Rana bollita.
Il principio della rana bollita, raccontato dal filosofo e scrittore anarchico statunitense Noam Chomsky nel libro “Media e Potere”, era in realtà già conosciuto a fine ‘800 in seguito ad uno studio empirico condotto dai ricercatori della Johns Hopkins University, dove qualcuno si è guadagnato una pubblicazione bollendo le rane vive. Esso si sostanzia nella considerazione che, se una rana, buttata in un calderone pieno d’acqua bollente, con un colpo di zampa balza subito fuori dal pentolone, diverso è il risultato nel caso in cui la rana venga messa in un pentolone d’acqua fredda messa poi a riscaldare. In quel caso, infatti, la rana trova inizialmente piuttosto gradevole il leggero tepore dell’acqua che viene a formarsi e continua a nuotare tranquilla. Poi la temperatura sale ancora, la rana inizia a stancarsi un po’ ma non si impensierisce e continua a nuotare. Quando la temperatura dell’acqua è decisamente troppo alta e la rana la trova sgradevole, essa non avrà più le forze di reagire, dunque sopporta e non fa nulla, fino al momento in cui la temperatura sarà così alta da far morire bollita la rana. Questo principio, calato nella nostra società, vuole spiegare che, quando un cambiamento è effettuato in maniera lenta e “invisibile”, esso non viene riconosciuto e sfugge ai più, che dunque non opporranno nessuna resistenza o reazione. Le tecniche di manipolazione delle coscienze fanno un uso largo e consapevole di questo principio, fornendo pilloline amare indorate nel miele e spacciate per traguardi e fonti di progresso.
Quello che il dottor Noam Chomsky ha dimenticato di mettere a fuoco è il primo segmento della storia. Come ci è arrivata la rana nel calderone di acqua fredda? È stata presa dallo stagno e sbattuta nell’acqua fredda di violenza? In questo caso salterebbe fuori dal calderone immediatamente. Per mettere la rana nel calderone occorre spiegarle che è per il suo bene.
Due straordinari esempi di rana bollita sono la sospensione delle libertà elementari e la sospensione del Cattolicesimo. La sospensione delle più elementari libertà civili è esercitata da molti stati occidentali, e in particolare dall’attuale governo italiano che ha toccato apogei possibili solo sotto dittature ufficiali. Il politologo Lutwag, non a caso, ospite della trasmissione di Fazio, ha spiegato al giulivo conduttore che negli Stati Uniti non è possibile mettere la nazione in quarantena, cioè agli arresti domiciliari, perché gli Stati Uniti, contrariamente a Cina e Italia sono una nazione democratica.
La democrazia presuppone uno stato che faccia lo stato, non che faccia la mamma. Il nostro stato ci accudisce dalla culla alla tomba, ci dà l’assistenza sanitaria gratuita il che vuol dire che ci preleva del denaro per poi imporci la cura che vuole. Nel dubbio che non siamo abbastanza intelligenti da farci il fondo pensione, lo stato ci pensa lui. Manteniamo quindi incredibili carrozzoni, per poter riavere malamente, e mediante una burocrazia folle, dei soldi che erano nostri. Se costiamo troppo, lo stato ci invita cortesemente a levare il disturbo, cosa che avviene sempre più spesso in stati ancora più materni di noi, come l’Olanda, il Belgio o anche nella civilissima Gran Bretagna, che ha evitato ai piccoli Alfie, Charlie e innumerevoli altri il rischio di vivere una vita eccessiva, cullati dall’inutile affetto dei loro genitori. Lo stato mamma è terrorizzato dall’idea che i propri figli siano razzisti e li educa imponendo mafia nigeriana e giardinetti invasi dagli spacciatori così i propri cittadini imparano le evangeliche virtù della temperanza e della mitezza e si guadagnano il Paradiso. Il nostro stato mamma ama appassionatamente i diversi, e quindi per pura bontà ci impone la tolleranza per i diversi anche quando i diversi sono francamente intollerabili, in una spettacolare dittatura delle minoranze. Il nostro stato mamma ha passato il mese di febbraio a evitarci il terrore del contagio anche a costo si sviluppare il contagio in maniera pirotecnica. Poi ha deciso di evitarci il contagio in maniera ancora più pirotecnica, con un’intera nazione messa agli arresti domiciliari- Abbiamo visto poliziotti che hanno inseguito in mezzo ai campi un tizio che correva da solo, con un’energia che hanno sfoderato quando chiedevamo di intervenire sugli spacciatori ai giardinetti o su chi ci ha svaligiato la casa.
Lo stato mamma per pura bontà di cuore, per la nostra salute, dopo aver permesse le manifestazioni del 25 aprile, lì il virus non circolava, ha punito in maniera draconiana, feroce, in effetti dittatoriale, le ordinate e distanziate manifestazioni di parrucchieri a San Remo e ristoratori a Milano. Chiunque protesti contro il governo attuale diffonde il virus. Chi protesta contro un governo di 80 anni fa, no. Lo stato mamma è intelligente e buono.
Ora lo stato mamma di Conte ha deciso, con la collaborazione di 450 straordinari esperti non eletti da nessuno a prendere decisioni per tutti, che è meglio non rischiare il contagio con un virus che non è la peste nera: e meglio distruggere l’economia e le speranze , per cui moriremo di fame ma non di virus. Fino a che non ci sarà il vaccino, possibilmente di Bill Gates, non ci faranno uscire. Il vaccino sarà obbligatorio. Come faranno a imporlo? Manderanno i carabinieri a tenerci fermi oppure ci vieteranno di uscire di casa se non lo facciamo? Obbligatorio? E la libertà? E per il tuo bene. Per il bene comune, quello stesso bene comune per cui tu devi restare a casa ma, ma sotto casa tua bivaccano gli spacciatori e qualsiasi africano può venire nel tuo paese a farsi mantenere. Zitta ranocchietta, non è così calda l’acqua.
Il secondo brodino di rana è la ex Chiesa Cattolica, che ha reso la religione cattolica sempre più pirotecnica, sempre più flessibile, amabile, opinabile , porzionabile, vegana, vegetariana e gay friendly, e ai saldi di fine stagione. Cristo è stata dissacrato e beffeggiato, non solo nei pride, ma sul sempre più strampalato giornale della CEI, Avvenire, nelle orride vignette di Staino, Hallo Jesus, con Cristo rappresentato come un uomo qualsiasi, una specie di sindacalista pasticcione. Dio è stato offeso portando l’orrida Pachamama, atroce idolo Incas cui si facevano sacrifici umani, sugli altari, Dio è stato offeso levando le Messe e i sacramenti al suo popolo
La Messa è finita. Siamo nella follia di un’epidemia e le nostre Messe sono vietate, molte chiese sprangate e i sacramenti vietati. Le Messe viste attraverso il televisore o attraverso computer hanno lo stesso valore del guardare un documentario sul mare rispetto a essere al mare. Una Messa seguita via televisore o computer è una Messa che vedi, non una Messa cui partecipi, e sono terribilmente pericolose. Ci sono due pericoli entrambi gravi, che sono la banalizzazione e la profanazione. Solo persone con una capacità di concentrazione enorme riescono a seguire una Messa dal computer senza distrarsi per rispondere telefono, senza distrarsi a rispondere a qualcuno, senza distrarsi perché hanno bussato. Pochissime persone s’inginocchiano al momento della consacrazione (in effetti, ci stiamo inginocchiando davanti a Cristo o davanti a uno schermo?), la Messa si può seguire, in poltrona, sul divano, ogni tanto interrompendo per controllare la posta. Secondo rischio: volontariamente si possono fare azioni di profanazione durante la consacrazione. Per un satanista è una soddisfazione poter bestemmiare al momento della consacrazione. La Messa era sacrificio sul Golgota, è diventata mensa dopo il concilio, ora è spettacolo televisivo. Continuano gli sbarchi dei migranti, molto amati dalla Chiesa, che per noi sono una catastrofe sanitaria a fulgida dimostrazione che alla Chiesa della salute del popolo italiano non importa molto, eppure si è precipitata a toglierci la Messa e sprangare le chiese.
A noi pareva di ricordare che la Crocifissione sia stato un atto francamente insalubre, che erano le nostre anime che bisognava salvare, e che Cristo abbia comandato che si salvino attraverso l’Eucarestia, ma i cinguettosi vescovi della CEI hanno rifiutato di ridare le Messe anche quando i governatori di regione le avrebbero permesse, le hanno tolte quando ancora i bar erano aperti, perché hanno deciso che se ne può fare a meno e che lo fanno per il nostro bene. Stai zitta ranocchietta, e appendi la bandierina arcobaleno con su scritto che andrà tutto bene.
O forse la rana non è bollita. Si sta creando un movimento di ribellione forte e determinato disposto a difendere il diritto elementare del lavoro.
Si sta creando una nuova chiesa, piccola e militante, che obbedisce a Cristo e non lascia le pecore davanti ai lupi. Ringraziamo la CEI che ci ha regalato un’emozione nuova, una felicità nuova: seguire una Messa clandestina, amare con tutto il cuore il sacerdote che segue Cristo e non loro. Ci stiamo ricordando che dobbiamo essere l’imitazione di Cristo e c’è stato un momento in cui Cristo ha rovesciato i tavoli e preso la gente a scudisciate.
Gli uomini non sono rane. Sono fatti a immagine e somiglianza di Dio e non sono rane. Imparate a temere la loro collera.