Il marxismo pornografico
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La parola “borghese” è stata una condanna a morte, e spesso una morte terribile. Cercate le poche informazioni sulle sofferenze atroci del gulag. Cercate le pochissime informazioni sulle atroci torture degli sgherri di Pol Pot. Eppure i cosiddetti intellettuali, parola dall’etimologia sempre più impenetrabile, la parola borghese è una colpa. La plebe segue. La parola borghese usata come ingiuria è stato il grimaldello del marxismo e della cosiddetta rivoluzione sessuale, e questo dimostra come sia stata un’operazione marxista. Questo è un trucco, una geniale riscrittura del dizionario dei sinonimi e dei contrari, per cui borghese risulta sinonimo di cristiano occidentali. Se qualcuno avesse detto odiamo i valori occidentali e cristiani, sarebbe stato evidente che si trattava di un etnocidio. Dire odiamo i valori borghesi ha permesso lo scempio. Gli operai e contadini hanno valori morali di morale sessuale diversa? Gli operai degli anni ‘60 e ‘70 erano contenti se la figlia andava con chi capitava, collezionando aborti? I contadini degli anni 70 non sognavano di vedere i figli sposati in chiesa che mettevano al mondo nipotini? Che le donne amassero diventare madri e gli uomini amassero diventare padri, era un valore biologico e religioso, non era un valore borghese. Il valore borghese era investire in bot e votare per i partiti di centro. Il matrimonio era un valore di tutti. La solidità della famiglia e la sua armonia erano valori religiosi e civili, non erano valori borghesi. Erano i nostri valori, quelli della nostra società, quelli su cui la nostra civiltà si è fondata. Senza questi valori la civiltà crolla. Peppone teneva a quei valori non meno di Don Camillo. Eppure la loro demolizione è stata ammantata dalla terminologia della lotta di classe, la promiscuità sessuale è diventata lotta di classe.
L’antropologia con la promiscuità sessuale crolla. La ragazza e soprattutto il ragazzo potevano accedere alla sessualità solo dopo essersi sposati. Questo li spingeva a conquistarsi rapidamente titoli di studio e lavori stabili così da potersi sposare e diventare finalmente amanti e genitori. L’età media del matrimonio era venti anni, quella della prima maternità 22 anni. Nel momento in cui l’accesso a una sessualità sterile, ridotta a sola sensazione, viene data anche ai ragazzini, non c’è più motivo di diventare adulti, e si resta intrappolati in un’adolescenza cronica. Si resta all’università fino ai trent’anni, si trova un lavoro e una casa a quarantadue. Inoltre di sesso non se n’è mai fatto così poco. Quello cui abbiamo assistito, è stato una spettacolare operazione di marketing oscuro, o mind fuking, termini con cui indichiamo una qualsiasi manovra di manipolazione mentale che porti le persone a fare qualcosa contro i propri interessi. Lo spettacolare esempio di marketing noi lo abbiamo nell’imperdibile libro Tom Sawyer di Mark Twain, storia di un ragazzino orfano che vive nel sud degli Stati Uniti all’epoca dello schiavismo, affidato a zia Polly. Tom ne combina parecchie, e zia Polly ordina per lui una punizione esemplare: la domenica pomeriggio, invece che andare al fiume a giocare con gli altri ragazzini, dovrà dipingere la palizzata. La punizione ha tre componenti: non poter andare a giocare al fiume, la fatica e la noia di dover dipingere una palizzata, il fatto, e questo ancora più grave degli altri due, che tutti ragazzini mentre vanno il fiume gli passano davanti, lo vedranno, e lo prenderanno crudelmente in giro. È disperato, ma finalmente ha un’idea geniale: comincia a dipingere la palizzata fingendo grandissima concentrazione, e soprattutto passione. Finge di divertirsi, e molto. Risponde infastidito ai ragazzini che gli chiedono cosa stia facendo, ingiungendo loro di non disturbarlo, il suo comportamento è talmente entusiasta che i ragazzini, tutti, uno dopo l’altro, gli cedono i loro pochi beni, qualche biglia, una mela morsicata, una zampa di coniglio portafortuna, perché conceda anche a loro il privilegio di dipingere un pezzo di palizzata. Alla fine del pomeriggio Tom non ha dipinto nemmeno una spanna di palizzata e ha le tasche piene di piccoli giocattoli di tutti gli altri. Dipingere palizzata è una punizione o un dono?
Questo delizioso racconto ci spiega come, ancora più importante delle cose, può essere il senso che diamo alle cose. C’è stata una spaventosa operazione di mind fuking, apparentemente spontanea in realtà finanziata e guidata da poteri stranieri che ci odiavano. Una propaganda micidiale, capeggiata dall’anche allora pessimo Corriere della Sera, spinse decine di migliaia di uomini e donne per strada a pretendere a gran voce l’intervento dell’Italia nella prima guerra mondiale. Una propaganda micidiale orchestrata dai sempre pessimi media di sinistra ha spinto a un’inversione dell’etica. Nella Bibbia la maledizione peggiore è morire senza discendenza. Inversione dell’etica invece afferma che la discendenza, cioè bambino, è un peso, un problema, qualcosa da evitare, qualcosa che si può uccidere, qualcosa che si può vendere, una proprietà comunque, non un dono di Dio. Il sesso è diventato un’ossessione, e questo non gli ha fatto bene, lo ha quasi ammazzato. Di sesso si parla ovunque, ma non se ne è mai fatto così poco, e quel poco che viene fatto è fatto talmente male che siamo arrivati a 50 sfumature di sadomaso e a migliaia di incredibili galline che sono andate a vedere il film.
Se ne parla solamente, ma le persone che vi accedono fisicamente sono molto meno che in passato. Nel matrimonio tradizionale ci si sposava a vent’anni e si restava sposati fino alla morte. Questo voleva dire che ognuno dormiva tutte le notti in un letto in cui c’era una persona dell’altro sesso tra l’altro una persona che non era troppo antipatica visto che in effetti era stata scelta in matrimonio. Qualcosa ogni tanto succedeva. Ora molti vivono soli, in Svezia addirittura la maggioranza delle persone vive sola e un quarto delle donne che diventano madri, lo fa comprando sperma su Internet. È più semplice che fare l’amore con un uomo. Il sesso senza figli ha generato i figli senza sesso. L’unica possibilità di sesso è rimorchiare qualcuno, una fatica notevole, oppure resta il sesso che si da soli davanti a un porno, un’altra dannata dipendenza. Se il porno non esistesse, molti uomini andrebbero a cercarsi una donna, ma il porno c’è e restano a casa. Molti miei pazienti mi spiegavano che guardavano porno perché non avevano una donna. Io spiegavo loro che non avevano una donna, perché guardavano porno. Il porno, dove si mostrano violenze spaventose contro le donne, è un genere girato facendo veramente violenze sulle donne. Guardare porno abbatte la libido, abbatte anche il testosterone, disregola il metabolismo di dopamina e endorfine e modifica le linee sinaptiche cerebrali: detto in parole povere rende molto ossessionati e un po’ più scemi. Abbatte l’istinto di protezione del territorio e l’istinto di protezione degli uomini verso le donne, aumenta ovviamente la violenza contro le donne, eppure nessuna delle tizie che si vanta difendete le donne parla mai di un’eventuale regolamentazione. Il porno favorisce pedofilia, abusi su minore e incesti. Molti bambini sono esposti al porno che “normalmente” guardano i fratelli maggiori, i padri, i patrigni e i nonni, e questo è già un abuso. Un ragazzino di tredici anni che ha assistito a queste scene sul cellulare suo o sul computer del patrigno, e ha anche assistito alla solita delirante lezione di cosiddetta educazione sessuale dove l’oca giuliva di turno ha comunicato la delirante bestialità che nulla di quello che è legato al sesso deve far sentire colpevoli, perché non esiste un’etica della sessualità, coinvolgerà nei giochi erotici la sorellina di dieci anni, facendo danni enormi, dei quali, però, secondo istruzioni, non si sentirà in colpa.
La propaganda del 68 ha investito l’etica e l’ha invertito.
Nel ‘68 la famiglia viene presentata come una cellula della società capitalista, con il padre nelle vesti del capitalista, ovviamente cattivo, e la madre e i figli nella veste del proletariato. La lotta di classe, cioè l’odio tra familiari, sono quindi presentati come una bella festa. La promiscuità sessuale anche. Una famiglia armoniosa è sicuramente un covo di tragica violenza capitalista (ma guarda! Di nuovo il linguaggio del marxismo), di ipocrisia e di crimini nascosti.
Un linguaggio marxista ammanta anche la parte più lurida e immonda della lussuria: l’abuso del bambino.
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