Il massacro dei cristiani
Una volta abbattuta la religione, vengono abbattuti i credenti. La scristianizzazione è ovviamente una lunga fila di morti ammazzati.
La rivoluzione francese, attualmente venduta con una bella festa nostri libri scuola, è stato il primo esempio di industrializzazione della morte. La ghigliottina ha permesso di trasformare la morte in una specie di efficace catena di montaggio. In ogni mese della sua funzione, in un’unica nazione, sono state assassinate più persone di quelle condannati a morte dall’inquisizione in tutta la sua storia. Il fiume di morti della Vandea è sconvolgente. Per la prima volta è stato dato l’ordine scritto di assassinare donne e bambini. Fu assassinato con una crudeltà inenarrabile il figlio di re Luigi e Maria Antonietta. Separato dalla madre il bimbo fu messo in una cella di fianco a quella di lei dove veniva picchiato tutti i giorni perché lei potesse sentirne le urla. Rinchiuso per mesi in una cella buia dove gli passavano il cibo attraverso lo spioncino, morì con le membra rattrappite e la pelle ricoperta di croste e vermi. Poi arriva l’altra bella festa, secondo i nostri incredibili libri di storia: la rivoluzione di ottobre. Lo zar era già stato deposto con la rivoluzione di febbraio. La rivoluzione d’ottobre, la cosiddetta rivoluzione d’ottobre, è stato un colpo di Stato di una minoranza, contro una maggioranza che voleva farsi gli affari suoi. Per poter scatenare la mattanza, senza la quale era difficile prendere un potere assoluto, occorre un gesto di violenza e ingiustizia talmente ignobili da scatenare una sicura reazione: l’assassinio senza uno straccio di processo dello zar e, quello che peggio, l’esecuzione della sua famiglia, sua moglie, quattro ragazzine, un bambino con l’emofilia e il suo medico. Lo sterminio della famiglia dello zar a Ekaterinburg è sostanzialmente la cellula madre del genocidio sul suolo europeo, viene affermato che l’assassinio di bambini innocenti può essere una bella cosa. Su quanti libri di storia dei nostri figli è scritto che coloro che quell’assassinio hanno ordinato erano dei criminali assassini?
Se non ricordo male a Bologna esiste ancora una via Lenin. Ordinare lo sterminio di ragazzini innocenti quindi è uno degli atti normali di una persona che possiamo considerare un grande uomo.
Il marxismo, ideologia, ha contrastato il cristianesimo.
I marxisti, persone, hanno assassinato i cristiani, gli intellettuali marxisti e post marxisti hanno creato l’idea che l’assassinio dei cristiani non sia una cosa grave, sia tollerabile, non è qualcosa per cui valga la pena inginocchiarsi. I cristiani sono stati assassinati in numeri enormi, nei Gulag. La sorte più atroce era riservata ai seminaristi, che spesso diventavano le “puttane”, per campo, costretti a subire innumerevoli stupri dai detenuti comuni. Questo perché avevano portato delle “sottane”, e perché, essendo credenti, non potevano sottrarsi attraverso il suicidio. Cina , Corea del Nord e la Cuba di Che Guevara hanno fatto lo stesso.
Anche il nazismo è un attacco al cristianesimo: lo spiega con chiarezza Alfred Rosenber ne Il mito del XX secolo considerato il manifesto del nazionalsocialismo insieme al Mein Kampf di Adolf Hitler. La persecuzione degli ebrei serve per anticipare quella dei cristiani, i cristiani veri. Resisterà un “cristianesimo positivo”, cioè in parole povere un anticristianesimo. Innumerevoli sacerdoti, a cominciare da Massimiliano Kolbe, innumerevoli vescovi e cardinali sono morti in lager, bizzarramente non ricordate nessuno. Per la cronaca sono morti in lager, e con notevole coraggio, anche testimoni di Geova.
La nostra è un’ epoca completamente scristianizzata: nanetti del pensiero, i nostri cosiddetti intellettuali, con un’enorme corte di giullari e ballerine, registi, attori, attrici, cantanti, hanno contribuito a deridere cristianesimo. In molte nazioni tra cui Francia e Gran Bretagna è vietato portare una croce al collo ai dipendenti pubblici. Questo vuol dire che l’Occidente non combatterà per i cristiani assassinati, e che la mattanza è libera. I cristiani sono il gruppo più perseguitato, fisicamente perseguitato, e questo è il segreto meglio custodito dai Media. Sono assassinati, torturati, imprigionati. Per ragazzine cristiane in Pakistan, in Nigeria, Cisgiordania, sono rapite a 10,12 anni davanti le scuole per essere costrette a sposare musulmani di cinquanta o sessant’anni, come secondo terza sposa.
A Betlemme, città natale di Cristo, i cristiani erano l’86% nel 1950, mentre oggi sono meno del 10%. In occidente la scristianizzazione è ideologica, al di fuori dell’occidente è fisica. L’occidente, Italia inclusa, ha sempre inviato un fiume di denaro alle autorità palestinesi, perché fosse investito in esplosivi e armi, visto che non c’è mai stata una clausola che pretendesse, in cambio di quel denaro, una pace reale con lo Stato di Israele e la cessazione la persecuzione dei cristiani.
La persecuzione dei cristiani si è spostata dopo l’11 settembre anche nel mondo occidentale. Ogni atto di terrorismo contro civili, è in realtà un atto di terrorismo contro cristiani o ebrei.
I nostri incredibili intellettuali, parola dall’etimologia sempre più impenetrabile, ci spiegano che il terrorismo islamico nasce dalla povertà e dall’arretratezza, affermazione valida solo per l’Afganistan: il tutti gli altri casi il terrorismo fa capo a nazioni molto forti economicamente, perché il terrorismo nasce dallo Wahhabismo, cioè dalla ricchissima Arabia Saudita.
Il terrorismo islamico non è una reazione ( alla cattiveria dell’occidente, al problema palestinese, al colonialismo finito da decenni, al fallimento del socialismo arabo, al fallimento del nazionalismo nasseriano, al fallimento delle monarchie, al petrolio, alla mancanza di petrolio, all’aumento del prezzo del petrolio, alla diminuzione del prezzo del petrolio, altro) ma è azione, azione specifica e programmata per la riconquista del mondo.
La mattanza è cominciata in Indonesia, nell’indifferenza totale, assoluta e cosmica dell’occidente.
L’Indonesia è il luogo dove Barak Obama ha studiato ed è la nazione che lui ha indicato come esempio di tolleranza islamica. Possiamo quindi anche noi ritenere l’Indonesia l’esempio della tolleranza islamica?
A Giava 1998 iniziano a bruciare le chiese, a dicembre saranno 500 A Giacarta il il giorno di Natale bruciano 22 chiese e13 cristiani sono stati assassinati. Lo stesso giorno di Natale a
Poso, nell’isola di Sulawesi, un colossale pogrom con 180 case e negozi appartenenti a cristiani distrutti in un solo giorno, la mattanza continua a Pasqua. L’Europa come ha reagito ai massacri del 2000? Con la stessa assoluta indifferenza con cui reagisce alle chiese bruciate in Nigeria, a bambini crocefissi in Irak, alle fotografie delle teste mozzate. In Pakistan, altro gioiello di islam “moderato”, sono stati uccisi bambini a Pasqua di qualche anno fa: il terrorista suicida ha tirato il cordino vicino alle giostrine e agli scivoli.
Per chi non lo ricordasse, il testamento spirituale del cattolico Shahbaz Bhatti, ministro per le Minoranze del Pakistan, assassinato il 2 marzo 2012 a Islamabad da uomini armati. Bhatti aveva difeso con coraggio Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte nel 2010 per blasfemia in base a false accuse, e aveva ricevuto numerose minacce di morte perché, come Salman Taseer, governatore del Punjab assassinato da estremisti islamici, voleva riformare la legge sulla blasfemia. “Il mio nome è Shahbaz Bhatti. Sono nato in una famiglia cattolica… Le spaventose condizioni in cui versavano i cristiani del Pakistan mi sconvolsero. Ricordo un venerdì di Pasqua quando avevo solo tredici anni: ascoltai un sermone sul sacrificio di Gesù per la nostra redenzione e per la salvezza del mondo. E pensai di corrispondere a quel suo amore donando amore ai nostri fratelli e sorelle, ponendomi al servizio dei cristiani, specialmente dei poveri, dei bisognosi e dei perseguitati che vivono in questo paese islamico. Questa devozione mi rende felice. Non voglio popolarità, non voglio posizioni di potere. Voglio solo un posto ai piedi di Gesù. Voglio che la mia vita, il mio carattere, le mie azioni parlino per me e dicano che sto seguendo Gesù Cristo. Tale desiderio è così forte in me che mi considererei privilegiato qualora – in questo mio sforzo e in questa mia battaglia per aiutare i bisognosi, i poveri, i cristiani perseguitati del Pakistan – Gesù volesse accettare il sacrificio della mia vita. Voglio vivere per Cristo e per Lui voglio morire. Non provo alcuna paura in questo paese”
Non piango i morti. So che sono stati accolti nel più luminoso dei cieli. So che questa morte che li ha strappati alla terra li ha consegnati nelle mani di Cristo. E invidio la loro sorte: li accompagneranno alla dimora eterna in canti e preghiere. Piango la vigliaccheria e la stoltezza della mia terra. Piango per i fiorellini, le candeline e le idiozie scritte per terra con i gessetti colorati. Piango un popolo, quello europeo, che non è nemmeno più capace di seppellire i propri morti, e li sprofonda nel ridicolo con la grottesca e demente canzonetta “Imagine”, dove uno dei più sopravvalutati mediocri del XX secolo sogna un mondo senza religioni come soluzione del mondo. Piango l’incapacità di dire che il terrorismo è islamico.
Fratelli nella luce, che siete morti nella fede e per la fede, vi scrivo da una terra dove di muore a caso e per caso, uccisi dal terrorista della porta accanto, si viene seppelliti con canzonette sceme. Porterò i vostro ricordo nel cuore”.