un farmaco rna in fase sperimetale, non un vaccino
Sottoporre i pazienti al cosiddetto vaccino, farmaco rna, senza fare i test sierologici è irresponsabile
Innumerevoli medici stanno invocando sanzioni per i colleghi perplessi davanti ai vaccini, qualsiasi tipo di vaccino.. Il dottor Sabin, che ha messo a punto la vaccinazione orale contro la poliomielite raccomandava la vaccinazione antipolio, che infatti ha debellato la polio, ma ha sempre sconsigliato la vaccinazione antiinfluenzale, che non ha debellato l’influenza, perché si inetta un ceppo che non corrisponde a quello in atto e si sottopone il paziente a un rischio inutile. Le vaccinazioni non sono tutte uguali e i vaccini non sono tutti uguali: alcuni sono indispensabili, altri forse utili, altri sicuramente inutili e quindi inutilmente dannosi. Oggi il dottor Sabin sarebbe considerato un pericoloso no vax terrapiattista dagli scienziati che affollano le nostre reti televisive parlandoci di vaccini. Il professor Sabin, non ha brevettato la sua scoperta, perché una scoperta scientifica che salva delle vite deve essere a disposizione di tutti. Lo stesso fece Fleming con la penicillina. Che questi colossi farmaceutici secretino tutto per salvare il segreto industriale non suona benissimo, che la comunità europea li abbia riempiti di soldi senza pretendere trasparenza suona ancora peggio.
Il farmaco rna Pfizer e Moderna chiamato comunemente ed erroneamente vaccino, che dovrebbe combattere l’epidemia SARS 2 covid 19. Questi medici nutrono la certezza che questi farmaci possano avere una spettacolare efficacia del 95%, e che quindi il gravissimo numero di effetti collaterali gravi, sia giustificato in un rapporto costo benefici. Questo numero spettacolare 95 % di efficacia, tondo e potente, rimbalza nelle discussioni mentre Tornatore fa un spot sugli abbracci, azzurro come un puffo, che trasuda rassicurazione petalosità e zucchero candito. Questi spot affermano il falso. Iniettare il farmaco rna erroneamente chiamato vaccino nella popolazione esponendola a tutti i rischi previsti dal foglietto illustrativo, inclusi eventuali danni sulla fertilità e danni a distanza di cui non si sa nulla, come specificato, non serve a diminuirne la trasmissibilità.
La capacità del medicinale rna a prevenire la trasmissibilità del covid si potrebbe facilmente verificare con il test sierologico. Incredibilmente, assurdamente, irresponsabilmente, un accidente di nessuno sta facendo i sierologici per controllare la provata immunizzazione. L’unico doveroso metodo per verificare se il farmaco rna funziona sarebbe verificare sistematicamente la situazione anticorpale nei pazienti sottoposti a inoculazione prima e dopo la somministrazione. In questa maniera
- Si evita di inoculare il farmaco in pazienti già immunizzati: se si inetta l’rna che stampa una proteina in un paziente che ha già gli anticorpi per quella proteina si spreca il denaro del vaccino e si sottopone il paziente a un rischio di allergia. I pazienti con Igg anti covid NON devono essere sottoposti a vero vaccino e, meno che mai, a inoculazione di farmaco rna e possono diventare donatori di plasma iperimmune. Eppure i medici non fanno i test sierologici. I test sierologici costano 4 euro e si leggono in 8 minuti. Prima dell’inoculazione del farmaco rna occorrerebbe anche verificare, nei pazienti a rischio per vita sessuale disordinata, che non abbiano l’HIV. I portatori di HIV non in terapia, hanno nelle cellule una polimerasi virale, la strascriptasi inversa, che reagirebbe con l’rna iniettato che non sarebbe quindi più eliminato dalle cellule. Eppure nessuno verifica l’eventuale presenza di HIV.
- Si controlla se dopo l’inoculazione compare l’immunizzazione e se compare effettivamente al 95%. Se questa immunizzazione non compare, se non è al 95 %, se è soltanto al 20 o 30%, si sospende la (cosiddetta ) vaccinazione , si scegli un’altra casa , si smette si usare denaro pubblico e di sottoporre i pazienti a un rischi inutile. Sono migliaia e migliaia le reazioni avverse da questo farmaco in Italia.
Incredibilmente nessuno verifica con i sierologici. Eppure tutti dichiarano che il medicinale sna ha 95% di sicurezza. Sicurezza di cosa? Allora questo 95, da dove salta fuori?
Dottor Bassetti in una spettacolare intervista nell’ultima puntata di Report alla domanda “Chi prende il vaccino (termine improprio la frase corretta è chi subisce l’inoculazione di un farmaco rna Pfizer sperimentale) potrà continuare a diffondere il virus?” dà questa incredibile risposta:
“Al momento non abbiamo dati certi.”
Lei non ha dati certi? Come osa non avere dati certi? Se lei e tutti gli altri vi foste presi il disturbo di fare il sierologico prima e dopo le inoculazioni avreste dati granitici. E soprattutto i dati certi non dovrebbero averli Pfizer e Moderna? Voi state iniettando roba nella gente senza prima aver visto i tabulati dei trial con l’esito dei sierologici? Come riportato dal professor Doshi, quei tabulati non ci sono, il test non è stato fatto, nei trial facevano un tampone sono a chi sviluppava sintomi di tipo influenzale, non a tutti i 30000 partecipanti alla sperimentazione, come sarebbe stato appena ovvio. Quindi non c’è un accidente di nessuno che sia in grado di sapere in che percentuali i “vaccinati” sviluppino immunoglobuline G.
La sua secondo frase è ancora più incredibile della prima
“Io mi auguro che prevenga anche l’infezione, e quindi possa anche ridurre la trasmissione del virus “
Lei si augura? Ma che carino! Chissà, magari, ferse riduce ( quanto? Un pochino?) la trasmissione del virus. Lei si augura, dottor Bassetti, o lei sa benissimo che il cosiddetto vaccino non previene il contagio perché altrimenti le case produttrici non raccomanderebbero di continuare a usare le folli regole di sicurezza antiumane, mascherine, distanziamento sociale assassinio della convivialità, anche dopo essersi fatti iniettare questa roba. Non state facendo i test sierologici per sciatteria o perché è meglio che questa verifica non venga fatta?
95 % di sicurezza lo ha detto la Pfizer. 95 % di che? Non della trasmissibiltà, ma di riduzione dei sintomi. Dottor Bassetti, il 95% di riduzione dei sintomi la otteniamo curando il covid con i farmaci corretti. A questo link https://www.bmj.com/content/371/bmj.m4037 potete trovare le affermazioni del professor Peter Doshi pubblicate sul British Medical Journal che spiega come non siano stati fatti i sierologici ai partecipanti al trial. Il farmaco rna si limita a diminuire i sintomi, secondo Doshi la sua sicurezza è del 20 %, non 95.
Doshi ha verificato. In Italia si fidano tutti ciecamente di una casa farmaceutica già trascinata in tribunale innumerevoli volte per danni iatrogeni apocalittici. Sono convinti che le case farmaceutiche siano aggregazioni di santi che dicono sempre la verità. Forse non sanno nulla delle terrificanti cause della Pfizer e non hanno mai sentito la parola talidomide. Talidomide è il nome del terribile farmaco che una sessantina di anni fa causò un’epidemia di bambini ciechi e focomelici, figli di madri che la avevano assunta. Sul foglietto illustrativo c’era scritto che era raccomandata in gravidanza.
Doshi spiega che la Pfizer e la Moderna non hanno fatto test sierologici. Ha fatto i tamponi? Si, ma solo ai pazienti che presentavano sintomi influenzali La Pfizer ha esaminato i pazienti e ha osservato, ammalavano di sintomi influenzali quelli che avevano ricevuto il farmaco avevano i sintomi meno gravi.
Io, Silvana De Mari, medico, legata al giuramento di Ippocrate, in scienza e coscienza dichiaro che è un gesto di irresponsabilità che i pazienti vengano sottoposto a inoculazione di farmaci RNA Pfizer e Moderna, senza essere sottoposti a test sierologici. Dichiaro inoltre che le persone in buona salute che sono morte di morte improvvisa nel 15 giorni successivi all’inoculazione del farmaco rna avrebbero dovuto essere sottoposte ad autopsia e che è stato un gesto gravissimo non sottoporli ad autopsia.
Oltretutto ogni persona in buona salute che muore di morte improvvisa dovrebbe essere sottoposta obbligatoriamente ad autopsia, perché potrebbe trattarsi di un delitto o di un pericolo per la comunità ( nuova malattia, fuga di gas)
In produttori del farmaco rna affermano che chi ha assunto il loro farmaco potrebbe continuare a diffondere la malattia, dichiarano di non avere dati certi ma che si augurano che possa fermare l’epidemia, e che in tutti i casi occorrerà continuare a seguire le regole di prudenza, cioè non vivere. Visto che non sanno, un motivo di più per eseguire i test sierologici.
Chiunque pensi si realizzare un’immunità di gregge da trattamento farmacologico rna, con un trattamento farmacologico che non garantisce l’immunità, sta facendo un’operazione irrazionale ? Se non garantisce l’immunità ma diminuisce solo i sintomi non nel 95%, ma nel 20% non ha nessun senso
Farlo non è un gesto di amore, è solo un gesto di imprudenza che mi espone a rischi che nemmeno conosciamo, come dichiarato ufficialmente nel foglietto illustrativo.