Giustizia
“Era merda. E ci hanno obbligati a mangiarla. Proni e schiavi, come nelle scene più raccapriccianti del film capolavoro di PPP. Convinti con forza coercitiva istituzionale che si trattasse di ambrosia. Era merda e scorre nelle nostre vene. A noi, e solo a noi, piove nel corpo e nello spirito una tempesta di dolori mai conosciuto. Dalle cardiopatie ai reumatismi. Dai chiodi nelle ossa alle confusioni nella testa. E quelle maledette vertigini, che ti terremotano le gambe e il petto! Il sughero nelle mani ha sostituito la carne. Cedono gli equilibri e si affanna il petto. Dicono che sia normale, ma normale non è!!! Prima di questa farsa satanica, non c’era! Li chiamano vaccini, nei laboratori dell’inferno, ma sono solo aggiustamento di tiro! In peggio! Della serie, se non crepano col virus, tranquilli, ci pensiamo noi con la “cura”. Ci siamo cascati in molti. Per amore, spesso. Per salvare, spaventati dalla possibilità che potesse accadere l’irreparabile, Nonni, Figli, Amori. Oggi, invece che in panetteria, facciamo code in farmacia. A consumare i loro confetti di vario colore! E il veleno continua. Triste, questa lunga fine del mondo! Venti di guerra provocata e imposta. Oceani di veleni sintetici. Invasioni di virus alieni. L’Umanità buona NON ce la farà! Chissà, Quei Segreti… forse, e non forse, l’unico farmaco buono resta solo la preghiera. Almeno, rilassa…”.
Sono queste le parole durissime con cui Nino Spirlì, uomo politico, giornalista e scrittore, che, dopo la scomparsa di Jole Santelli, è governatore della Calabria. Ha subito tre dosi di “vaccino”, e si è battuto anche per una vaccinazione più diffusa, perché è stato ingannato. Un inganno in cui sono caduti molti, dato che l’inganno è stato fatto in maniera spettacolare. L’inganno è stato fatto sulla bontà, sull’ altruismo, sul ricatto, sul senso civico, sul non voler essere considerati “imboscati” o “parassiti”. È stato un colossale inganno. Le parole di Spirlì sono durissime? Durissime, ma non certo esagerate, non certo sopra tono. Sono le parole normali di chi è stato ingannato con l’inganno più viscido e ignobile. Il corpo di un uomo che prima era sano ora è malato di patologie mai sentite, per le quali nessuno ha la cura. Si intitola “Gli invisibili” il documentario dedicato alle persone danneggiate dai cosiddetti vaccini anticovid. Il termine “vaccino” è assolutamente improprio per farmaci di questo genere. Si tratta di farmaci in fase sperimentale, sperimentati per soli due mesi. Spirlì non è un medico. È stato ingannato. Innumerevoli altri sono stati ingannati, o ancora peggio costretti, sotto il ricatto di perdere il lavoro insieme alle libertà più elementari. È sconvolgente ascoltare le loro testimonianze. Già resi invalidi della prima iniezione sono stati costretti alla seconda e alla terza dai medici dei centri vaccinali. Questi medici meritano il titolo di medico? Il primo dovere di un medico non è salvare l’umanità, salvare gli anziani nelle Rsa, salvare i fragili, se anche questo fosse vero e non lo era. Il primo compito è NON NUOCERE. Quando noi facciamo un atto medico dobbiamo farlo nell’unico interesse del paziente, non nell’interesse della società, del mondo, dell’universo, degli anziani nelle Rsa, dei fragili. Altrimenti la nostra medicina non è medicina ma arbitrio, tortura. È stato distrutto l’habeas corpus, il riconoscimento, già presente nel medioevo, dell’assoluto diritto del cittadino sul proprio corpo. La domanda è: com’è possibile che dei medici si siano fatti ingannare? Com’è possibile che medici, docenti di facoltà di medicina, presidenti di Ordini dei Medici, abbiano potuto pensare anche solo per due minuti e mezzo che farmaci sperimentati per soli due mesi potessero essere messi senza pericoli enormi sul mercato? Com’è possibile che dei medici non siano stati capaci di leggere le schede tecniche dei farmaci e rendersi conto che in nessun punto era segnalato che bloccavano la trasmissione di malattia? Com’è possibile che dei medici abbiano permesso l’inoculazione di questi farmaci al di là delle indicazioni date sui foglietti illustrativi, in italiano basso chiamati bugiardini, indicazioni che li limitano a persone sane, con esclusione di donne in gravidanza, tra i sedici e i sessant’anni? Quando è stato aperto un centro vaccinale all’Ospedale Sant’Anna di Torino sono state violate le schede tecniche che ricordavano come il farmaco non fosse stato sperimentato in gravidanza e quindi non potesse essere usato in gravidanza. Sono andata a protestare e a spiegare quanto fosse pericoloso davanti al centro vaccinale. Uso il termine centro vaccinale e non l’orrendo e cacofonico Hub, perché è un termine ridicolo coniato da persone che evidentemente non conoscono l’italiano, oppure conoscono la vecchia regola del marketing: più grande è la fregatura, più grande l’uso di parole straniere. C’erano ad ascoltarmi la giornalista Patrizia Corgnati e una decina di persone di Torino Manifestazioni. Totale: 11 persone. Avevo due macchine della polizia e una della Digos a controllarmi: totale 12 persone, dodici tutori dell’ordine nessuno dei quali è andato a disturbare i nigeriani che ai giardinetti vendevano innocua eroina tagliata con fentanil sicuramente di buona qualità. In questo momento i colleghi che lavorano al Sant’Anna mi avvertono che gli aborti spontanei sono aumentati, esattamente come aumentati sono i malori improvvisi, i malori non improvvisi e preceduti da malattie tragiche, le malattie autoimmuni, disturbi invalidanti. Dati statistici informano che, dove l’uso dei cosiddetti vaccini covid è stato alto, già si registrano cali della fertilità. Com’è possibile che i medici abbiano ignorato gli avvertimenti di Peter Doshi che aveva segnalato già all’inizio l’inutilità di questi farmaci a impedire la trasmissione della malattia e aveva calcolato che il loro solo scopo dimostrato era diminuire la violenza della malattia di pochissimo, del 15%, per un periodo osservato di due mesi, a fronte di effetti collaterali spaventosi e solo in parte conosciuti.
Tra gli innumerevoli morti, tra gli innumerevoli danneggiati, c’è un numero enorme di persone giovani che lo avevano fatto per senso civico, senso di responsabilità. Vorrei ringraziare il quotidiano La verità è trasmissione televisiva Fuori dal coro di Mario Giordano per aver accolto la voce di dolenti. Mi chiedo se ci sarà un giorno in cui tutto questo sarà processato, nel caso, sul banco degli imputati devono esserci anche le due massime cariche, Presidente della Repubblica e Draghi, allora Presidente del Consiglio, che hanno mentito al popolo. Il Presidente del Consiglio è cambiato, ma il Presidente della Repubblica è sempre lo stesso, e oggi ha trionfalmente spiegato che i morti sarebbero stati molto di più senza la magnifica campagna vaccinale, un’affermazione falsa: basta guardare i dati delle nazioni dove l’inoculazione non è stata fatta e compararli ai nostri. I medici sospesi per inadempienza dell’obbligo vaccinale, me compresa, saranno reintegrati, ma nessuno ci chiederà scusa. Se mai un giorno il processo ci sarà, sul banco degli imputati devono anche esserci i presidenti degli Ordini dei Medici. Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo), ci ha regalato queste bizzarre parole “Mi pare che il ministro – spiega Anelli – abbia un’idea caratterizzata dal senso di responsabilità e da un ragionamento che tiene conto dell’andamento della pandemia. Si va verso una gestione ordinaria, di normalizzazione, e in questo senso rendere il bollettino settimanale mi pare coerente”. È un tentativo lodevole di far sembrare che la gestione pandemica abbia una qualche valenza medica e non solamente politica, finge di ignorare che i dati dell’ultima estate sono peggiori di quelli della penultima, che le persone inoculate si ammalano e sviluppano molto facilmente long covid, si sorvola in maniera signorile sul fatto che tutte le affermazioni fatte fino ad ora sono false. Col “vaccino” non si è tornati alla normalità, si torna alla normalità col governo Meloni, non è vero che bastava vaccinare il 70% degli italiani, non è vero che l’efficacia dei vaccini era del 95%, non è vero che bastava una dose, nemmeno due e nemmeno tre, non è vero che il “vaccino” o cosiddetto tale bloccava il contagio, non è vero che un “vaccinato” non possa finire in terapia intensiva e morire. È vero che l’inoculazione di questi farmaci ha fatto morire persone, e gli Ordini dei Medici sono corresponsabili di aver reso obbligatori farmaci potenzialmente mortali e in fase sperimentale. Se mai il processo ci sarà, sul banco degli imputati devono anche esserci giornalisti o cosiddetti tali che hanno latrato insulti a chi cercava affannosamente di dire la verità, che hanno tappato la bocca nei talk show. Aggiungo qualche riga alle parole del governatore della Calabria. Non sono certa di questo processo avrà mai luogo. Si invoca una seconda Norimberga, ma per avere il processo di Norimberga è stato necessario vincere una guerra mondiale. Non sono certa che arriverà mai la giustizia degli uomini ma sono certa che arriverà quella di Dio. L’oppressione dei deboli e negare la giusta mercede, per esempio levando il lavoro ai non inoculati, insieme all’omicidio volontario, sono peccati che gridano vendetta a Dio. L’ira di Dio esiste: la Sua giustizia fa parte della Sua misericordia.