Dal 2011 a ora continua l’islamizzazione dell’Europa.
Ho cominciato a occuparmi di multiculturalismo nel 2011. Due giovanissime donne erano state assassinate in Italia, mentre in Pakistan era stato assassinato il ministro per le minoranze culturali. Ho cominciato a parlare di due giovanissime donne ammazzate in Italia, e di migliaia ormai di donne e giovanissime donne quando non ragazzine, che in Italia non sono state ammazzate perché hanno chinato la testa davanti alla barbarica usanza di un matrimonio stabilito da altri, un matrimonio all’interno della propria religione, una religione che vieta alle proprie figlie di disporre di sé. Ho ricevuto un post qualche settimana fa di una signora italiana sposata ad un uomo di origine pachistana che mi ricordava come nell’islam i padri amino le loro figlie e che suo suocero ha scelto per sua figlia un ragazzo che a lei piace. Non metto in dubbio che nella maggior parte dei casi sia così. Per inciso è la trama del 60% dei film di fattura indiana e dell’80% dei film di fattura pachistana: il padre sceglie lo sposo che, fortuna, piace alla figlia. E nei casi in cui il padre non è benevolo e sceglie indipendentemente dai voleri della figlia e contro di essi? E se questa figlia si fosse scelta un uomo da sola e se questo uomo fosse stato induista, sick, cristiano o buddista? Se fosse stato ebreo? Un funzionario dell’ambasciata israeliana?
Avrei dovuto incontrare l’onorevole Sbai appunto nel 2011 ad una conferenza con Nello Rega in un minuscolo paesino del Piemonte. L’onorevole Sbai non è potuta venire e al posto suo è venuta l’avvocato Loredana Gemelli.
Facciamo un riassunto. L’onorevole Sbai, presidentessa dell’associazione Donne Marocchine in Italia, ha una fatwa sulla testa ed è la prima persona che è riuscita a far riconoscere come l’emissione di una fatwa di condanna a morte debba essere perseguita per istigazione a delinquere.
L’avvocato Loredana Gemelli, in prima linea nella difesa dei diritti delle donne musulmane, è stata minacciata anche lei e più di una volta. È stata lei a rappresentare la parte civile nel processo per l’omicidio di Hina Saleem, la ragazza pakistana ammazzata dal padre perché aveva deciso di vivere con un italiano ed a stare dalla parte della vittima nel giudizio contro il padre di Sanaa uccisa a Pordenone da un padre padrone marocchino. Senza la tenacia e la determinazione di Loredana Gemelli sarebbe passata la orrida tesi del “delitto culturale”, che nel nostro codice penale non esiste, ma va bene lo stesso.
Più volte minacciato Nello Rega, autore di un libro “Diversi e divisi”, libro dove afferma che il cristianesimo e l’islam sono e sempre saranno incompatibili, islam e democrazia sono incompatibili e sempre lo saranno.
Io ho parlato di fisiopatologia dell’islam, i danni da velo, da ramadan, cosa sono veramente le mutilazioni sessuali.
Poi ci siamo detti tutti quanto sia da riformare la condizione della donna nell’islam e di come sia la priorità del mondo.
Non c’era quasi un accidente di nessuno a sentirci, ma quei pochi si sono spellati le mani ad applaudirci. Se ci fosse stata più gente, se fossimo riusciti ad arrivare al Mean Strem con le nostre tesi molto scomode, forse ira non staremmo cercando i parenti di un’altra ragazzina assassianta.
Buona notte Hina e buona notte Sanaa, giovanissime martiri della libertà: che qualcuno vi abbia portato le mimose, a voi e a quelle che vi hanno seguito.
E buona notte anche a lei, ministro Shahbaz Bhatti , ministro pachistano barbaramente assassinato il 2 marzo a 42 anni perchè era riuscito a salvare Asia Bibi, buona notte anche a lei che ora è dall’altra parte delle stelle. Noi che andiamo a dormire tutte le sere in case sicure, non non sappiamo, noi non capiamo cosa è essere “di frontiera”, si dice così vero? E’ questo l’eufemismo che indica il vivere sempre minacciati, il non sapere se la sera si tornerà a casa.
Ricorderemo il suo testamento.
“ La mia battaglia continuerà, nonostante le difficoltà e le minacce che ho ricevuto. Il mio unico scopo è difendere i diritti fondamentali, la libertà religiosa e la vita stessa dei cristiani e delle altre minoranze religiose. Sono pronto a ogni sacrificio per questa missione, che assolvo con lo spirito di un servo di Dio. Ora vi è ancora molto lavoro da fare, dobbiamo affrontare sfide molto serie come quella sulla blasfemia. Cercherò di testimoniare, nel mio impegno, la fede in Gesù Cristo”.
Dopo di lui innumerevoli cristiani sono stati assassinati, un infinito numero di innocenti ha sparso il suo sangue, dal Pakistan al Kenia, dalla Libia alla Nigeria.
Se le nazioni cristiane non avessero rinnegato il cristianesimo tutto questo non succederebbe.
Nel frattempo le chiese bruciano nell’indifferenza generale.
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