DDL Zan articolo 7
Mentre scrivo questo articolo non so ancora se il DDL Zan passerà in Senato. Mi auguro ovvimente di no, ma sia che passi sia che non passi vale la pena di continuare ad esaminarlo, perché è comuque una legge che è già passata alla Camera e che innumerevoli VIP hanno approvato.
L’articolo 7 del DDL Zan istituisce una bizzarra giornata nazionale dedicata a neologismi, Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia ,che persone non acculturate troveranno difficile pronunciare e che il correttore automatico sottolinea come potenzialmente errate perché neanche a lui risulta che esistano. Quelle acculturate riescono a pronunciarle ma questo non vuol dire che abbiano capito di cosa accidente si stia parlando, non perché loro abbiano deficit cognitivi, ma perché si tratta di neologismi assurdi e incomprensibili, dove tutto può diventare un’imputazione. Un’estetista che rifiuti di depilare lo scroto di un tizio che quel giorno ha deciso di sentirsi donna è stata denunciata all’estero per transfobia esattamente come il ginecologo che si è rifiutato di fare una visita ginecologica a un maschio regolarmente fornito di pene e testicoli, sostenendo che una colposcopia non si può fare dove manchi la vagina: pure lui, stato denunciato. Io credo che l’estetista sarebbe stata da denunciare se avesse fatto la ceretta sullo scroto, non per non averla fatta, e soprattutto il ginecologo sarebbe stato da denunciare se ci avesse provato a infilare un colposcopio in un’uretra maschile, e invece è stato denunciato per non aver danneggiato quell’uretra mettendoci dentro un colposcopio. Estetista e ginecologo sono stati denunciati per non aver voluto fare del male a una persona che si dichiara trans. La denuncia scatta per aderenza al reale, che grazie a questa legge, diventa reato. Affermare che Aids e sifilide sono malattie al momento curabili che dovrebbero scomparire, mentre continuano ad aumentare, e che il loro continuo aumento è quindi frutto di comportamenti irresponsabili si potrà dire? Se specifichiamo che il 50 % dei nuovi casi di Aids e l’’80% dei nuovi casi di sifilide, sono a carico di quelli che vengono chiamati con un acronimo inglese MSM, uomini che fanno sesso con altri uomini, è omofobia?
Sarò sicuramente considerato omofobia e punito, il fatto che sia tragicamente vero è irrilevante. L’importante non è proteggere i maschi a comportamento omoerotico dalle malattie e le persone che si ritengono trans dai danni all’uretra maschile che farebbe un colposcopio. Del loro reale interesse non importa un fico. Il DDL Zan pone termine all’annosa guerra tra la realtà e il movimento (L)GBT, che vuol dire Gay, bisessuali e trans mentre le lesbiche se ne sono andate. La realtà ha perso, l’ovvio, un uomo è un uomo e una donna è una donna è diventato indicibile. La signora Rowling è stata additata al pubblico ludibrio per avere dichiarato che un maschio che si sente dona non è né mai sarà donna, ma lei se ne può infischiare. Un professore che ha affermato che i maschi hanno i cromosomi sessuali XY in tutte le loro cellule e per tutta la loro vita mentre le donne hanno XX, è stato sospeso. I bambini hanno il pene e le bambine la vagina, è la scritta che ha troneggiato su un autobus giallo che Citizen go ha fatto circolare in Spagna fino a quando, dopo essere stato preso a sassate, è stato sequestrato per incitamento all’odio.
Ai bambini a scuola cosa dobbiamo insegnare? A rispettare i gay? E loro domanderanno chi sono, si risponderà che sono uomini che fanno sesso con altri uomini. Il bambino che ha appena studiato che il pene serve a papà per mettere il semino nel pancino della mamma perché è così che è nato lui chiederà dove viene messo il semino perché tutti hanno il pene e nessuno ha la vagina. A questo punto bisognerà spiegargli la dinamica e la tecnica del rapporto anale, come sta già normalmente succedendo in Germania, e bisognerà spiegarglielo mentendo. Non potremo dirgli la verità, che secondo gli ultimi studi quel tipo di rapporto moltiplica addirittura fino a 140, non solo per 20 come si è sempre detto, il rischio di malattie e lesioni, ma dovremo dire che quello stesso rapporto ha lo stesso valore del rapporto che genera la vita, cioè dovremo dire che la vita non ha valore, perché questo è il reale significato. Tutto questo porta a una ipersessualizzazione della vita dei bambini, con tragica ansia e insicurezza, e facilita enormemente la vita a chi vuole abusare sessualmente di loro.
Noi di gay, bisessuali e trans vorremmo serenamente infischiarcene, di loro vorremmo il diritto a non sapere niente, ma non sarà concesso. Non mettere la bandiera con il falso arcobaleno esoterico satanico a sei colori sarà considerato omofobia, arriveranno i carabinieri, come già sono arrivati perché un cittadino ha messo alla finestra un cartello con su scritto viva la fi.a, nell’ingenua credenza di essere un cittadino di una stato democratico. La signora Cirinnà ha inveito parecchio invocando la rieducazione forzata e, ripeto, cosa gravissima, sono arrivati i carabinieri a casa di questo cittadino.
Viva la figa è omofobia, un reato punibile. Sono venuti i carabinieri. E questo prima dell’approvazione del DDL Zan. I cartelli ai Pride che ci sbattono on faccia la parola culo sono leciti. Tutte le volte che leggo ai pride i cartelli Lotta anale al capitale e I nostri culi come le frontiere, aperti, mi vengono in mente le parole cancro dell’ano e incontinenza, due patologie che si moltiplicano in questa pratica e che compaiono a età sempre più basse. Se oserò pronunciarle sarei perseguibile, ma continuo a pensarle nella mia testa, dovranno uccidermi perché smetta i pensarle, e soprattutto continuerò a provare un sussulto di nausea, la stessa nausea che provo davanti al cancro del fumatore, alle dita amputate del Morbo di Burgher che non è riuscito a smettere di fumare, il danno cercato. Queste parole mi vengono in mente sempre quando vedo la bandiera falso arcobaleno azzoppato e quando guardo in faccia qualsiasi militante LGBT, come è ovvio che sia. La sessualità deve essere privata. Se sbatto la mia in faccia agli altri, qualcuno potrebbe giustamente trovarla disgustosa, è un suo diritto. I militanti LGBT hanno trovato disgustoso il cartellone Viva la figa e dei molto servizievoli carabinieri hanno usato il loro tempo pagato dallo stato per presentarsi. se noi manifesteremo la stessa perplessità saremo puniti. Il movimento LGBT ci impone la nausea che noi proviamo davanti ai loro slogan finanziati con i nostri soldi e manda i carabinieri a Viva la figa.
Non è istituita nessuna giornata per proteggere i disabili, a clamorosa riprova che all’onorevole Zan dei disabili non importa moltissimo, eppure loro dovrebbero essere difesi, loro sì, perché fa parte della definizione disabile una minore capacità di difesa. Le aggressioni hanno causato il suicidio di due adolescenti eppure all’onorevole Zan importa così poco che non li nomina nemmeno. Forse è invece è proprio ai disabili che bisognerebbe dedicare una giornata, però è un problema spinoso. Un ginecologo che inviti una mamma che aspetta un bimbo down o un bimbo con una focomelia ad abortire potrebbe essere inquisito? Quando la Svezia dichiara di voler orgogliosamente diventare Down free, istigando all’assassinio di disabili, non dovrebbe essere inquisita? Quando Singer l’antispecista viene a parlare in Italia, invitato da qualche quieto zuzzerellone a festival sulla spiritualità e pagato con denaro pubblico per dire che se un bambino nasce disabile è giusto sopprimerlo e che questo si chiama aborto post natale, nessuno fa sentire la sua voce.
Zan, zitto.
Cirinnà zitta.
Allora , signori, che ve ne importi qualcosa dei disabili, raccontatelo alle vostre mamme e ai vostri papà, sicuramente più buoni di noi.