Not with my money
NOT WITH MY MONEY: non col mio denaro
Alla TV di Stato, pagata col denaro di tutti, quindi anche col mio, a una trasmissione chiamata La TV delle ragazze, la signora Angela Finocchiaro rivolgendosi a un gruppo di bambine in veste di “Fatina dei giardinetti in mezzo al traffico”, ha annunciato che dovevano ricevere un suo importante annuncio.
“Come i pastorelli di Fatima?” ha chiesto una bimba. Qui un cattolico integralista bigotto, per esempio io, potrebbe vederci della blasfemia, e, in effetti, io ce l’ho vista.
L’annuncio era “Tutti gli uomini sono pezzi di merda”.
Le due creature al mondo che amo di più, mio figlio e mio marito, sono state inglobate in questo giudizio senza appello. Mio padre, i miei nonni, tutti gli uomini perbene che ho incontrato nella mia vita e tutti gli uomini perbene che non ho incontrato, ma non per questo non esistono. Tutti gli uomini cui devo la vita e tutti gli uomini cui sia io che la signora Finocchiaro dobbiamo la vita perché hanno sacrificato la loro vita per salvare la nostra: i liquidatori di Chernobyl, per esempio. Noi europei siamo tuti vivi perché il disastro di Chernobyl è stato contenuto dai pompieri di Chernobyl, dagli ingegneri che si sono immersi nell’acqua radioattiva per aprire le valvole di scarico, dai minatori che hanno scavato sotto il reattore per buttare cemento, dagli uomini che hanno buttato cemento nell’infernale cratere. Auguro con tuto il cuore alla signora Finocchiaro di non trovarsi mai in un incendio o in un terremoto perché a tirarla fuori, arriverebbero degli uomini. Qualcuno potrebbe ipotizzare che, per pronunciare una frase del genere, la signora Finocchiaro debba aver subito, cose tremende e inimmaginabili dagli uomini, questo non la autorizza a insultare i nostri. So anche di uomini immondi, quelli che torturano le donne, che ne hanno fatto scempio, per esempio in Sudan e in Congo, che ne hanno fatto scempio a Mosul, eppure nessuna delle vittime ha usato termini così folli, che condannano metà del genere umano come escrementi.
Una delle bimbe, otto, nove anni ha chiesto “Anche il mio papà?”, e la signora ha risposto: “Soprattutto il tuo papà”.
E qui uno che fosse molto bigotto e cattivo, per esempio io, potrebbe vederci anche un abuso su minore. Era una finzione, ma bimbe di otto anni hanno ascoltato questo dialogo immondo, e altre bimbe lo hanno ascoltato a casa. Qualcuna avrà anche chiesto a mamma, se lo dicono in televisione, si può dire, se anche il suo papà è un pezzo di m…
Essere bigotti e cattivi è permesso dalla Costituzione, cioè è un diritto civile.
Perché noi bigotti e fieri di esserlo dobbiamo essere costretti
Non guardo la televisione da anni, ma non posso esimermi da pagare il canone per una tv, quella di Stato, che trovo ripugnante.
E poi c’è il piccolo particolare della blasfemia. Qualcuno mi obbietterà che uno Stato non può essere confessionale. Certo, ma io sì, io ho il diritto di esserlo, io ho il diritto di essere credente, melo garantisce l’articolo 3 della Costituzione. Lo stato italiano mi garantisce la libertà religiosa. Lo Stato non mi può imporre di finire all’inferno. Nel momento in cui col mio denaro di contribuente ho finanziato qualcosa di blasfemo, me ne rendo conto e ne risponderò in giorno del Giudizio, insieme a tutte le porcate che ho fatto io, che già sono una caterva, non ci posso aggiungere anche quelle della signora Finocchiaro & co. La signora Finoccharo non ci crede? Io invece si, ed è un mio diritto sancito dalla costituzione, articolo 3. Lo Stato non può imporre a un induista di mangiare manzo, a un islamico di mangiare maiale, a un ebreo di lavorare il sabato, non può imporre a me di mantenere e finanziare le performance di Madama Finocchiaro & co.
Quindi?
La cosiddetta TV di Stato è in tutto e per tutto una pay TV, non ci raccontiamo storielle per favore. Si comporti da Pay TV. Vuoi vederla? Paga e guarda. Non vuoi vederla? Ti vengono i conati di nausea solo a pensarla? Ti si attorcigliano le budella al solo pensiero? Preferiresti passare la giornata a spaccare sassi sotto il sole in quelle belle prigioni dell’Alabama degli anni ’30? Non paghi e te la puoi levare dai piedi.
Non with my money. Il primo diritto di una democrazia o di uno Stato che abbia la pretesa di esserlo è che il cittadino ha diritto a godere del denaro che ha guadagnato. Ne dà una parte (che dovrebbe essere ragionevole) allo Stato in cambio di ospedali, polizia, carabinieri, esercito, strade, ponti che non crollano e raccolta di spazzatura. Nessuno può obbligare il cittadino a finanziare qualcosa contro i suoi interessi inclusi quelli religiosi. Non avrete i miei soldi per mandarmi all’inferno.