Catalogo.
Circola l’intervista di una giovane donna che spiega con fierezza di avere scelto su catalogo il padre di suo figlio. Si tratta secondo il catalogo di un medico che ama la musica classica e le filosofie orientali. Bizzarro che una persona del genere arrotondi le entrate vendendo lo sperma, e bizzarro il grande numero di professionisti tra i venditori di sperma che amano la musica classica e le filosofie orientali. In molti casi le dichiarazioni sono false, se anche fossero vere, sarebbero incomplete. Uno può essere medico, alare la musica classica, odiare i bambini, può essere un accolito della pornografia, può aver rifondato il partito nazista. Nella lista si mettono solo le caratteristiche positive, una creatura umana include anche altro, che non viene detto, così che l’uomo del catalogo resta perfetto. La donna incapace di accettare la realtà di un uomo reale può continuare a vivere nel suo mondo fantastico dove esistono gli uomini perfetti e vendono lo sperma. Una caratteristica di questi uomini, tutti, è l’irresponsabilità. Un uomo forte non tollererebbe mai di sapere che un figlio nato de lui, col sorriso forse di sua madre, cresce senza di lui, senza che lui possa proteggerlo. Se non sbaglio era altrettanto trionfale il profilo del “donatore 7042”, danese, con una malattia genetica gravissima che ha fecondato circa 100 bambini (e non 43, com’era stato indicato nel 2012), bambini con la sua stessa neurofibromatosi.
Anche io ho scelto il padre di mio figlio, e ho scelto uno che mi era simpatico, uno con cui mi faceva piacere parlare. Ho scelto un uomo che aveva le caratteristiche di forza che avrei voluto in mio figlio, e che mio figlio ha ereditato. E poi ci sono state altre cose che un catalogo non ti dà: il fatto che sapevo che lui voleva me, e che sapevo che per me sarebbe stato disposto a rischiare la vita, esattamente come ora sarebbe disposto a rischiarla per me o per nostro figlio. Nostro figlio è stato concepito nella gioia, non nel gelo di un’operazione medica. Una donna che sceglie un padre su catalogo, ormai lo fanno più della metà delle donne svedesi, perché non concepisce un figlio con un uomo vero? Perché non ama il corpo degli uomini, e allora non sarà in grado di amare il corpo del figlio, oppure perché preferisce fantasticare di un’inesistente perfezione? Anche io ho scelto il padre di mio figlio, ma non l’ho scelto su catalogo, e il risultato è stato che quell’uomo c’era, c’era quando è morto mio padre, quando mi sono laureata (ero già sposata), quando è morta mia madre. Siamo andati ai concerti insieme. Siamo andati sott’acqua insieme. Abbiamo fotografato gli squali. La notte dormiamo uno di fianco all’altro e il freddo non ci fa paura. C’era quando il suo bambino ha imparato a gattonare. C’era quando il suo bambino ha fatto l’esame di quinta elementare. Non c’era quando il ragazzo fatto l’esame di terza media, in quei giorni era ricoverato in ospedale, ma in compenso c’è stato per la maturità e la laurea. Ha insegnato a suo figlio l’etica, il coraggio, lo spirito critico, il nome dei pesci e l’uso delle bombole subacquee. Scegliete con grande attenzione l’uomo che deve essere il padre dei vostri figli, perché il primo grande dono che una madre fa al figlio è un padre di cui essere fiero, un padre che lo protegga a qualsiasi costo dandogli anche, con questa protezione, il senso del suo valore.
Questa è la scelta più importante della nostra vita, qualcuno che ci ami, qualcuno che per noi sia disposto a buttare sulla bilancia tutto il suo coraggio. Il padre deve essere un uomo, con un nome, deve avere una voce, una statura, le braccia per abbracciare. Se non è scelto su catalogo, il pacchetto base padre include anche due nonni, un’altra spettacolare ricchezza nella vita del bambino. Il padre deve essere qualcuno che sia presente e gli insegnai il coraggio. Noi donne non sempre riusciamo a insegnare il coraggio, spesso siamo troppo protettive. Il rapporto che istauriamo con i nostri figli, rischia di essere simbiotico. Ci vogliono i padri. E se il padre non c’è perché la morte l’ha portato via prima della nascita del suo bambino, ci devono essere il suo nome, le sue foto, il suo sorriso mentre guarda la mamma il giorno del matrimonio, i suoi genitori, i nonni, a ricordare che stato un uomo e non un fantasma.
Un bambino deve nascere da un uomo e una donna, due menti e due corpi diversi e complementari, alleati e amanti. Il figlio deve poter sentire l’amore di papà per mamma e quello di mamma per papà. Così sa di essere un principe, nato dal re della regina, come nelle fiabe: non è un caso che gli piacciano tanto.