Black Lives Matter: scristianizzazione ultima fase
Il movimento Black Lives Matter, fiore all’occhiello del Partito Democratico statunitense in realtà è l’ultima fase del processo di scristianizzazione. Da un punto di vista statistico i cittadini neri assassinati dalle forze di polizia sono più frequenti di quelli bianchi, ma anche i crimini violenti commessi da neri sono a loro volta più frequenti di quelli commessi da bianchi. Se in numeri assoluti i neri sono più frequentemente uccisi dei bianchi, se si esaminano le percentuali, risulta che un sospetto criminale bianco inseguito dalla polizia ha addirittura una probabilità lievemente superiore a un nero di essere ucciso. Queste constatazioni non sono state ritenute di alcun valore perché, questo è il punto fondamentale, il fatto che i neri abbiano un più alto tasso di violazione della legge, è ritenuto colpa del sistema. Tanto più è fallimentare la vita di un nero, tanto più questo dimostra che il sistema è sbagliato. Se un nero delinque, questa è la prova lampante che il sistema non lo ha integrato, lo ha rifiutato, ha finto di dargli scuola e educazione, ma il prodotto buono lo ha dato ad altri, quello che è stato dato a lui è un prodotto fallato. Di conseguenza tutti conoscono il nome di George Floyd, nessuno conosce il nome di vittime, bianche e nere, di crimini non meno tragici compiuti da neri. Ovviamente. Se bianchi e neri sono uguali, se i secondi commettono più crimini dei primi, non può che essere colpa dei primi. Gli eventuali crimini commessi dai neri sono quindi irrilevanti o, anzi, ulteriore prova di discriminazione.