Appello.
DOPO IL PRECEDENTE DI CERVETERI
ALTRE VIOLAZIONI DELLA LIBERTA’ RELIGIOSA
Il 25 marzo 2020 è stato inoltrato ai vertici della Conferenza Episcopale Italiana un appello –
con in calce 250 firme – per il gravissimo abuso accaduto a Cerveteri domenica 15 marzo con
l’irruzione di agenti di polizia municipale durante la Santa Messa, interrotta nonostante la
celebrazione si svolgesse conformemente ai provvedimenti di tutela sanitaria.
Nell’appello si paventavano le conseguenze di un atto che, in assenza di una doverosa reazione
da parte delle autorità ecclesiastiche, avrebbe costituito un pericoloso precedente ai danni della
libertà di culto con il pretesto della normativa emergenziale covid-19.
Non ne è seguita alcuna risposta.
Come si temeva, grazie al caos normativo e al silenzio delle autorità ecclesiastiche, si sono
ripetuti episodi di abusi, non avendo gli organi di polizia alcun potere di accesso forzato in
chiesa, ancor più dopo la depenalizzazione della sanzione in eventuale illecito amministrativo.
A tal proposito si riepilogano i principali episodi verificatisi dopo Cerveteri di cui hanno parlato
i media e dove, da quanto risulta in base alle informazioni fornite dalla stampa, le persone non
si trovavano in assembramento e mantenevano tra loro la distanza consentita:
1. 20 marzo 2020, San Gennaro Vesuviano (NA): un sacerdote stava battezzando in chiesa un
bambino alla presenza dei genitori, del padrino e del fotografo. I carabinieri hanno fatto irruzione
interrompendo la cerimonia religiosa e denunciando le cinque persone.
2. 22 marzo 2020, Roma: blitz dei carabinieri per bloccare la celebrazione di una messa alla
presenza di una ventina di fedeli, anche qui tutti disposti a regolare distanza.
3. 22 marzo 2020 Sant’Anastasia (NA): irruzione dei carabinieri in una chiesa durante la
celebrazione della messa a porte chiuse con 8 persone, tutte a distanza regolare tra loro. La
funzione è stata interrotta ed i presenti sono stati identificati e denunciati.
4. 25 marzo 2020, Giulianova (TE): il Sindaco, seguendo l’esempio di numerosi altri Sindaci in
Italia, partecipava ad un atto pubblico inginocchiandosi per deporre la fascia tricolore sull’altare
della Madonna dello Splendore, secondo una tradizione secolare, affidando la città a Maria. Su
segnalazione da parte di consiglieri dell’opposizione, due carabinieri sono entrati in chiesa per
fermare la liturgia denunciando il sindaco e i presenti.
5. 31 marzo 2020, Friuli: prima della depenalizzazione, denuncia di un sacerdote e 5 fedeli che si
erano riuniti per pregare insieme, in una cappella. Un altro caso alla fine di marzo, in Carnia,
chiamati da alcuni cittadini, è intervenuta una pattuglia della polizia locale multando le circa 17
persone, compreso il sacerdote, durante l’adorazione del Santissimo.
6. 2 aprile 2020, Nocera Superiore (SA): dopo segnalazione anonima alla polizia municipale è
intervenuta una pattuglia con tanto di lampeggiante acceso e sirena spenta, che, chiamando a
rinforzo i carabinieri, hanno fatto “irruzione” all’interno della canonica, dove otto persone erano
riuniti in preghiera. Tutti denunciati.
7. 30 marzo 2020, Rocca Imperiale (CS): il parroco della chiesa madre di Rocca Imperiale, mentre
portava in processione solitaria, per le vie del paese, il crocefisso, è stato sanzionato dai
carabinieri su segnalazione del Sindaco tramite un vigile urbano.
8. 5 aprile 2020, Frascati (Roma): le forze dell’ordine intervengono durante la messa del Vescovo in
Cattedrale, che celebrava a porte aperte con alcuni fedeli prevalentemente anziani. La cerimonia
era trasmessa in streaming sul canale youtube della diocesi.
9. 7 aprile, Sassari: I Carabinieri sono entrati in chiesa durante la celebrazione della messa alla
presenza di pochi fedeli, diffidando il sacerdote ed identificando le persone presenti.
Qualche raccomandazione alle vittime di tali abusi:
– non pagare le sanzioni;
– contattare un legale, o i promotori di questo appello, e rendere disponibile il verbale
(basta anche una foto leggibile), per segnalare l’abuso.
Segue il testo dell’appello e l’elenco dei firmatari.
APPELLO AI PASTORI DELLA CHIESA CATTOLICA ITALIANA
All’attenzione di:
S.E.R. Card. Gualtiero Bassetti Presidente della CEI
S.E.R. Mons. Stefano Russo Segretario Generale della CEI
S.E.R. Mons. Vincenzo Pisanello Presidente Consiglio per gli affari giuridici della CEI
S.E.R. Mons. Gino Reali Vescovo di Porto – Santa Rufina
Siamo un gruppo di cittadini italiani di fede cattolica e intendiamo denunciare il gravissimo abuso
perpetrato dalla polizia locale di Marina di Cerveteri (RM) lo scorso 15 marzo (III domenica di
Quaresima).
Di seguito i fatti, a dimostrazione dei quali esiste anche documentazione video.
Domenica 15 marzo nella parrocchia di San Francesco a Marina di Cerveteri (RM, diocesi di Porto Santa
Rufina) il parroco celebrava la Santa Messa senza concorso di fedeli, in piena ottemperanza al DPCM
dell’11 marzo 2020 (Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante
misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19,
applicabili sull’intero territorio nazionale).
La Chiesa era vuota e la celebrazione veniva trasmessa in streaming.
Nel corso della funzione uno sparuto gruppo di fedeli era in ginocchio sul sagrato esterno, in attesa che
si concludesse la S. Messa celebrata senza popolo dal solo sacerdote secondo le prescrizioni della CEI,
aspettando l’apertura della chiesa ai fedeli per la preghiera personale e mantenendosi a distanza di
sicurezza conformemente al DPCM.
Mentre era in corso la celebrazione è intervenuta una volante della polizia locale.
Due agenti, senza alcun rispetto per il luogo di culto e col berretto in testa hanno fatto irruzione
nell’edificio sacro, interrompendo la Santa Messa nel momento più solenne, sono saliti sull’altare,
ponendosi dietro lo stesso e dando le spalle al tabernacolo, si sono impossessati del microfono e hanno
intimato l’immediata sospensione della funzione costringendo quei pochi fedeli che si trovavano fuori
sul sagrato ad allontanarsi.
A tal proposito evidenziamo che l’atto compiuto dalla polizia locale:
– abusa dell’accordo tra Stato Italiano e Santa Sede che all’art. 5, 2 stabilisce che «Salvo i casi di
urgente necessità, la forza pubblica non potrà entrare, per l’esercizio delle sue funzioni, negli
edifici aperti al culto, senza averne dato previo avviso all’autorità ecclesiastica»;
– comporta una evidente lesione del diritto di libertà di culto e religiosa dei cittadini, tutelati
dall’art. 19 della cost. e punita dall’art. 405 c.p., che stabilisce «Chiunque impedisce o turba
l’esercizio di funzioni, cerimonie o pratiche religiose del culto di una confessione religiosa, le quali
si compiano con l’assistenza di un ministro del culto medesimo o in un luogo destinato al culto, o
in un luogo pubblico o aperto al pubblico, è punito con la reclusione fino a due anni»;
– è in violazione dello stesso DPCM dell’11 marzo 2020, che, all’art. 2, lett. v, stabilisce che i luoghi
di culto rimangono aperti con le dovute cautele;
– non rientra nella fattispecie della “urgente necessità” la celebrazione di una Santa Messa con le
porte aperte sul sagrato (parte integrante il luogo di culto e sacro ancorché ad esso “esterno”),
alla distanza prevista e senza recar danno o pericolo ad alcuno.
I luoghi di culto sono destinati al culto pubblico e non a quello privato o domestico e, dunque, la loro
apertura comporta esercizio legittimo delle attività religiose garantito dagli accordi tra Stato e Chiesa,
dalla stessa Costituzione nonché da tutta la legislazione italiana che tutela la partecipazione spirituale
e la preghiera in ogni sua forma quale espressione della libertà religiosa.
Da cittadini italiani e cattolici riteniamo che l’abuso perpetratosi a Marina di Cerveteri costituisca un
grave precedente di attacco alla libertà di tutti, non solo a quella di culto, e il moltiplicarsi di episodi
analoghi è la tragica prova che ci impone di agire e non può più lasciarci indifferenti.
Vi supplichiamo pertanto fiduciosi affinchè, quali responsabili della Chiesa Italiana consapevoli di
quanto successo, interveniate immediatamente con le dovute azioni a tutela e garanzia della libertà di
tutti ed a protezione del libero esercizio della fede dei cattolici.
SEGUONO OLTRE 280 FIRME
Per chi vuole aderire invii nome, cognome e città di residenza al seguenti indirizzo mail:
fontana.avvocato@gmail.com