cure sbagliate, morti evitabili, libertà distrutta
La prima buona notizia dell’anno: è sparita influenza. Il minuscolo covid 19 ha distrutto i virus influenzali: l’influenza non esiste più. Non abbiamo più morti in Europa da influenza, un risultato spettacolare, quindi evidentemente il piccolo covid 19 si è mangiato vivi tutti gli altri virus influenzali che ha trovato sulla sua strada. Ci hanno spiegato che non moriamo più di influenza perché che mettiamo la mascherina e guanti, quindi mascherina e guanti bloccano i normali virus influenzali ma non il covid 19. Wow! Questa è scienza! Sono scomparsi anche i 40.000 morti che ci facevamo tutti gli anni per infezioni ospedaliere quasi sempre su polmonite, non ce n’è più nessuno. Il piccolo covid 19, ultimo arrivato, si è mangiato tutti i virus influenzali e ha fatto fuori tutti i batteri antibiotico resistenti fino all’ultimo stafilococco.
Sono un medico mi assumo la responsabilità fino all’ultima sillaba di quello che dico, sono un medico perché ho fatto un giuramento che avrei sempre fatto il meglio che potevo per proteggere i pazienti. In Italia viaggiamo sui 600 morti al giorno in Germania sui 1000: questi morti si potevano evitare, questi morti si dovevano evitare perché adesso sappiamo come curare il covid, con farmaci molto banali contenuti del cosiddetto protocollo di Cavanna dal nome dell’oncologo che per primo lo ha sperimentato con grandissimo successo, che cortisone, eparina, zitromicina, vitamina C endovena, idrossiclorochina e , dai primissimi sintomi aspirina o altro antinfiammatorio: non tachipirina, che non è un antinfiammatorio e non ferma il covid perché il covid uccide per infiammazione. La tachipirina non solo non ferma l’infiammazione, ma la favorisce grazie a un’azione sul glutatione, leva la febbre dando l’illusione al paziente di stare meglio, mentre la febbre è la difesa dell’organismo per distruggere il virus, l’unica difesa se non è stato dato altro. Eppure nelle linee guida del cosiddetto Ministero della salute, titolo sempre più orwelliano la tachipirina è il farmaco di prima battuta raccomandato. Innumerevoli medici la stanno raccomandando. Questo articolo per esprimere la mia più totale disistima al Ministero della Salute e in particolare al ministro Speranza, a ogni singolo medico che ha prescritto un farmaco proinfiammazione per una malattia che uccide mediante infiammazione. Esprimo anche la mia più assoluta disistima agli Ordini dei Medici, tutti, che non sono intervenuti su questo scempio.
La vitamine C endovena potenzia sistema immunitario e ha una potente azione antitossinica, si è rilevata capace di fermare la poliomelite, il morbillo e la pertosse.
Oltre a questi farmaci c’è il plasma iperimmune. La prima ondata non aveva siero iperimmune, ovviamente, ma ora tutti i guariti dal covid e tutti coloro che lo hanno superato in maniera asintomatica sono potenziali donatori. Occorre fare il test sierologico per scoprire chi sono i donatori, e guarire tutti con plasma iperimmune. Abbiamo milioni di potenziali donatori. Possiamo ridurre la mortalità oggi a poche unità al giorno. Eppure il plasma iperimmnune viene raccolto col contagocce e distribuito dal contagocce.
Non ha nessun senso che ci sia mortalità se non sporadica in una una seconda ondata, perché abbiamo il plasma iperimmune per poter curare ogni persona che si ammala. Il 95% delle persone che incontra il virus guarisce da covid 19 senza neanche accorgersene e può curare altri. Le regole di contenimento sono una tragedia: hanno reso una patologia curabile endemica e hanno distrutto le libertà più elementari.
Se nella vostra famiglia qualcuno è deceduto per covid fatevi dare la fotocopia della cartella clinica, se sopra c’è la parola tachipirina o paracetamolo e non ci sono scritte le parole eparina, cortisone, idrossiclorochina, azitromicina e soprattutto plasma iperimmune denunciate al sito ippocrateorg.org, che si sta occupando di creare una class action.
Gli anticorpi mono clonali guariscono in 48 ore, hanno guarito Trump. Fabbricati a Latina, solo da poche settimane sono fruibili in Italia.
L’impressione è che abbiano bisogno di questi morti per avere le nazioni pugno: mi assumo la responsabilità di quello che sto dicendo. Abbiamo le cure per il covid eppure muoiono 1000 persone al giorno in Germania. Le restrizioni distruggono il sistema sociale delle nazioni e il sistema immunitario delle persone, annientato da stress e cortisono, e favoriscono la malattia. C’è qualcosa di atrocemente sbagliato nei sistemi sanitari oppure i numeri hanno qualcosa di sbagliato quindi impariamo combattere. Avete portato le mascherine e avete rispettato il distanziamento: alle conferenza stampa di Conte i giornalisti sono ammassati come sardine. Hanno fatto fallire il vostro ristorante per salvare la salute pubblica oppure il fallimento del vostro ristorante, delle palestre, le piscine, gli impianti di risalita, i teatri, i cinema, le piccole fabbriche è lo scopo da ottenere, come spiegato a Davos, il passaggio alla quarta economia completamente digitalizzata, il gran reset.
Se anche il cosiddetto vaccino funzionasse, e non è ancora dimostrato, essendo stato osservato solo per 45 giorni, non ha nessun senso vaccinare tutta la popolazione sottoponendo la popolazione al rischio del vaccino. Il 95% della popolazione non avrebbe nessun danno dal virus. Il vaccino, che non è un vaccino ma un farmaco a RNA, è stato sperimentato solo un mese mezzo: viene somministrato dopo aver fatto firmare un foglio che solleva i fabbricanti da qualsiasi responsabilità. Il foglietto illustrativo, reperibile su Google digitando vaccino covid foglietto illustrativo, afferma che non sono noti gli effetti a distanza né quelli sulla fertilità.
Nel libro Berlino Est 2.0 di Federico Cenci (Editore: Eclettica Edizioni ) il nostro mondo è ormai la Berlino est di epoca sovietica. Nell’immaginario collettivo, complici la letteratura ed il cinema, l’instaurarsi di un regime presuppone una certa grandezza epica: la folla che scende in piazza a protestare, i carri armati nelle strade per soffocare le rivolte, gli arresti dei dissidenti. Nulla di tutto questo è accaduto un giorno di marzo dell’anno 2020: privato improvvisamente di libertà sancite dalla Costituzione, il popolo non ha protestato. Un’abile campagna mediatica ha preparato il terreno affinché le misure prese a livello centrale venissero accettate senza colpo ferire, in nome della sicurezza e della salute di ognuno. Da un giorno all’altro le città deserte hanno assunto connotazioni spettrali: strade vuote, saracinesche dei negozi abbassate, attività chiuse. Pochi frettolosi passanti dallo sguardo spaventato , ma lunghe file per comprare generi di prima necessità, gli unici consentiti. Questo scenario ha ricordato a Federico Cenci la città di Berlino sotto il controllo sovietico ai tempi della DDR, da questa impressione nasce il suo originale libro Berlino Est 2.0. Il romanzo descrive una città oppressa dalla sorveglianza continua di un potere che vuole controllare la vita dei cittadini. Anche nei dettagli minimi. Limita le libertà personali ed impedisce le relazioni sociali considerandole pericolose. Sono vietati i contatti fisici, è vietato abbracciarsi, stringersi la mano. I bambini crescono ignorando il gioco all’aperto con i coetanei. Le persone vivono un’esistenza virtuale che ricorda gli scenari distopici di Huxley e Bradbury. Tutto viene regolato da un potere superiore che stabilisce quali sono i comportamenti virtuosi e quelli da sanzionare. Ulteriori strumenti di controllo sono accettati volontariamente da alcuni perchè spacciati come mezzi che semplificheranno le attività qutidiane. Il disagio psicologico viene sopito da una sorta di “Droga di Stato”. Come, e più ancora che nella Germania dell’Est, il potere può contare sull’aiuto di solerti delatori, pronti a denunciare all’Autorità chi si allontana dall’abitazione un metro più del consentito o porta i bambini a prendere una boccata d’aria. Un potere grottesco di cui l’Autore mostra le tante contraddizioni a partire dall’ecologismo di facciata. Un addormentamento collettivo cui sfuggono pochi consapevoli dell’inganno, pochi, ma sufficienti a mantenere vive le coscienze . L’Autore mescola abilmente la realtà ai tempi del Coronavirus con elementi di fantasia che ci fanno sorridere per la loro assurdità. Sorridiamo, ma con un brivido gelido lungo la schiena.