Pedo pornografia.
Porca miseria: sono bambini veri. Non sono ologrammi. Sono bambini veri rapiti comprati, venduti, abusati, legati, torturati. Molte torture avvengono in ambienti ospedalieri, come nursery. Non tutte le torture hanno sfondo sessuale. In alcune il neonato viene semplicemente scosso con violenza o fatto ruotare velocemente su se stesso dopo essere stato appeso. Questo causerà gravissimi e irreversibili deficit neurologici. E persone pagano per vederlo.
Il sadismo è una colpa. Non è una malattia. È una colpa. Tutti abbiamo nel cranio l’impulso ancestrale di sentirci più forti davanti a uno più debole. Il più debole potrebbe essere stato torturato a morte proprio per farci sentire potenti: questo era lo schema del Colosseo e di tutti gli altri meno grandi, ma non per questo meno terribili, teatri rimani, dove persone in numero enorme, misurabile in centinaia di migliaia, forse milioni, sono morte sotto tortura perché qualcuno si sollazzasse a vederli soffrire. Il sollazzo in che consiste? Nel sentirci potenti davanti alla totale impotenza altrui. Gli imperatori cinesi andavano ad ammirare lo strazio del condannato a morte ucciso in maniera lunga e creativa. Il sadismo è una colpa e come ogni colpa può essere evitato.
Nella corrida e nei film di azione la sensazione di potenza è data dal crollo di un forte per antonomasia, il toro, il cattivissimo terrorista di turno, nella pedo pornografia invece il piacere è dato dal dolore e dall’impotenza fragile per antonomasia, il bambino, quello che tutti dovremmo proteggere.
Il bambino ha caratteristiche somatiche diverse dell’adulto: la pelle è più liscia e le proporzioni sono diverse. In un adulto la testa è un ottavo dell’altezza totale, in un bimbo è un quarto. Il viso ha le guance rotonde e, soprattutto, gli occhi in proporzione più grandi. Occhi grandi, testa grande sono le caratteristiche del cucciolo, riprodotte anche nei peluche e nei cartoni animati, perché ispirano tenerezza e senso di protezione. O, meglio, dovrebbero ispirare tenerezza e senso di protezione. L’aggressione al cucciolo, il provare piacere per il dolore e l’impotenza del cucciolo è quindi il segno dell’abominio totale, della perdita di ogni frammento di anima.
Periodicamente arrivano ai media le terrificanti parole di don Fortunato Di Noto, sacerdote da fondatore dell’associazione “Meter” per il contrasto in particolare alla pedopornografia, che da anni ci informa come la pedopornografia sia una piaga planetaria e in crescita vertiginosa e che nessuno stia facendo niente per fermare questo scempio. Meter denuncia, la polizia postale riceve le denunce, dopo di che il tutto si ferma.
Non dovremmo fermarci noi, invece, tutti noi: tutta la società che si ferma, tutto che si interrompe fino a quando la pedopornografia non è stata sgominata? Non dovrebbe essere la priorità di tutti i governi, di tutte le polizie? Non potrebbero trasmettere immagini, pixerate nella parte centrale, ma che potrebbero permettere di identificare i luoghi? Magari qualcuno riconosce la nursery.
Non si potrebbe nel frattempo vietare la pornografia, visto che alla pedopornografia ci si arriva sempre da quella “normale” che però dà assuefazione, oltre che rendere incapaci di relazioni vere, per cui falliti sempre più falliti hanno bisogno di immagini più forti”.
Sulle immagini di pornografia “normale” non dovrebbe essere scritto “nuoce gravemente alla salute”, visto che alterano il metabolismo di dopamina ed endorfine e causano una ipotrofia (rimpicciolimento) dei lobi frontali, con aumento dell’impulsività e diminuzione del senso morale? Vietato vietare è lo slogan di gente con i lobi frontali piccoli, il divieto riguarda anche al vietare un bimbo torturato.
In un anno a Meter, ci spiega Don Fortunato, abbiamo individuato più di 15 milioni di nuove immagini pedopornografiche: a ognuna corrisponde la tortura e il dolore di un bambino. Dopo la denuncia le autorità competenti spesso sono rapidissime a dar seguito alle denunce e ad oscurare i siti, ma non sono in grado di trovare i criminali, e ancora più rapidi sono i criminali: per un sito che si chiude, altri se ne attivano, il tutto nel mondo liquido della Rete, dove è difficilissimo orientarsi e risalire ai responsabili, ed è assolutamente necessario che i provider non possano appellarsi alla privacy, questo è un grande problema. Occorre che i Paesi lavorino insieme per una uniformità normativa: molti paesi soprattutto in Est Europa, in Africa e nel Sud Est asiatico non hanno né normativa né polizia adatta.
Noi che possiamo fare? Votare. Promettiamo il nostro voto a chi si impegnerà a combattere questo orrore, ma soprattutto risuscitiamo il padre, risuscitiamo il limite, risuscitiamo qualcuno che insegni il divieto. Il vietato vietare lo pagano i bambini. Chi pensavate che lo avrebbe pagato?