25 aprile
Come ho già detto, ho l’ onore di appartenere a una famiglia di antifascisti. Né dal lato materno né dal lato paterno, nessuno ha mai avuto la tessera del partito. Riconosco anche che se lo potevano permettere perché erano ricchi. Entrambe le famiglie, sia quella materna che quella paterna, sono uscite completamente spiantate dalla seconda guerra mondiale, grazie proprio a questa scelta controcorrente, ma riconosco che dove c’era bisogno di guadagnarsi il pane, magari come bidello o come postino, senza tessera del partito non c’era la possibilità di farlo.
Proprio per questo antifascismo genetico, non sono mai andata alla manifestazione del 25 aprile. La nostra resistenza ha avuto tre colori come la nostra bandiera: i Bianchi, i badogliani, quelli che fecero il maggior quantitativo di azioni militari utili in contatto con gli alleati, i Verdi, giustizia e libertà, Primo Levi e Oriana Fallaci, e Rossi, quelli che erano agli ordini di partito comunista italiano che a sua volta era agli ordini di Stalin mostruoso dittatore che ha insanguinato iol modno con decine di milioni di morti, la cui morte fu riportata dal ridicolo giornale L’Unità con la frase ” è morto il più grande benefattore del mondo”. Grazie ai partigiani rossi un po’ di beneficienza Stalin l’ha fatta anche in Italia. Alle manifestazioni del 25 aprile non ci sono mai le bandiere degli anglo-americani, senza i quali il nazismo e il fascismo non sarebbero caduti. Alla manifestazione del 25 aprile le bandiere della brigata ebraica ci sono solo per essere sbeffeggiati. Ma soprattutto alle manifestazioni del 25 aprile c’è sempre solo la bandiera rossa. George Orwell, autore della distopia 1984, ha scritto anche un libro, omaggio alla catalogna, dove spiega che in Spagna gli antifascisti assassinati dai partigiani comunisti siamo stati più numerosi di quelli assassinati dai nazifascisti. Lo scrittore Artut Koestler esprime la stessa ipotesi del libro Buio a mezzogiorno.
Nessun partigiano ha mai cantato O bella Ciao. È stata creata negli anni ‘50
Non sappiamo quante siano state le vittime del cosiddetto triangolo rosso, la zona attorno a Reggio Emilia dove sono scomparsi innumerevoli desapecidos, quante siano state le vittime delle rappresaglie dei partigiani comunisti a liberazione già avvenuta. Alcune di queste vittime erano oggettivamente ex fascisti, che in tutti i casi avrebbero avuto diritto a un processo, altri erano semplicemente innocenti. Non si trattava di rappresaglie, ma di un preciso disegno per esliminare chiunque avesse autorità ed onoestà per opporsi alla nuova dittatura comunista al momento dei un eventuale colpo di stato. Come tutti i 25 aprile, nella mia stanza ricordo la divisione Osoppo, eroica divisione dei partigiani massacrati da i partigiani comunisti, a tradimento. Esprimo il mio disagio di cittadino all’idea che le bandiere rosse sventoleranno per strada, mentre cerimonie religiose fatte in assoluta sicurezza, con gente distanziata, sono state bloccate. Se qualcuno avesse ancora dei dubbi che, con la simpatica complicità della sempre più inutile ed sempre più ecologista della nuova chiesa 3.0, siamo in piena deriva autoritaria, questo dovrebbe aprire la strada alla certezza.