Né Zan né Scalfarotto oseranno parlare del Congresso del Cairo.
Molti di noi, ed io sono tra questi, sostengono che il comportamento omoerotico sia appunto un comportamento, non una maniera di essere e che nessuno è condannato a seguirlo per tutta la vita. Lo sostengo avendo preso visione dello studio di Harvard e Mit pubblicato su Scienze del team capitanato dal genetista Andrea Ganna che dimostra come non esistita una genetica e perché ho preso atto dell’esistenza degli ex gay. Sono due acquisizioni recenti. Fino al 2000 ero convinta si trattasse di una predispone forte e innata, e che quindi, per quanto disfunzionale , il comportamento che ne derivava doveva essere accettato senza critiche.
Quello che è certo, e che tutti noi condanniamo con la massima durezza, è che esistano persecuzioni a persone con comportamento omoerotico nei paesi islamici e chiederemo perché anche da un punto di vista diplomatico ci sia una critica talmente forte da portare a risultati, tanto più che la causa di questa persecuzione è la stessa causa che permette la lapidazione delle adultere, eccezionale negli anni ‘50, ora sempre più maledettamente diffusa, la persecuzione di blasfemi e apostati, quindi di cristiani e convertiti al cristianesimo e la diffusione capillare e statale della mutilazione sessuale femminile detta escissione secondo sharia. Questa escissione era praticamente sconosciuta in molte nazioni islamiche, per esempio l’Indonesia, fino agli inizi del terzo millennio, ora è diffusa ovunque, esattamente come l’obbligo del velo, praticamente sconosciuto fino agli anni 90 ora imposto. Questa causa è la Dichiarazione sulla Libertà dell’Uomo Islamico di seguire Umma firmata il 5 agosto 1990 al Cairo dai rappresentanti di 54 paesi islamici che ha praticamente introdotto la Sharia in 54 nazioni con i silenzio assenso dell’ONU e della comunità europea. Se le cancellerie europee non discuteranno la Convenzione del Cairo, di fatto continuerà ad avere lo stesso valore della Dichiarazione dei Diritto dell’Uomo. Ha avuto l’onore della Presidenza della Commissione ONU diritti umani l’Arabia Saudita dove le adultere sono lapidate, come lapidati sono gli uomini a comportamento omoerotico, dove è vietato celebrare una Messa, dove chi vene sorpreso a pregare Cristo o, peggio, recitare il Rosario è frustato e imprigionato, dove una bambina di 8 anni può essere sposata o uccisa. Ha avuto l’onore della presidenza della Commissione Onu Diritti delle Donne un’altra nazione gioiello che si chiama Iran, dove gli uomini a comportamento omoerotico sono impiccati, le donne che protestano per l’obbligo del velo finiscono in prigione e poi, questa è la parte divertente, spesso nelle prigioni misteriosamente muoiono, probabilmente per rovinose cadute dalle scale.
2 agosto 1990, quando l’Onu accogliendo in silenzio la Libertà dell’uomo islamico di seguire la Umma, stabilita al congresso de il Cairo da 54 nazioni islamiche, ha di fatto dato riconoscimento internazionale e dignità legale alla Sharia.
Uno degli articoli afferma che è vietato uccidere un essere umano, salvo i casi previsti dalla Umma, vale a dire l’insieme dei Precetti. Questo significa che è lecito assassinare un’adultera, un islamico convertito al cristianesimo (o al buddismo o al libero pensiero) in quanto apostata, un cristiano che recita il Padre Nostro, in quanto nell’Islam noi siamo servi di Dio, non suoi figli o una persona a comportamento omoerotico. Un altro articolo afferma che è vietato mutilare un essere umano, salvo i casi previsti dalla Umma. Quindi via libera al taglio della mano destra ai ladri, o, meglio ai ladruncoli pescati a rubare qualche sciocchezza a un mercato, e via libera alle mutilazioni femminili raccomandate, la cosiddetta escissione secondo Sharia . Da quella data la libertà di parola è stata annientata, perché la Umma ordina di perseguire la blasfemia e l’apostasia. Da quella data è legale, secondo l’Onu, la lapidazione delle adultere. Non avete mai sentito l’Onu bacchettare l’Iran perché lapida le bambine di 12 anni e permette matrimonio di quelle di 10. E mai lo sentirete. Per la cronaca la lira in questo momento presiede la commissione Onu diritti della donna. Quella equiparazione ha segnato la condanna a morte per le minoranze non islamiche nei paesi islamici, ma anche per parecchie minoranze islamiche. Cinque anni fa sono stata all’Onu di Ginevra a parlare contro la legge che punisce la blasfemia, e ho parlato per i cristiani, per le adultere e per le persone a comportamento omoerotico, ho parlato del diritto delle donne al loro corpo, a non averlo mutilato, a non averlo coperto da teli per obbligo statale.
Né gli onorevoli Zan e Scalfarotto, né i movimento LGBT hanno mai accennato alla necessità diplomatica di riconoscimento internazionale di un’aberrazione giuridica che di fatto distrugge i diritti umani. La sciagurata legge Mancino, paralizzando la libertà di parola che la ridicola scusa di una guerra al razzismo, ha paralizzato anche le critiche alla Sharia. Chi critica l’islam si trova schierato contro la cosiddetta jhad by law, la guerra santa fatta attraverso i tribunali, amministrata dalla Magistratura italiana che, come vale la pena di ricordare, è una magistratura che ha accettato la presenza di correnti politicizzate, cioè della fine del concetto stesso di imparzialità dei giudici.
La sciagurata legge Mancino, primo bavaglio alla libertà di parola, fatto ovviamente con la scusa dei buoni motivi, ha distrutto contemporaneamente il concetto di libertà di parola e quello di uguaglianza di fronte alla legge: insultare un disabile in quanto disabile è meno grave che insultare un nigeriano. Il razzismo è un cancro del pensiero e una forma di idiozia, ma nemmeno il cancro del pensiero e l’idiozia si possono vietare per legge, perché è evidente che tutto questo diventa, in mano a una magistratura politicizzata, una dannata caccia all’oppositore politico e una maniera di punire chi dice la verità. Se qualcuno scrive che gli immigrati delle filippine hanno una percentuale di criminalità molto più basso di quelli immigrati dalla Nigeria, può essere inquisito dalla legge Mancino, esattamente come chi osi dire che la sharia è incompatibile con i valori della nostra civiltà: chi lo afferma è già perseguito in Svezia e UK, anche loro gravate da sciagurate leggi analoghe. Anche ricordare le vittorie di Lepanto e Vienna in mano a un magistrato ben formato potrebbe diventare problematrico. La magistratura italiana non interviene mai quando insulti pesantissimi agli appartenenti alla civiltà occidentale, a cristiani o ebrei siano proferiti anche da iman o personalità del mondo islamico, in compenso interviene pesantemente su chi critica un’immigrazione che se incontrollata distruggerebbe la nostra nazione, imbavagliando così l’opposizione.
Il ddl Zan Scalfarotto, degenerazione di una legge già degenere, distruggerà il dissenso, e sarà l’arma con cui una magistratura ufficialmente politicizzata potrà punirlo.
Avete mai sentito parlare Zan o Scalfarotto del congresso del Cairo? Il benessere delle persone a comportamento omoerotico evidentemente non è loro interesse. Il loro interesse è la distruzione della libertà elementare dell’occidente.
Mentre gli onorevoli Zan E scalfarotto stanno varando una legge che punirà la verità, la forma più ignobile quindi di legge liberticida, continuano in Iran, Arabia Saudita, Gaza le persecuzioni anche mortali per le persone a comportamento omoerotico.
Si tratta di un comportamento che non ha nulla di genetico, ed è il motivo per cui può essere dismesso, e che quindi non è riconoscibile se non è palesemente mostrato. Questo rende i numeri della persecuzione molto bassi, episodici, ma anche se i numeri sono bassi restano intollerabili. Non tolleriamoli. Pretendiamo che se ne parli a livello internazionale e al livello diplomatico. Difendiamo noi le persone a comportamento omoerotico, e contemporaneamente difenderemo i cristiani, i liberi pensatori, le bambine che non devono essere sposate e le donne che, solo loro, devono avere diritto di scelta sul loro corpo.