Azitromicina
Dopo l’annosa e ridicola guerra all’idrossiclorochina con cui la cosiddetta scienza mainstream si è coperta ridicolo, ora comincia la guerra all’ azitromicina. Da ieri il medicinale manca nelle farmacie, dove scarseggia anche l’idrossiclorochina, e a reti unificate ci stanno informando che questo succede per l’infame cattiveria dei medici che usano un antibiotico (che serve contro i batteri) per curare una malattia virale, e per l’isterismo della popolazione che sta facendo scorta di medicinali. Faccio parte dei cattivi. Quelli buoni, quelli che vi spiegano che l’azitromicina non serve nella covid perché è una malattia virale e gli antibiotici servono contro le malattie batteriche, sono gli stessi che non solo vi hanno raccontato prima, ma vi raccontano anche ora che la pessima tachipirina, nome d’arte del paracetamolo, è il farmaco di prima scelta per la malattia in questione. Il paracetamolo è un antipiretico praticamente privo di una solida capacità antinfiammatoria e con la pessima abitudine di abbattere il prezioso glutatione, che combatte l’infiammazione. La Sars 2 covid 19 uccide mediante infiammazione. Il paracetamolo non la contrasta e la peggiora. Il primo a ipotizzare la terapia a base di Vitamine D, K C, zinco, antiinfiammatorio non steroideo ( aspirina o ibuprofene), idrossiclorochina, azitromicina, cortisone e eparina, è stato il virologo Didier Raoult, dell’Istituto Ospedaliero Universitario Méditerranée Infection di Marsiglia, che ha spiegato come il trattamento precoce dei pazienti affetti da CoViD-19 con almeno 3 giorni di idrossiclorochina e l’azitromicina, o altro antibiotico della famiglia dei macrolidi, determinano un miglioramento molto più netto di tutti gli altri trattamenti. Queste affermazioni sono state confermate dal professor Cavanna nel marzo 2020 e ulteriormente confermate dalle migliaia di medici che hanno applicato questo protocollo. All’isola Mauritius al primo sospetto di Covid somministrano aspirina, idrossiclorochina e azitromicina, 14 euro in totale, e hanno avuto una mortalità bassissima. Potremmo inviare iter ai virologi canterini a imparare il mestiere. L’isola Mauritius e piena di villaggi vacanze. Potrebbero anche fermarsi come animatori. Per quale motivo diamo un antibiotico in una malattia virale? Per quattro motivi, ognuno dei quali da solo giustificherebbe l’uso di questo farmaco.
- Noi non possiamo essere certi, nemmeno a fronte di un tampone positivo, test molto aleatorio, che il nostro paziente abbia un virus e non un batterio, o non li abbia entrambi. Se una persona, soprattutto una persona non giovane, si presenta con febbre e sintomi respiratori nel 70% dei casi si tratta di una patologia batterica. Questo paziente può anche avere un tampone positivo, ma quel numero, 70%, è troppo alto perché un medico abbia il comportamento assolutamente irresponsabile di non prescrivere un antibiotico. Sono un medico. Mi assumo la responsabilità fino all’ultima sillaba di quello che affermo. Non prescrivere immediatamente un antibiotico in una persona anziana che presenta febbre e sintomi respiratori importanti è irresponsabile, ed è una delle cause del disastro sanitario covid. Molte polmoniti interstiziali durante la cosiddetta pandemia sono risultate causate da micoplasmi o altri patogeni. Non dare antibiotico in una polmonite interstiziale, perché si è convinti che si tratti di una patologia virale e puramente virale, è un errore di una gravità imperdonabile, un errore che molti pazienti possono pagare molto caro.
- Le infezioni virali nell’ 80% dei casi si complicano con infezioni batteriche, queste sensibili agli antibiotici. La Sars 2 covid 19 si complica con facilità con una infezione di micoplasmi, microrganismi per i quali l’azitromicina è un farmaco ottimale.
- La Sars 2 covid 19 è una malattia che causa danno attraverso una tempesta infiammatoria, una cascata di citochine. Per combatterla occorrono gli antiinfiammatori e l’ antinfiammatorio più efficace è il cortisone. Il cortisone però può deprimere il sistema immunitario, favorendo la sovra infezione batterica, dove il paziente non sia protetto da antibiotico
- I macrolidi hanno una certa azione antivirale, e già era stata sfruttata nella cura dei virus Ebola e Zika. L’azitromicina migliora la produzione dell’interferone I, che ha azione antivirale. In una prima fase della malattia i macrolidi intralciano l’ingresso del virus interferendo con il ganglioside GM. Il virus entra nelle cellule o attraverso i ricettori per l’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE2), oppure attraverso il ganglioside GM1.
Per quanto riguarda l’affermazione piena di disprezzo contro i cittadini che si sono premuniti procurandosi i farmaci corretti nel caso di eventuale patologia, dichiaro che questi cittadini hanno fatto l’operazione corretta. In una situazione folle dove moltissimi medici negano le cure ai pazienti, dando tachipirina e vigile attesa, procurarsi i farmaci per la terapia domiciliare è l’operazione corretta. Se si hanno in casa, anche un medico che non può più prescrivere ricette in quanto sospeso dall’ordine perché ha rifiutato di farsi inoculare farmaci sperimentali con i contratti secretati e lo scudo penale per chi lo fabbrica e chi li inietta, può seguire il paziente. In una situazione folle di isterismo di massa provocata da una comunicazione folle fatta non solo da giornalisti di regime ma anche di quelli che ormai sono medici di regime, avere questi farmaci in casa ha rasserenati e questo da solo sarebbe un ottimo motivo. Ma il motivo principale è che la grande maggioranza dei medici continuano prescrivere la tachipirina e l’ancora più indecente vigile attesa. È appena stato vinto un ricorso al TAR, per questo. Indipendentemente dal ricorso, prescrivere paracetamolo che abbatte il glutatione in una malattia virale è sbagliato. Un medico non è giustificato a fare una scelta sbagliata per seguire un protocollo sbagliato. Il fatto che gli ospedali siano state fatte fleboclisi somministrando paracetamolo per endovena è ancora più grave. Tutti vi complimenti ai padri e madri di famiglia che, intelligentemente, si sono procurati farmaci giusti.
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