DDL Zan articolo per articolo : 1
Articolo 1
Art. 1. (Definizioni) 1. Ai fini della presente legge: a) per sesso si intende il sesso biolo gico o anagrafico; b) per genere si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso; c) per orientamento sessuale si intende l’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi; d) per identità di genere si intende l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dal l’aver concluso un percorso di transizione.
L’articolo 1 introduce e definisce i termini sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere.
, affermando che:
- per sesso si intende il senso biologico o anagrafico;
- Per genere si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso; questo parte della sfera privata dell’individuo e non ha alcun senso che la legge se ne occupi.
- per orientamento sessuale si intende l’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi; in questo bizzarro paragrafo sono nominate innumerevoli forme di relazioni umane: una relazione erotica, l’amicizia, l’andare a prendere un caffè della vicina di casa, andare insieme al cinema. Non ha alcun senso che la legge se ne occupi, deve far parte della sfera privata dell’individuo, deve far parte della sfera privata dell’individuo attuale una qualsiasi di queste relazioni e deve far parte della sfera privata dell’individuo il diritto di disapprovare una qualsiasi di queste relazioni. Se disapprovo ad alta voce che il mio vicino abbia una relazione erotica con una signora che non è sua moglie, sto esercitando un mio diritto costituzionale e il mio dovere religioso ( l’adulterio è un peccato). Un genitore che disapprovi e contrasti l’amicizia tra suo figlio diciassettenne è uno spacciatore trentenne sta disapprovando un’attrazione affettiva con persone dello stesso sesso e potrebbe essere perseguito.
- per identità di genere si intende l’identificazione percepita e manifestata dissi in relazione al genere, anche se non corrispondenti al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione
Il primo articolo al paragafo D contiene un errore tragico, che possa esistere un genere indipendentemente dal sesso e che questa identità di genere debba avere riconoscimento giuridico,
Esiste una identità di età indipendente dall’età anagrafica. Innumerevoli persone si identificano con un’età che non è quella anagrafica. Molti dodicenni si sentono a tutti gli effetti diciottenni, eppure non viene loro concesso di guidare. Innumerevoli quarantenni si sentono settantenni, ma non viene con loro concessa la pensione. Moltissime persone si dichiarano più giovane di quanto non siano, ma non viene loro concesso di modificare la carta di identità. Questo perché la legge si occupa del reale. La mente umana può dissociarsi dalla realtà, è un fenomeno sempre doloroso che può essere aiutato, che può essere risolto. La diserzione della realtà non deve per nessun motivo essere riconosciuto giuridicamente per due ragioni entrambi gravissime. La persona che ha questa dissociazione viene inchiodata nella sua dissociazione. Per quanto ci sembri inaccettabile la nostra realtà, la nostra realtà è sempre l’unica strada che abbiamo per l’equilibrio. Se un bambino non è stato completamente amato e accettato dei propri genitori, e soprattutto della propria madre, per quello che è, se un bambino è stato violentemente aggredito o deriso dai suoi pari o dalle figure di attaccamento statali che ha trovato sulla sua strada (insegnanti), crescerà col sogno di poter modificare quella realtà, nell’ipotesi completamente errata che questa sia la sua unica strada per l’equilibrio. Al contrario questa una strada per perdere definitivamente ogni possibile equilibrio. Compito della società, di una società decente, è amare quella realtà e accompagnare il soggetto ad amare la sua realtà. Il primo elemento di un essere umano per poter vivere in equilibrio con se stesso e con i propri simili, facendo quindi parte è l’accettazione della realtà. Se una persona si dissocia dalla realtà affermando di avere un’età, un’appartenenza etnica, un sesso che non è suo sta compiendo un suicidio parziale, cioè sta uccidendo la parte di sè. È evidente che questo dev’essere un diritto giuridico, ma che non può essere per nessun motivo incoraggiato. Il secondo punto di una gravità assoluta è che si condanna tutta la società alla menzogna.
Il concetto di genere, è stato istituito dai cosiddetti GENDER studies, elucubrazioni accademiche nell’ambito di non scienze prive di qualsiasi valore scientifico. Il concetto di scienza, il concetto di automazione scientifica, è stato affermato nei secoli da Galileo a Pepper.
Oggi si distingue tra scienze dure e scienze molli. È una distinzione completamente arbitrarie e ridicola. Esiste la scienza ed esiste cosa non è scienza. È facoltà di psicologia, e ancora di più le facoltà di antropologia e quella di sociologia non hanno alcun valore scientifico. All’interno di queste facoltà non scientifiche possono esserci affermazioni basate sull’osservazione personale su dati statistici che sono completamente al di fuori della scienza. La dizione sesso biologico è una dizione assolutamente idiota che può far pensare che esistano altri tipi di sesso, non biologici. Il sesso è la maniera della biologia per creare una generazione successiva mediante l’incontro di gamete maschile e gamete femminile, incontro che deve avvenire nel piacere e che reso possibile dall’attrazione sessuale. I caratteri sessuali secondari, i muscoli più forti, la disposizione dei peli per esempio così diversa sul corpo maschile rispetto a quello femminile, sono eccitanti. Su queste citazioni è basata la nascita della nuova vita. Dall’amore che un uomo ha per una donna, per la sua magnifica diversità nasce un bambino. È un amore quindi che genera altri amori: l’amore tra genitori e figli, tra figli genitori, fratelli, talloni nipoti, tra cugini. È una relazione che genera vita, la vita di un bimbo o di una bimba, ed equipararla ad altre relazioni che non generano vita, vuol dire affermare che la vita non ha valore, che può essere calpestata o venduta. È un’affermazione tragica che calpesta ogni possibile etica. L’amore, l’affetto, il sesso, l’erotismo sono fatti privati e sono fatti umani. Non possono essere né vietati né resi obbligatori, come non può essere né vietato né reso obbligatorio l’approvarli o il disapprovarli. Vorrei segnalare la disapprovazione sia dirattamente che sui social cui sono esposte le mie amiche madri di famiglie numerose. Il fatto di aver osato mettere al mondo più di cinque bambini le espone ad aggressioni verbali e scritte spesso violentissime, di cui serenamente se ne infischino, perché il cervello normale di persone normali se ne infischia delle critiche quando sa di essere nel giusto. È la struttura mentale del disturbo isterico di personalità che non tollera le critiche e la disapprovazione, perché questa struttura si infrange sulle critiche e sulla disapprovazione.
Oggi si distingue tra scienze dure e scienze molli. È una distinzione completamente arbitrarie e ridicola. Esiste la scienza ed esiste cosa non è scienza. La facoltà di psicologia, e ancora di più le facoltà di antropologia e sociologia non hanno alcun valore scientifico. All’interno di queste facoltà non scientifiche possono esserci affermazioni basate sull’osservazione personale su dati statistici che sono completamente al di fuori della scienza, ma che vengono vendute per scienza in quanto ammantate di linguaggio pseudoscientifico. Ove non esista possibilità di sperimentazione e di invalidazione, come spiegano Galileo e Popper non c’è scienza. La dizione sesso biologico è una dizione assolutamente priva di base scientifica, che però si ammanta dell’illusione di essere un’affermazione scientifica, che può far pensare che esistano altri tipi di sesso, non biologici. Il sesso è la maniera della biologia per creare una generazione successiva mediante l’incontro di gamete maschile e gamete femminile, incontro che deve avvenire nel piacere, che è reso possibile dall’attrazione sessuale. I caratteri sessuali principali, gli organi sessuali, con la loro capacità di orgasmo, i caratteri sessuali secondari, i muscoli più forti, la disposizione dei peli per esempio così diversa sul corpo maschile rispetto a quello femminile, la morbidezza del corpo femminile rispetto a quello maschile, sono eccitanti. Su questa eccitazione è basata la nascita della nuova vita. Dall’amore che un uomo ha per una donna, per la sua magnifica diversità nasce un bambino. È un amore quindi che genera altri amori: l’amore tra genitori e figli, tra figli e genitori, tra fratelli, tra nonni e nipoti, tra cugini. È una relazione che genera vita, la vita di un bimbo o di una bimba, ed equipararla ad altre relazioni che non generano vita, vuol dire affermare che la vita non ha valore, che può essere calpestata o venduta. È un’affermazione tragica che calpesta ogni possibile etica.
Deve esistere una gerarchia. L’amore che genera vita deve avere la prevalenza gerarchica. Le relazioni che non generano vita sono un diritto umano ma non devono essere portate come modello, e come modello paritario, altrimenti si afferma che la vita non ha valore.
Il DDL Zan arriva in ritardo, pretendendo di estendere all’Italia leggi che già hanno fallito in altre nazioni e che altre nazioni già stanno revocando. L’altissimo numero di uomini e donne e , peggio di ragazzi e ragazze, che si pentono di aver sottoposto i loro corpi alla castrazione e agli altri interventi che fingono l’impresa impossibile del cambiamento di sesso contrasta il truonfalismo trans. L’altissimo numero di suicidi anche.
In Gran Bretagna c’è stato un definitivo stop alla riforma del Gender Recognition Act.
La riforma chiedeva di ammettere il cosiddetto self-id o autocertificazione di genere: in parole povere la possibilità per chiunque di decidere in totale libertà a quale genere appartenere, a prescindere dal proprio sesso biologico e senza alcun atto medico, diagnosi, perizia o sentenza. Gianni si sveglia al mattino, dichiara di sentirsi Teresa, può accedere agli spogliatoi femminili, può gareggiare con e donne e se qualcuno non lo tratta da donna può essere incriminato. Secondo un sondaggio del Times il 94% dei britannici sono contrari.
Debbie Hayton, giornalista, trans, ha scritto su The Spectator di ritenere l’eliminazione del self-id è una vittoria per le donne transgender, ovviamente. Equiparare un uomo che per quel giorno si sente donna a chi ha fatto la transizione, vuol dire banalizzare, ma anche ridicolizzare, permettere infiniti arbitri, perché darebbe la possibilità a ogni maschio con intenzioni violente di accedere senza restrizioni agli spazi femminili. Il DDL zan invece affermerebbe il sistema giuridico in Gran Bretagna chiamato self-id, punendo per transfobia chi si oppone.
La cosiddetta transizione è un processo che non deve essere “spinto”, incoraggiato, presentato come un vittori della volontà o qualcosa del genere. Per questo motivo in Gran Bretagna il Dipartimento inglese per l’Educazione dal settembre 2020 ha vietati nelle scuole statali ogni “formazione” sulla cosiddetta identità di genere, riconoscendone la pericolosità per i minori, e ha stabilito che «non si possono rafforzare dannosi stereotipi di genere per esempio suggerendo che i bambini potrebbero appartenere a un genere diverso basandosi sulla loro personalità, sui loro interessi, sui vestiti che preferiscono indossare» e che «I materiali utilizzati per la formazione su questi temi devono essere adeguati all’età degli studenti e basati su chiare evidenze. Non devono essere utilizzati materiali che suggeriscono che la nonconformità agli stereotipi di genere è sinonimo di una diversa identità di genere, e non si deve ricorrere ad agenzie di formazione esterne o a organizzazioni che producono questo tipo di materiali. Gli insegnanti non devono far credere a un bambino che la non conformità agli stereotipi di genere significa che la sua personalità o il suo corpo sono sbagliati, e hanno bisogno di un cambiamento».
In parole povere: il fatto che un maschietto ami le bambole, non vuol dire che non sia maschio, è uno stereotipo, e affermazioni incaute come queste hanno creato una vera e propria epidemia di transizioni tra i minori che sono passate dalle 40 per le femmine (FtM) e 57 per i maschi (MtF) nel biennio 2009-10 alle 1.806 per le femmine (FtM) e 713 per i maschi (MtF) nel biennio 2017-18, con uno spaventoso numero di “pentimenti “, purtroppo troppo tardi, il più famoso dei quali è Keira Bell, sottoposta a trattamento con bloccanti ormonali dopo una frettolosa diagnosi di disforia da parte della Tavistock Clinic di Londra, un trattamento a base di triptorelina, gravido di effetti collaterali, purtroppo autorizzato anche in Italia dal Comitato nazionale per la Bioetica (unico voto contrario quello di Assuntina Morresi). Keira Bell, trattata poi con ormoni maschili e sottoposta a doppia mastectomia, si è pentita, e ha denunciato il Servizio sanitario, diventando il principale testimonial dei giovani detransitioner. Interi studi legali si stanno specializzando nell’assistenza dagli exbambini transizionati e pentiti nelle cause contro il sistema sanitario che rischiano di dissanguare la Gran Bretagna con mega-risarcimenti e anche l’Italia se il DDL Zan passasse, perché l’articolo / prevede esattamente l’incoraggiamento nella scuole a descrivere comportamenti semplicemente fuori dagli stereotipi come disforia di genere.
Esiste ed è ogni giorno più forte un femminismo gender critical, a partire da quella della rete internazionale Declaration on Women’s Sex-Based Rights che è quello che ha bloccato la deriva gender in Gran Bretagna, il concetto di “identità di genere”, concetto che è invece il pilastro portante del ddl Zan, essendo già pronta, estesa dal Mit (Movimento identità transgender) una bozza di legge per introdurre il self-id, l’autocertificazione di genere. : Il concetto di identità di genere infatti è così definito all’articolo 1: «L’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione ».
L’articolo 7 inoltre istituisce la Giornata nazionale contro l’omolesbobitransfobia (17 maggio), e stabilisce che i “corsi di formazione sull’identità di genere staccata dal sesso biologico faccia parte del programma scolastico, da attuare senza consenso dei genitori: le opposizioni che lo chiedevano hanno visto respinti i loro emendamenti.
«Chi utilizza la scuola e i più giovani per opporsi alla legge, agitando fantasmi inesistenti, si dovrebbe semplicemente vergognare », ha affermato Alessandro Zan.
Già tre anni fa il testo teatrale in assoluto più rappresentato nelle scuole italiane è stato ma Fa’afafine, storia di un ragazzino con una grave dissociazione dalla realtà definito gender fluid, in sempre più scuole materne le fiabe sono lette da maschi vestiti con abiti femminili particolarmente sgargianti e improbabili, normalmente chiamati Drag queen, sul modello delle Drag Queen Story Hour statunitense, spesso come a Roma con patrocinio del Comune. A Torino il Consiglio comunale ha approvato una mozione che impegna gli educatori dei nidi e delle materne a una formazione continua sul genere secondo le tematiche Lgbtqia+In Emilia Romagna e nelle Marche il progetto W l’Amore (educazione affettiva e sessuale per le scuole secondarie) è un addestramento alle tematiche Lgbtqia+, una situazione bizzarra per un gruppo che si lamenta di essere perseguitato.