemente di quelli che vengono chiamati malori improvvisi. Abbiamo morti improvvise che moltiplicano gli incidenti stradali. Il professor Montagnier aveva avvertito: moriranno all’improvviso. È molto difficile che si tratti di infarto. Nella stragrande maggioranza dei casi l’infarto impiega tempo per uccidere. Sono molto rari gli infarti che causano la morte improvvisa, quelli massivi che danno una frattura del miocardio o quelli che interessano le aree da qui nasce l’impulso per il battito cardiaco. Questo enorme quantitativo di morti improvvise, impropriamente chiamate malori, potrebbe essere dovuta a una trombosi massiva conseguente alla inoculazione coatta dei cosiddetti vaccini covid, acquistati dalla riconfermata baronessa Ursula? Non lo sappiamo, perché non si fanno le autopsie. Quindi il concetto potrebbe essere: ti vaccini, muori e fai morire, travolgendo gli altri in incidenti stradali.
C’è un altro tipo di assurda morte in automobile: il bambino lasciato in auto con la macchina parcheggiata al sole. I bambini lasciati in auto sono moltissimi. Fortunatamente la maggior parte delle volte l’auto non è al sole, oppure piove, oppure siamo in inverno. Alcune volte purtroppo siamo in estate, l’auto è al sole, il bimbo muore e i genitori avranno per tutta la vita il cuore straziato. Ho capito la dinamica di questi incidenti qualche anno fa. Ero in Puglia, in un posto molto bello con un castello posato sulla spiaggia, per un premio letterario. Sono uscita al mattino presto per camminare, mentre mi preparavo mi sono detta che dovevo passare alla reception a recuperare la casa identità. Me lo sono ripetuto e nella mia mente si è creata l’immagine di me stessa che andavo alla reception e recuperava la carta di identità. Ho anche immaginato un brevissimo dialogo fatto di grazie e buona giornata. Si è creata una falsa memoria, che è scivolata dove ci sono le memorie vere, assolutamente uguale. Quando sono scesa, la reception era ancora chiusa, quindi non ho ricuperato la carta di identità. Nella mia mente però l’immagine di me che la ricuperavo, salutavo e la mettevo in borsa si era formata, ed era diventata una falsa memoria, memoria che il cervello non distingue dalle memorie autentiche. Ho fatto a mia passeggiata, ho partecipato alla cerimonia del premio, sono andata a pranzo, passando innumerevoli volte davanti alla reception, e poi sono andata all’aeroporto assolutamente convinta di avere la mi vuole insieme senza estate può capitare a la carta di identità con me. Quando all’ aeroporto non l’ho trovata da nessuna parte, ho disfatto con angoscia la borsa e il bagaglio a mano, e ho impiegato un numero ridicolo di minuti per ricordarmi che alla reception non c’era nessuno, per rendermi conto che la mia carta di identità era rimasta lì. Chi porta il bambino all’asilo, forma nella propria mente l’immagine di sé stesso che consegna il bambino, immagina anche il dialogo. Dopo di che, concentrato sul proprio lavoro, sulla propria giornata, salta l’asilo e lascia la macchina da qualche parte, qualche volta al sole. Qual è la soluzione tutto questo? Cosa dobbiamo fare perché non succeda più? Lasciate stare i seggiolini con l’allarme. La soluzione è: non portate i bambini all’asilo nido. L’asilo nido è un errore. Al di sotto dei tre anni un bambino non deve socializzare con una massa di coetanei, è uno stress eccessivo. Al di sotto dei tre anni un bambino non deve essere affidato a estranei. Gli educatori e le educatrici sono estranei, per loro il bambino è lavoro. Qualcuno di loro sarà molto bravo, altri sfogheranno sul bambino la collera e le frustrazioni quotidiane. Al di sotto di tre anni un bambino deve restare con mamma sua a casa sua. Il femminismo è stato creato a tavolino per buttare sul mercato del lavoro migliaia e migliaia di lavoratori anzi di lavoratrici, così da creare competizione e poter abbattere i salari. Il femminismo è stato creato a tavolino perché non devono esserci aree che non siano tassabili. Una madre che allatta il suo bambino dandogli una valangata di anticorpi magnifici non è tassabile. Il latte materno come i pani e i pesci moltiplicati da Gesù Cristo, si moltiplica secondo necessità, più il bambino succhia, più si forma. Una madre che gioca con il suo bambino insegnandogli con la sua presenza la gestione delle emozioni, non è tassabile. Le educatrici dell’asilo nido sono tassabili. Una madre che compri verdure al mercato per fare il minestrone, produce meno tasse della busta di minestrone surgelato. Una bimba lasciata in auto, un padre e una madre spezzati, una società demente che ha creato un obbrobrio come gli asili nido. Gli asili nido sono sempre esistiti, per i figli delle schiave e delle prostitute, quando le cose andavano male per i figli delle vedove. Se appena poteva, una donna si procurava un marito che si sbattesse lui ad andare a lavorare, mentre lei stava a casa a guardare i suoi bambini. Questo ha creato una società invincibile che ha resistito a catastrofi antropologiche inimmaginabili come il crollo dell’impero Romano, la peste del 300, la seconda guerra mondiale. Noi siamo la società del cavolo che si sta estinguendo da sola. Immaginate un circo che levi i leoncini a mamma leoni quando sono ancora piccolissimi, perché la leonessa deve tornare a fare il suo numero. Tutta la società girava attorno al bambino, al suo diritto di starsene a casa sua con sua madre vicino. Ora grazie al femminismo la madre ha conquistato il diritto di farsi sfruttare su un posto di lavoro, e il bambino deve essere parcheggiato all’asilo nido, dove convive con un eccessivo numero di coetanei, uno stress molto alto, un numero di germi molto alto, un numero di vaccinazioni molto alto per poter accedere a questo onore. I bambini muoiono perché sono fuori di casa nelle automobili. I bambini muoiono perché purtroppo i genitori hanno la mente talmente concentrata sul lavoro che una falsa memoria si infila. Un bambino portato all’asilo nodo può morire in un incidente stradale. I bambini vengono esposti ad incidenti in itinere, qualche volta una falsa memoria si crea nelle mente di chi li sta portando e restano in auto a morire. Quando le cose vanno bene, invece, genitori stravolti passano ricuperare bambini stravolti alle 17:00, oppure le 18, qualche volta 18:30. Loro sono stravolti. I bambini sono stravolti. Tutto questo è contro i bambini, una trappola mortale. Essere madri è una tale fatica che le donne non mettono più al mondo figli. Abbiamo una natalità di 1,3 figli per madre, insufficiente per sopravvivere. La Corea del Sud ha una natalità che è la metà della nostra. Moriranno prima di noi. Probabilmente anche lì ogni tanto qualcuno lascia un bimbo al sole, o forse hanno i parcheggi sotterranei. La gloriosa emancipazione e liberazione femminile è una boiata pazzesca. Torniamo a un mondo dove sono gli uomini a sbattersi per andare a lavorare, e con il loro lavoro proteggono le donne e i bambini. Un bambino deve andare all’asilo a 4 anni, non prima, quando è in grado di gridare: “ehi, sono qui!”, se lo si dimentica in auto. Deve andarci due ore al giorno, non otto, perché comincia la socializzazione e due ore bastano, se vogliamo un asilo a misura e a interesse di bambino, non un parcheggio dove stare le otto ore necessarie a mamma per farsi sfruttare come lavoratrice. Dopo otto ore è stravolto, e inevitabilmente convinto di non essere la priorità di nessuno. Lo accoglie una madre stravolta, con una giornata di lavoro sulle spalle. Grasso che cola che è non stato dimenticato in auto.