Virtù cardinali.
Le quattro virtù cardinali.
Le virtù cardinali, sono così chiamate perché sono il cardine della vita, perché senza di loro l’esistenza si spampana in una insulsa sequenza di giorni inutili o assurdi.
Prudenza. L’imprudenza è una maniera per sperperare il dolore, per causarlo in maniera involontaria.
In chirurgia gli errori imperdonabili, atroci, sono quelli da sciatteria , da imprudenza. L’errore imperdonabile è amputare il rene sbagliato ( nella storia della chirurgia è successo) , o amputare qualcosa al paziente sbagliato ( successo anche questo) . È evidente, è certo, che prima o poi qualcuno fa un errore nel compilare la lista operatoria, scrive destra al posto di sinistra, scrive il nome sbagliato. Come si fa a evitare l’errore? Il giorno prima dell’intervento con un pennarello apposito si disegna sul paziente la futura incisione.
Vantaggi: il segno si fa sul paziente mentre si parla con lui, così che cominci a familiarizzarsi con la sua futura cicatrice
Il segno si fa sul paziente non coperto da teli, lo si fa vedendo bene, se si sbaglia si può correggere, lo si fa perfettamente dritto
Se si fanno col pennarello delle tacche perpendicolari , si hanno i punti da far combaciare così che la ferita venga ben affrontata. Non si sbaglia MAI intervento.
Nelle trasfusioni non basta controllare il nome, occorre controllare anche la data di nascita o prima o poi un’omonimia farà commettere l’errore mortale.
Lo stesso per la guida. L’ imprudenza causa ben più dolore e distruzione dell’imperizia. L’imperizia sbaglia il parcheggio , non uccide. L’imprudenza non fa frenare in tempo un autocisterna piena di benzina. Gli incidenti sul lavoro sono morti terribili: l’imprudenza ha risparmiato il denaro e non il dolore.
Non l’ho fatto apposta è una frase che diminuisce la colpa, non la cancella. È comunque una colpa.
La fortezza. Essere fragili quindi non è un merito e forse nemmeno una giustificazione. E questo vuol dire che la fragilità non è un destino, non un destino invincibile. Dalla fragilità si può uscire, la forza. La fortezza, si può conquistare. La forza non è solo il coraggio di opporsi , di andare soli contro tutti se necessario. La forza è il coraggio di non sperperare. Non sperperare il tempo, non sperperare la propria vita. La fortezza è il contrario della vigliaccheria, ma anche dell’ essere inconcludenti, del girare intorno, tra zapping, un po’ di cannabis e solitari sul computer. Alla mancanza di fortezza è dedicato il terzo canto dell’inferno. Secondo padre Dante i vili non entreranno nel regno dei Cieli.
Nell’ ultima parte del film Dunkirk leggono il discorso più famoso di Churchill. Se appena sapete l’inglese cercatelo su you tube con la sua voce : quella è la forza. Churchill ha un premio Nobel per la letteratura. La sua prosa è altissima. Il discorso di sire Aragorn davanti all’ esercito di Mordor nasce da queste sue parole.
Fortezza è dire “Noi non ci arrenderemo mai, porca miseria, qualsiasi cosa succeda, per quanto il nemico sia infinitamente più forte di noi , noi non ci arrenderemo mai.”
E come diceva Sant’ Agostino se la morte non può trovarti da vincitore, che ti trovi da guerriero. Vinceranno altri, poi, una generazione dopo di te, grazie a te.
La temperanza. Ho guardato sul dizionario. Capacità di controllare e mantenere nei giusti limiti il soddisfacimento degli appetiti naturali: temperanza nel bere e nel mangiare. Sul mangiare non vado benissimo. Non ho mai capito come si possa tenere in freezer la vaschetta da mezzo litro di gelato e poi ritrovarla giorno dopo giorno. O come se ne possa mangiare solo un po’: si mangia a mezzo litro alla volta direttamente dalla vaschetta, col cucchiaio da minestra…
Il dizionario fa solo l’esempio del bere e del mangiare, in realtà la temperanza si estende anche ad altri campi. In passato la temperanza è stata imposta per legge, con una violazione assoluta della parola del Vangelo. Non date a Cesare quello che è di Dio. Violare la temperanza non deve essere punito come era in passato. Fino a pochi decennio fa l’adulterio era un reato, non solo una follia, come racconta Pirandello in una splendida novella, ma una violazione delle leggi del Vangelo che NON vogliono fondare una teocrazia. Altrimenti l’ avrebbe fondata il Fondatore. Ma il fatto che l’adulterio, la promiscuità sessuale, il sesso ridotto a strofinio siano legali, non li rende carini. restano un disastro. Un disastro che rende la nostra vita vuota in terra, indipendentemente da quello che pensiamo sul “dopo”. Noi non insegniamo ai bambini a mangiare e vomitare. Perché permettiamo lezioni di educazione sessuale dove la sessualità viene svuotata dall’affettività, da qualsiasi linea etica, ridotta a strofinio? Una tremenda amarezza e una tremenda solitudine stanno sommergendo una parte del mondo, dalla Svezia arrivano notizie desolanti, la metà delle persone sono sole, una madre su quattro diventa madre comprando sperma su internet: è più semplice che avere un uomo. In UK c’è un ministero della solitudine. Insegniamo che dove c’è sacrificio , c’ è forza e c’è bellezza. Il gelato mangiato al momento buono, con gli altri, la dose perfetta in una coppetta di porcellana, magari col cucchiaino d’argento. Mi impegno a migliorare col gelato.
E si arriva all’ ultima virtù: la giustizia. Per avere la giustizia occorre che tutte le altre tre virtù siano presenti, la giustizia non è possibile senza forza, non è possibile senza temperanza e senza prudenza. Non vi è alcuna prudenza nel fare entrare centinaia di migliaia di maschi in età militare, 18/45 anni, sradicati dalla loro terra, terra che ha un disperato bisogno di loro, in una società già sovraccarica di disoccupazione e già flagellata da una corsa verso il basso dei salari. La giustizia non è buonismo insulso, la giustizia è forza, è la capacità dolorosa di dire di no. Per le terre da cui questi uomini vengono, la perdita della loro forza lavoro è una tragedia non inferiore al furto delle loro materie prime, come ci informano il presidente della Nigeria e i vescovi del Senegal. Senza giustizia la misericordia diventa arbitrio. La giustizia elementare che ogni popolo abbia diritto alla sua terra, alla sua lingua, alle sue tradizioni non può essere violata. Le periferie off limits francesi e svedesi non sono un gesto di misericordia, ma una violazione gravissima della giustizia. La giustizia deve essere velata di misericordia. Secondo San Gregorio “la vera giustizia non nutre sdegno verso i peccatori”. Non si infierisce, mai, sul colpevole punito. ma il colpevole deve essere punito. Noi che non siamo altrettanto bravi in santità un bel po’ di sdegno lo abbiamo contro questo fiume di indegnità che sono gli abusi sessuali su minori da parte di quello che dovrebbe essere il clero cattolico. Dal punto di vista statistico pare che i produttori di Hollywood e altre categorie siano messe peggio. È irrilevante. Un sacerdote cattolico che insozza sé stesso in questa maniera sta anche allontanando un’altra creatura da Dio: questo è uno dei peccati contro lo Spirito, uno di quelli per cui non c’è perdono. La colpa dell’abuso sessuale su minore commessa da un sacerdote è mille volte più grave. Anzi peggio: è infinitamente più grave.
Il nostro è uno sdegno che sta diventando nausea, uno sdegno che può cessare, cito sempre san Tommaso e San Gregorio, solo con una punizione esemplare, che non si è vista. La mancanza della punizione adeguata non è misericordia, è violazione della giustizia.
E senza la giustizia tutta la vita diventa senza senso.