Un presidente piccolo piccolo
Dopo il 6 settmbre, dopo le parole del presidente del consiglio e del presidente della repubblica ( le minuscole non sono un refuso) che hanno fatto affermazioni non dimostrate e indimostrabili in merito a SARS2 covid 19 e varianti, in merito a vaccini o definiti tali, in merito a immunità vere o presunte, possiamo serenamente affermare che l’Italia è una non democrazia basata sule affermazioni non dimostrabili. Ricordo vagamente dalle lezioni di educazione civica che il Presidente della Repubblica dovrebbe essere il garante della Costituzione, i protettore della equanimità e della giustizia. Ogni sillaba del presidente ha violato la Costituzione, la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, ha spinto a dividere, a spaccare il popolo con odio e disprezzo verso la scelta che deve essere definita degli obiettori di coscienza, spregiativamente chiamati no vax, che, cito testualmente, “non devono invocare la libertà”. Il no vax è un termine con cui si indica una persona che ha anche solo un unico dubbio su questi vaccini o cosiddetti tali o anche una persona “vaccinata “ che creda nell’efficacia del “vaccino” che si è fatto iniettare e che difenda il giusto diritto di un altro di farsi “vaccinare”. Il presidente della repubblica sta fomentando una divisione da guerra civile, un passaggio alla violenza istituzionale, la distruzione del tessuto sociale del paese ed è evidente che è un pretesto sanitario per la distruzione del diritto alla libertà. I danni fatti non sono reversibili. All’interno di ogni gruppo, delle famiglie, di qualsiasi società o ufficio, l’odio di alcuni sono scatenati contro altri, le ingiurie non saranno più sanabili. Comunque finisca il tessuto sociale della nazione è distrutto per sempre.
La verità ce l’hanno detta i gentiluomini di Davos e le gentildonne dell’ Unione Europea: “nulla sarà come prima”, “ siamo entrati nell’era delle pandemie”, “Dovete adattarvi a una nuova normalità, quella che avete conosciuto fino al 2019 è scomparsa per sempre”.
A noi cafoni la nostra normalità piace molto e ci eravamo affezionati, e siamo disposti ad andare alla morte per difenderla. Ci dicono che per il nostro best interest è stata annientata da giganti scientifici che curano la polmonite interstiziale con tachipirina e vigile attesa, che prevengono e infezioni virali con strampalate misure come mascherine e distanziamento invece che rinforzando il sistema immunitario cin vitamina D, C e moto all’aria aperta e che fanno affermazioni di altissimo valore scientifico come il fatto che i vaccini e cosiddetti tali sono farmaci perfetti, privi di effetti collaterali che non possono essere criticati e che devono essere imposti a tutti.
Le loro struggenti commosse parole ci hanno spiegato il vero significato delle parole “essere responsabili. Secondo la neolingua “: essere responsabili” vuol dire credere ciecamente a una medicina che si è piegata alla prescrizione di tachipirina e non cura le polmoniti interstiziali raccomandata dal ministero della salute, quindi “essere responsabili” vuol dire non accorgersi che il ministero della salute e gli ordini dei medici non stanno curando, ma stanno causando la distruzione della salute. “Essere responsabili” vuol dire essere ciechi e sordi, e non rendersi conto che tutta la nostra vita è stata annientata col pretesto di una malattia che ha una mortalità dello zero virgola curabile a casa con farmaci che conosciamo da decenni, che maneggiamo da decenni di bassissimo costo. “ essere responsabili” vuol dire non farsi domande sul valore della Costituzione, della Dichiarazione dei diritti dell’Uomo e su un presidente della repubblica che spinge alla guerra civile.
Milioni di italiani sono attaccati normalmente da opinionisti dalle scarse opinioni e i latrati particolarmente aggressivi, così permettere queste affermazioni istituzionali, il cui scopo è l’annientamento della civiltà. Che un non vaccinato possa essere un pericolo per un vaccinato è un concetto semplicemente idiota. Non ci sono altri termini.
Le minacce proferite, i non vax dovranno pagarsi le cure, sono già realtà. Mi arrivano telefonate terribili: il medico ha detto che se non mi vaccino la dialisi dovrò pagarmela. Vengono sospese cure oncologiche e riabilitative ai pazienti che rifiutano di sottoporsi al dubbi sieri. Queste telefonate si alternano a tutte quelle, innumerevoli, di persone che hanno la vita distrutta da quando hanno subito l’inoculazione. Camilla è morta. Aveva 18 anni, una salute perfetta. Se digitate la parola malore su google otterrete un’informazione tragica sulla realtà. A questo si aggiungono tutte le persone, molte mi stanno scrivendo, che denunciano danni gravi o gravissimi: mia figlia sta morendo, i medici affermano di non aver mai visto una trombosi così devastante, sono rimasto paralizzato, ho avuto un infarto, hanno dovuto amputarmi un arto, il dolore alla testa e al torace mi perseguita, ma mi dicono che sono isterico, le parestesie mi rendono invalido, ma mi dicono che sono isterico, ero un atleta non riesco più a fare le scale, ma ho dovuto pagarmi io il cardiologo. La SARS 2 covid 19 ha una mortalità al di sotto dei 20 anni assimilabile per approssimazione allo 0 %. Sottoporre le persone di meno di venti anni a procedimenti farmacologici, più o meno chiamati vaccini, che hanno complicanze gravi nel 4 % dei casi per evitare una malattia che per loro è poco più grave di un raffreddore è un gesto grave che può essere definito insensato.
Drammatico è il problema del conflitto di interesse. L’Aifa, come l’Ema di cui è una branca non è un organismo neutro, è un organismo finanziato dalle case farmaceutiche, esattamente come l’OMS, e come le società di pediatria, ginecologia e neonatologia che contravvenendo agli stessi foglietti illustrativi delle case produttrici raccomandano i sieri anche a bimbi e a donne incinte. Le alternative sono due, o è vero che la vaccinazione di massa ferma la malattia o è falso. Se anche fosse vero sarebbe criminale far correre rischi a una categoria praticamente immune alla malattia per salvare qualcun altro, soprattutto se la categoria è quella dei più giovani, quelli che sempre devono avere la precedenza nell’essere salvati. In realtà è falso: non è scritto nemmeno sui foglietti illustrativi che può fermare il contagio, solo che diminuisce la violenza dei sintomi. Da qui un tripudio di follia, la terza dose, ma in Israele anche quarta, su cui nessuna sperimentazione è stata fatta.
Esiste un principio di prudenza in Medicina che afferma che la somministrazione di un qualsiasi farmaco a un paziente, con la conseguente esposizione del paziente agli effetti collaterali del farmaco, debba essere fatto dopo una valutazione costi e benefici e nell’esclusivo interesse di quel paziente.
La prima regola della medicina è non nuocere. Il bene comune non è una valore medico, ma un falso valore con cui la medicina e quindi il diritto al corpo è annientato.
Se sottopongo un paziente a danno, ma anche solo a un rischio, per l’interesse di altri commetto un crimine.