Ogni promessa è debito
Io sono Giorgia: sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana.
Gentile signora Meloni, queste frasi che aprono la sua autobiografia, sono anche una precisa promessa elettorale. In effetti queste frasi sono il motivo per cui a un certo punto della mia vita, io ho deciso di votare per lei. Sono forti dichiarazioni identità e questo costituisce un grandissimo gesto di coraggio in un mondo che disapprova l’identità, la considera una colpa, una scortesia nei confronti di tutti coloro che non sanno chi sono, cosa sono e cosa ci fanno al mondo, che bisogna badare a non offendere, perché altrimenti si destabilizzano. Le sofferenze delle persone incapaci di identità in altri tempi, i miei, erano illustrate nei capitoli centrali dei libri di neuropsichiatria, che spiegavano come aiutare queste persone a trovare la loro identità, perché la mancanza di identità è una patologia ed è una patologia dolorosa. Da quando è stato ideato l’aggettivo “fluido”, queste persone sono invece un soggetto politico, e tutta una società deve rinnegare la realtà. Le sue frasi sono sicuramente poco inclusive, lei non include tutti quelli che non sanno chi sono, che non sanno di che sesso sono, riconosce che essere madri cambia la nostra identità perché cambia le nostre priorità, la sua italianità afferma un legame forte con la terra e con la storia, e il diritto di questa terra ad avere una storia e dei confini che la proteggano e a non essere coinvolta in nessuna guerra contro i propri interessi. La sua dichiarazione di cristianesimo è sicuramente controcorrente, e questo è meritorio, ma non può restare solo una dichiarazione. Le élite ci vogliono fluidi. Affermare di essere una donna può essere poco inclusivo per tutti quelli che non possono dire altrettanto, affermare di essere una madre è poco inclusivo per tutti quelli che non lo sono, affermare di essere cristiano è veramente poco inclusivo, è stato specificato anche da Gesù Cristo. Chi non è con me è contro di me è scritto nei Vangeli e un’altra fase interessante è non abbiate paura di farvi odiare. Sono le sue affermazioni forti, che dimostrano un’identità forte, e che quindi contrastano le linee direttive culturali di un’epoca che ci vuole privi di identità. Le sue frasi infatti sono state riprese in un infinito quantitativo di parodie che alla fine sono risultate essere un ulteriore rafforzativo. In un mondo dove sempre più personaggi politici squittiscono a favore della mancanza identità, qualcuno che affermava la sua, era sicuramente interessante. Ora però è necessario tenere fede a quelle affermazioni. Lei è una madre, fermi la guerra, subito. È una guerra ingiusta, che distruggerà l’Ucraina , distruggerà l’Europa, distruggerà noi. Il rogo di Odessa, i missili sul Donbass, le svastiche del battaglione Azov rendono la narrazione molto meno eroica di come sembra, e in tutti i casi l’Italia sarà massacrata. Come madre, come italiana, come cristiana faccia tutto quello che può per fermare questa guerra. Il popolo l’ha eletta perché ricordava le sue giustissime parole contro le sanzioni. Fermi la guerra, la fermi subito, non renda lei stessa e l’Italia complici. Riporti Italia al suo ruolo storico di mediatore di pace. Il cristianesimo però riguarda anche altro. Riguarda la morale sessuale, riguarda la sacralità della vita, riguarda il diritto di non essere insultati nella propria religione. Lei sta dando tragiche delusioni al suo elettorato per quanto riguarda la difesa dei confini e la necessità di tenere fuori l’Italia da una guerra atroce, e non certo combattuta per motivi splendenti come si racconta. Possiamo capire, anzi abbiamo capito, che la sua libertà di movimento sia molto poca. Abbiamo capito che l’Italia è una nazione che ha completamente rinunciato alla sovranità. Abbiamo capito che se un governo sgarra, quel governo cade, per lo spread, cade per rivoluzioni colorate a deliziose tinte pastello, cade perché cade l’aereo che porta il governo. Questo lo abbiamo capito e continuiamo a pensare che lei sia comunque il meno peggio tra le poche opzioni che avevamo a disposizione. Non credo che però lei riceva ingiunzioni dall’estero anche su Sanremo.
Il festival, come sempre, è stato un festival politico sui temi del Pd o per essere più corretti sui temi di alcune frange del Pd non condivise da una buona parte del loro stesso partito. Lo stesso De Luca del Pd ha definito protagonisti del festival come infelici, sfessati, scammannati, sfrantumati. In quanto meridionale ho apprezzato molto la scelta degli aggettivi. Abbiamo visto mimato un rapporto anale. Moltiplica le malattie sessualmente trasmissibili, e dopo che ci siamo tenuti mascherine e distanziamenti mi sembra paradossale, per non usare un altro aggettivo che potrebbe causarmi un’ulteriore denuncia. Si tratta di un peccato per la religione cristiana, perché Sanremo deve mostrare un peccato mortale. L’aborto di cui la signora Ferragni ha parlato è un peccato mortale, perché reclamizzarlo? Un tizio che si fa chiamare Rosa Chemical ha mostrato un corpo estraneo da inserire nella parte distale del tubo digerente, si tratta in un atto impuro e, come medico garantisco, veramente molto impuro, che può moltiplicare la trasmissione di malattie a trasmissione orofecale, epatite A, ma anche covid. Il nome Rosa è quello della sua mamma. La parola Chemical temo si riferisca al cosiddetto sesso chimico, chem sex, che suona meglio di tossicodipendenza. Lo strampalato neologismo mischia le parole chimica e sesso, parole che dovrebbero restare accuratamente separate. Chem sex dovrebbe voler dire fare sesso da strafatti, cocaina, crack, metanfetamina, mefedrone, MDMA, crystal met, ghbe, anfetamina e varie, tutte sostanze che non aumentano la tenerezza e l’empatia, levano la capacità di capire le conseguenze delle proprie azioni. Molto amato il popper, che ha una forte azione analgesica e permette di tollerare pratiche antifisiologiche e dolorose, tanto poi ci sono il sistema sanitario nazionale e i soldi dei contribuenti per riparare i danni. Era così necessario dare cifre astronomiche alla mediocrità di Benigni e al nulla di Chiara Ferragni? Un festival fatto di crisi pantoclastiche da disturbo border line, corpi estranei anorettali, odi alla tossicodipendenza e inni all’aborto non ha rappresentano noi, i suoi elettori. Il signor Mazzi è il sottosegretario alla cultura in quota FdI. In un’intervista al Corriere della Sera ha rivelato che la sua è “una prospettiva particolare perché per una decina di anni ha lavorato dietro le quinte del festival, anche con Amadeus in preparazione dell’attuale edizione, come direttore o codirettore artistico”. Quindi dietro alla scaletta di personaggi di dubbio gusto, blasfemi e osceni – pagati con soldi pubblici e in prima serata -, culturalmente di valori che non certo rappresentano i suoi elettori, c’è da anni anche il sottosegretario in quota FdI? Non abbiamo votato per più guerra, più Europa, più immigrazione, più boiate a Sanremo. Sanremo è contro l’identità, antiitaliano e anticristiano. La cultura cui apparteniamo non può avere come sottosegretario alla cultura un codirettore artistico di una trasmissione che inneggia all’aborto, che mostra un dildo, un rapporto anale, una crisi pantoclastica. Aspettiamo che finalmente lei si mostri Giorgia, donna, madre, italiana e cristiana, capo del governo di una nazione mediatrice di pace, con le frontiere chiuse, la televisione che trasmetta programmi decenti, qualcosa che anche sua figlia possa guardare.