La dispersa etica dei lupi
Un decreto legislativo del 2008, il numero 1, che disciplina il Codice della Protezione Civile, su questo punto parla chiaro: all’articolo 23, comma 3, precisa che la durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale non può superare i 12 mesi ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi. In effetti emergenza indica qualcosa che sta emergendo. Un qualcosa che è emerso 24 mesi fa non può più essere considerato emergente, cioè nuovo. Superati i 24 mesi quindi bisogna cominciare a parlare di stato d’eccezione. Qualcuno sta pensando a fare una nuova legge per giustificare una situazione di questo genere. Non capisco che necessità ci sia di fare una nuova legge: è sufficiente continuare a infischiarsene di quelle già esistenti. In questi 24 mesi nulla è stato più come prima. Possiamo considerare la nostra situazione economica e sociale defunta per sempre, siamo stati addestrati a chiedere il permesso anche per andare a Messa, inclusa quella di Pasqua, e a non adombrarci quando celo rifiutano. Siamo stati addestrati a informarci su quante persone a cena ci sono permesse. Abbiamo avuto il maggior numero di deceduti a fronte del maggior disastro economico e sociale, eppure è sempre lì lo stesso ministro della salute pubblica, che da 24 mesi zampetta da un’emergenza un’altra come un orsacchiotto sui frammenti del ghiaccio dell’Antartide nei documentari pro Greta.
Esiste un nuovo ordinamento giuridico dove il precedente diritto ai diritti è annullato, ma è per il nostro bene. L’unica fonte di diritti è il cosiddetto vaccino su cui è imperniato un uomo ordinamento non solo giuridico ma anche etico e sociale.
In un recente studio svolto dall’Università di Oxford è stato condotto su inoppugnabili dati pubblici del sistema sanitario inglese e ha preso in considerazione 96.000 casi positivi sottoposti a tracciamento. I ricercatori hanno studiato la contagiosità, vale a dire il passaggio di positività. Nei casi studiati e il fatto di essere stati vaccinati ha diminuito apparentemente la contagiosità. La variante alfa non è più in circolazione. Per quanto riguarda la variante delta essere vaccinati o non vaccinati riduce la contagiosità dal 65% al 36% a seconda che si usino Pfeiffer o Astrazenica nelle prime dodici settimane dopo la vaccinazione. Peccato che il green pass garantisca la libera uscita per 52 settimane: ne restano 40 scoperte. Il vaccinato quindi può contagiarsi, può contagiare, può serenamente finire in rianimazione e contrariamente a quanto pensa Riotta può anche morire.
Il cosiddetto vaccino è talmente pericoloso che tra i suoi sempre più incredibili adulatori, c’è chi accusa di vigliaccheria i perplessi paragonandoli a disertori in guerra. Il disertore è uno che non ha voglia di andare sotto il fuoco delle mitragliatrici di qualcuno sta sparando addosso. Il disertore cioè è una persona che vuole sottrarsi a una situazione di pericolo, una situazione di grosso pericolo, a una situazione di pericolo mortale. Quindi in questa geniale frase, ringraziamo l’autore, è contenuta l’estrema pericolosità dei cosiddetti vaccini. Adesso ci spiegano che i cosiddetti vaccini devono essere fatti anche i bambini. In altre nazioni Gran Bretagna e Germania i pediatri hanno bloccato questa iniziativa. La stessa OMS è perplessa. Italia sola avanza come un caterpillar, unica civiltà al mondo che impone farmaci di estrema pericolosità al punto tale che chi rifiuta e paragonato a un disertore a una categoria che non corre alcun rischio per la malattia originaria. Per i bambini la SARS due Covid19 ha una mortalità dello 0,000 qualcosa percento secondo le varie statistiche. Quale incredibile senso dovrebbe avere sottoporli a un incredibile quantitativo di rischi che sono solo in parte conosciuti e dei quali ogni mese aumenta la lista? Nella spettacolare corsa chi dice l’idiozia più grossa svetta la spettacolare frase di Gianni Riotta che accusa i figli dei no vax di contagiare i compagni che a loro volta contagiano fragili. Gianni Riotta quanti bambini cinque anni devono avere effetti collaterali da cosiddetto vaccino per salvare i novantenni, nella delirante teoria che il vaccino salvi i novantenni? La morte di un solo bambino per salvare mille novantenni sarebbe un crimine atroce.
Nelle parole di Riotta risuona il mito nazifascista del bambino soldato che si sacrifica per la patria, il piccolo balilla, il bimbo della gioventù hitleriana che passa direttamente alla 12ª divisione S.S, la Baby division come la chiamavano gli americani, che nella razione avevano le caramelle al posto del tabacco. Riotta non ha alcuna difficoltà a immaginare i bambini ammazzati da trombosi, come Giulia morta a 13 anni, che ha accettato di farsi inoculare una terapia genica sperimentale perché altrimenti era derisa da insegnanti e compagne, massacrata dal disprezzo gratuito, dall’odio fomentato dall’autorità, da tutte le autorità. I sempre più ridicoli corsi contro bullismo con cui si sperpera il denaro pubblico, non valgono per chi rifiuta una terapia genica sperimentale. Immagino Riotta insieme al presidente Draghi andava ad appuntare una piccola medaglia sul petto dei bambini rimasti paralizzati dalla trombosi del midollo o sulla sedia a rotelle per insufficienza cardiaca di miocardite, oppure sulla bara di quelli morti, come la piccola vedetta lombarda.
In Francia è sconsigliato il vaccino Moderna sotto i trent’anni, forse loro non sanno che i vaccini non hanno rischi. In Italia vogliono iniettarlo ai bambini cinque. In nessuna nazione come l’italia il pensiero razionale e scientifico è stato annientato dal pensiero dogmatico e ridicolo: i vaccini sono efficaci e sicuri. Ne sono certissimi Roberto Burioni e Selvaggia Lucarelli. I premi Nobel per la medicina e la chimica, rispettivamente Montagnier e Levitt ritengono che siano poco efficaci, estremamente pericolosi e che sia sbagliato proporli. Anzi, che sia criminale proporli.
Levitt afferma che la reazione epidemiologica la pandemia è una situazione vergognosa per la scienza. Testualmente ha affermato che il livello di stupidità raggiunto è pazzesco.
Ma quello che è ancora più tragico nelle parole di Riotta è la totale perdita di etica. Ci siamo persi persino l’etica dei lupi, che quando attaccano, quando sono in guerra, lasciano i cuccioli indietro perché siano protetti. Ci siamo persi l’etica elementare che per primi bisogna salvare le donne e i bambini. I pediatri italiani vogliono vaccinare i bambini. I ginecologi italiani vogliono vaccinare le donne incinte anche se il vaccino triplica gli aborti. Un popolo di isterici ipocondriaci è disposto a sacrificare i bambini sull’altare del loro demente senso di sicurezza. Coloro che vogliono iniettare a bambini farmaci pericolosi che per 3 mesi diminuiscono la loro suscettibilità a una malattia per loro innocua, hanno sacrificato ogni etica. La libertà più elementare l’hanno già sacrificata. La dignità non l’hanno mai avuta.