Si può cambiare. Cambiate!
Se volete capire cosa voglia dire in realtà essere un maschio a comportamento omoerotico passivo
seguite questi link
https://www.gay.it/community/forums/topic/vorrei-ma-fa-male
https://www.gay.it/community/forums/topic/temo-mi-faccia-male-prenderlo
https://www.gay.it/community/forums/topic/sborrare-in-bocca-fa-male/page/5#post-947306
https://www.gay-forum.it/topic/26330-a-proposito-di-incontinenza-fecale/
https://www.gay.it/community/forums/topic/problemi-di-erezione-dopo-rapporto-anale-intenso
https://www.gay.it/community/forums/topic/rilassiamo-i-muscoli-li-dietro
https://www.gay-forum.it/topic/35626-sesso-anale/
Non c’è il love che è sempre love, ci sono carote, dolore, sanguinamento, dolore, incontinenza,
dolore, impotenza ( può essere un effetto collaterale, la letteratura medica lo testimonia) dolore,
contatto con gli escrementi altrui, dolore. Scoprirete che ci sono persone continuamente confrontate
al dolore, al sanguinamento, all’incontinenza, alla perdita di potenza. Di gaio non c’è nulla. E dato
che si tratta di un comportamento non geneticamente determinato e che può essere abbandonato, la
critica è un diritto assoluto, e la politica inclusiva può essere sbagliata perché spingerà le persone a
restare intrappolate in un recinto fatto di carote, dolore, sanguinamento, incontinenza e nastrini falso
arcobaleno a sei colori.
Con ancora più potenza della letteratura medica, gay.it mostra quanto sia doloroso, pericoloso e
innaturale l’uso a scopo ricreativo del tubo digerente. Non fermatevi allo stereotipo del love is love,
dei due bei ragazzoni che si guardano negli occhi con aria languida come nei romantici film che
trattano l’argomento. Leggete gay.it. L’uso ricreativo del tubo digerente è fatto di sangue, dolore e
escrementi, che sono il materiale normalmente presente nel canale anorettale, carote e oggetti vari
che rispondono al folle nome di sex toys. Capisco la parola giocattolo, ma li lascia senza parole la
parola sex: queste persone hanno talmente rinunciato alla incredibile bellezza della sessualità da
essere convinte che avere un corpo estraneo nella parte finale del tubo digerente sia un’attività
sessuale.
La mente umana è plastica, la si può anche convincere che avere un corpo estraneo nella cavità
anorettale sia divertente, quello che non è tanto plastico è il retto, che ha un carattere astioso e poco
giocoso, e potrebbe restare perplesso.
Ricevo miriadi di messaggi di insulti e anche qualche minaccia, che ho deciso di non denunciare
perché ritengo che l’odio faccia parte dell’elementare diritto di sentire, di provare sentimenti, e che
l’esprimerlo faccia parte del più elementare diritto di parola. Il motivo di questo vulcano di
acrimonia è che le mie affermazioni causerebbero pregiudizio ai cosiddetti omosessuali, ampolloso
termine con cui si indicano le persone a comportamento omoerotico. Le affermazioni non sono un
reato e meno che mai una colpa. Se sono false qualcuno mi dimostri che sono false. Qualcuno mi
dimostri che il tubo digerente non serve solo per digerire ma può essere usato nella sua ultima
porzione a scopo ricreativo e che la sua anatomia e fisiologia lo rendono adatto a questa funzione.
Qualcuno mi mostri un testo di fisiologia che spiega come l’introduzione del pene, che ha una
circonferenza di 11,5 cm, nella cavità anorettale possa essere fisiologia. Qualcuno mi trovi un libro
di anatomia su cui sia scritto che i sensori dello sfintere interno anale sono verso il basso e non
verso l’alto, così da prevedere una penetrazione senza dolore e senza danno. Qualcuno mi trovi un
libro di epidemiologia dove ci sia scritto che non è vero che la pratica dell’uso ricreativo del tubo
digerente moltiplica per un numero che oscilla da 20 a 140 delle varie statistiche il rischio di
malattie sessualmente trasmissibili. Qualcuno mi trovi un libro di fisiopatologia chirurgica dove ci
sia scritto che non è vero che le micro lesioni della mucosa anale causata dall’uso ricreativo della
cavità anorettale non possano permettere l’ingresso di germi e favorire la formazione di ascessi
anali e perianali. Qualcuno mi trovi un libro di fisiopatologia chirurgica dove ci sia scritto che non è
vero che l’uso ricreativo continuo e ripetuto della cavità anorettale predispone a prolasso e
incontinenza sfinteriale, prolasso e incontinenza molto amati su alcuni sii gay perché permettono le
pratiche di erotismo estremo dette rosebud e fisting.
Qualcuno mi trovi un testo che spieghi che si
può giocare con la cavità anorettale e col suo contenuto settico, le feci, senza diffondere malattie
oro fecale, a cominciare dall’epatite A che come l’Istituto Superiore di Sanità ha dimostrato ha
picchi di infezione dopo i grandi
Pride. In ogni circolo gay si eseguono esami per HIV e lue e si
eseguono le vaccinazioni contro l’epatite a, proprio perché i gay passivi sono un soggetto altamente
a rischio, con rischi enormemente aumentati per due motivi: la sensibilità della mucosa anale e
comportamenti promiscui, come la
frequenza di dark room, o dei più ruspanti battuage, o di
comportamenti clamorosamente autodistruttivi, come la ricerca del contagio, e il chemsex, mix di
rapporti sessuali e stupefacenti, la forte presenza di sado maso.
Non tutti i fumatori sviluppano il cancro e altre malattie da fumo, soprattutto se il fumo è saltuario,
o comunque non troppo accanito. Certo, non tutte le persone che subiscono penetrazioni anali,
subiscono danni, soprattutto se il comportamento è saltuario e non troppo accanito. Quindi il tizio
che dice:
l’ho sempre fatto e sto benissimo
ha la stessa importanza che ha il signore che afferma di
star benissimo anche se ha sempre fumato: avete una buona genetica e il comportamento non è stato
eccessivo.
Le mie affermazioni sono vere, riconoscono molti critici, ma non bisognava esternarle perché
altrimenti si creano discriminazioni. Le discriminazioni le ha create madre natura, che è un’arcigna
megera completamente priva di senso dell’umorismo. Una menzogna ripetuta mille volte resta una
menzogna.
L’ uso a scopo ricreativo dell’ultima porzione non è fisiologico ed è dannoso: i danni li
paga la società, grazie alla diffusione di malattie orofecali, grazie a fiumi di denaro spesi in
vaccinazioni e antiretrovirali, ma soprattutto li paga l’individuo. E l’individuo si salva con la verità.
Se volete veramente capire cosa è la cosiddetta omosessualità, leggete gay.it
La cosiddetta omosessualità, il comportamento omoerotico, è una malattia? Non sono d’accordo
con questa teoria. Nel 1974 l’Associazione Psichiatri Americani dichiarò che la cosiddetta
omosessualità non era una malattia. La votazione non ha alcun valore scientifico perché è stata
ottenuta mediante votazione. Il metodo scientifico da Galileo a Popper non permette il sistema
elettivo tra le strade possibili, tanto più se, come è successo nel 1974, e come è documentato, ci
furono pesanti e vivaci ingerenza degli attivisti LGBT sui votanti. Eppure, nonostante tutto, la
affermazione dell’APA potrebbe essere corretta, e potrebbe correggere un precedente errore: che si
tratti di una malattia. Non è scienza, la medicina non è una scienza, non ancora. Lo sarà forse
quando avremo la conoscenza molecolare di ogni individuo, ma al momento ancora non lo è, ma è
un ‘opinione sensata.
La cosiddetta omosessualità è uno stile di vita biologicamente disfunzionale. Chi ha dei dubbi su
questa affermazione apra i link di gay.it e si convinca. Non è geneticamente determinato, è gravato
da una gran numero di patologie, e , come dimostra l’enorme numero degli ex gay, molti di loro
autori di libri magnifici, è reversibile. Eppure le terapie per aiutare le persone a modificare il loro
orientamento sessuale sono letteralmente vietate. Si tratta di terapie che hanno lo scopo di trovare le
ferite che impediscono alla mente di seguire l’istinto sessuale naturale e primordiale, quello che
porta verso l’altro sesso. La parola terapia può essere normalmente usata anche per situazioni che
non sono malattie, ma insoddisfazione.
L’insoddisfazione coniugale non è un disturbo mentale, un marito e una moglie che litighino non
sono malati mentali, : ma si fa terapia matrimoniale. Esistono terapie per l’onicofagia, il tabagismo,
il lutto o insoddisfazione sul lavoro. Esiste anche una terapia per la mancanza di motivazione, per
la pigrizia e per la mancanza di assertività. Esiste anche una terapia contro il pensiero pessimistico e
negativo. La terapia per cambiare il proprio orientamento sessuale è invece vietata da molte
legislature.
Omosessualità parte seconda, e anche ultima, ora basta, giuro, non ne parlo più
“Dalla sodomia all’omosessualità” di Rodolfo De Mattei (ed Solfanelli) spiega che la ( cosiddetta)
omosessualità è un’invenzione moderna. È un’invenzione moderna che ha due parti: la prima è la
teoria che il comportamento omoerotico, appartenga all’identità dell’individuo, qualcosa di
congenito e immodificabile, la seconda è il processo di normalizzazione di un comportamento che è
anti fisiologico, perché la fisiologia della sessualità è di essere vissuta tra sessi diversi, con lo scopo
o perlomeno la possibilità di creare la vita, e in tutti i casi con il completamento di due essere
diversi, e complementari.
La parola omosessualità non ha senso, la sessualità è tra maschio e femmina, crea un’illusione di
simmetria con l’altro neologismo che è eterosessualità, altra parola senza senso.
Domanda: ma a noi cosa ce ne importa? A me, a Rodolfo De Matteis, a tutti gli altri? Se la gente
vive come vuole, facendo uno cosa che a noi sembra strana e che noi non faremmo, a noi cosa ce ne
importa? Cosa ci cambia? Perché non siamo tolleranti? Perché non ci facciamo i fatti nostri?
Noi siamo tolleranti. Tollerare vuol dire tollerare. Su nessun dizionario dei sinonimi e dei contrari
troverete scritto che tollerare è sinonimo di approvare, di finanziare, di mentire.
In un rapporto tra due tizi uguali manca il confronto con l’altro, con diverso, manca la capacità di
accettare a amare un corpo dell’altro sesso, quindi manca la crescita psicologica che inevitabilmente
nasce dal confronto con diverso. Gli omo usano e abusano delle parole “accettazione del diverso”,
mentre manca al loro rapporto qualsiasi tolleranza alla diversità. L’ampolloso termine arcobaleno
indica a torto coppie e relazioni che sono al contrario appiattite sul monocromatico assoluto, tutti
hanno lo stesso tipo di cervello, la stessa struttura endocrina, gli stessi organi sessuali.
E qui si arriva al punto. Educazione sessuale per principianti: gli organi sessuali sono caratterizzati
da 3 caratteristiche
1)
Producono gameti, rispettivamente spermatozoi e ovuli. E perché fanno questa buffa
attività? Chi glielo fa fare? A che serve? Serve a quella che dovrebbe essere la funzione della
sessualità: far nascere la vita. tutti Noi, anche gli attivisti LGBT qualche cosa vattelappesca
siamo nati dall’incontro di gamete maschile e femminile. La sessualità per funzionare deve
avere maschile e femminile, deve essere vissuta con maturità e affettività potenti perché
almeno teoricamente può generare la vita. Senza queste prerogative non è sessualità, ma
strofinio, uno strofinio abbastanza noioso.
2)
Sono diversi, anzi complementari, un bellissimo gioco a incastro.
3)
Sono dotati della capacità di generare l’orgasmo, un piacere intenso
accompagnato da
fenomeni neuromuscolari che culminano per l’uomo nell’eiaculazione, che produce plotoni
di spermatozoi, e per la donna in contrazioni perivaginali e fenomeni motori e secretori che
facilitano la marcia del plotone di spermatozoi.
Dove tutti hanno lo stesso sesso non c’è niente che si incastri e bisogna ricorrere all’apparato
digerente. L’apparato digerente non è in grado di generare orgasmo, ovviamente, e subisce l’azione
citotossica degli spermatozoi. Se il sesso viene fatto come da tradizione, gli spermatozoi finiscono
in luoghi dove non fanno danni. Gli spermatozoi al di fuori dell’apparato genitale femminile nel
tubo digerente fanno danni (
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7062503
Correlates of homosexual behavior and the incidence of anal cancer.): causando aumento vertiginoso del cancro del retto, che si aggiunge all’aumento vertiginoso di malattie sessualmente trasmissibili.
La teoria della normalità della cosiddetta omosessualità, porta inevitabilmente come è ovvio che sia
alla normalizzazione della sodomia, termine biblico con cui si indica un rapporto anale, sia con un
uomo che con una donna. Quindi smettiamo di parlare di omosessualità, anche perché sicuramente
non tutti praticano la sodomia, mentre la subiscono molte donne.
E qui si arriva alla domanda: a te cosa te ne importa e soprattutto cosa ce ne importa a noi che
stiamo leggendo questo articolo e siamo certi che non ce importi un fico?
Ce ne importa perché la normalizzazione della sodomia viene fatta attraverso le lezioni di
educazione sessuale somministrate ai nostri figli e nipoti nelle scuole. Vengono date informazioni
false sulla normalità e non pericolosità del rapporto anale a bambine di 10 anni/ 14 anni come per
esempio Un gioco da ragazze, edizione Erikson, testo pubblicato con l’approvazione
dell’Associazione Medica Americana, vengono dati particolari istruzioni. Su Vogue Teen, l’inserto
per adolescenti del giornale più glamour del mondo lungo inserto per spiegare alle ragazzine i
particolare della sodomia, inclusi quelli per evitare di sporcare le lenzuola del materiale
normalmente presente nel tubo digerente.
La domanda è: siamo impazziti? Ci rendiamo contro che, una volta accettata la falsa informazione
della normalizzazione della sodomia, la ovvia e inevitabile conseguenza è che stiamo permettendo
che i nostri bambini e le nostre bambine vengano inondati su informazioni ( false) sul rapporto
anale? Se nelle nostre scuole spiegassero come si fuma, lo tollereremmo? Fumare è un
comportamento disfunzionale molto meno pericoloso della sodomia. Tollereremmo se nelle nostre
scuole si insegnasse a mangiare e vomitare? Mangiare e vomitare si possono definire libertà
alimentare, e insegnarli a scuola? Mi spaventerebbe di meno, che insegnare il sesso anale.
Quindi è tutto qui: abbiamo mentito, e la menzogna sta facendo disastri.