Perché non credo ai veggenti di Medjugorje
Al mio primo articolo sono seguite alcune alzate di scudi, di cui non ho ben capito il senso. Mi si rimprovera di non aver citato la commissione Ruini, riportata da David Murgia nel suo libro “Rapporto su Medjugorie”, ma non l’ho fatto per due motivi: quel rapporto non aveva ragione di essere ed è stato inconcludente nel senso letterale del termine: dopo aver riportato fatti veri non trae le conclusioni. I fatti riportati dalla commissione Ruini riguardano i primi giorni delle apparizioni, quelli in cui i veggenti si comportano ancora in maniera spontanea, e l’apparizione parla pochissimo pronunciando poche frasi quanto meno insolite. Quando si verifica un episodio straordinario è il Cielo che scende sulla terra con l’apparizione della Madre di Dio, la prima e più importante valutazione è sempre spettata al Vescovo. È questo un chiarissimo principio di ecclesiologia, diventato oggi incomprensibilmente negletto. Ma la verità è o non è. E il suo essere non dipende né dal consenso né dai tempi. È il vescovo che ha da Dio il compito di custodire integra la fede nella diocesi che Egli gli ha affidato. Spetta perciò al vescovo vagliare (il verbo lo usa Gesù nel Vangelo, quando avverte i discepoli: “Ecco, Satana ha richiesto di avervi per vagliarvi come il grano”, Luca 22:31) la verità di un messaggio e la coerenza della vita del veggente. Il vescovo ha la grazia e il modo (vivendo in diocesi) di cogliere, alla luce della dottrina cattolica che mai muta, la verità, le incongruenze e le contraddizioni nelle dichiarazioni e nel comportamento del presunto veggente. L’apparizione della Madonna, che è nostra corredentrice, è senza dubbio un evento eccezionale di grazia, che vede il Cielo chinarsi sulla terra. In tutte le sue apparizioni Maria ha fatto comprendere immediatamente con cristallina, assoluta, chiarezza la sua identità e il motivo straordinario della sua apparizione. Solo dopo il pronunciamento positivo del Vescovo diocesano, può intervenire il Vaticano. A Mostar, non c’era alcun bisogno di certi interventi del Vaticano, visto che mons. Ratko Perić, che nel 1993 è succeduto a mons. Pavao Zanic (1980-1993), condivideva pienamente il suo giudizio, avendo piena conoscenza e coscienza di quanto avveniva.
Mons. Perić infatti ha sempre affermato di essere assolutamente certo del fatto che tutte le presunte apparizioni a Medjugorje sono false (https://www.corrispondenzaromana.it/notizie-dalla-rete/medjugorje-monsignor-peric-false-le-47-mila-apparizioni-mariane/). Perciò, mi chiedo: possibile che la Madre di Dio, l’onnipotente per grazia, che sempre ha illuminato e convinto alla verità i vescovi di tutte le diocesi dove ella è apparsa, ora, per la prima volta nella storia, è così impotente da non riuscire a convincere della sua missione due Pastori che si succedono sulla cattedra della stessa Chiesa, fondata da Suo Figlio, il Verbo eterno e onnipotente di Dio? Tutto quello che può fare è parlare di “Giuda increduli”: un’affermazione bizzarra perché gli increduli non sono traditori. Davvero qualcuno si illude che tutti devono essere disposti a credere che la Regina del Cielo, della terra e dell’Inferno ha collezionato in poco tempo due clamorosi, e infamanti, fallimenti? Mancando la dichiarazione di autenticità delle apparizioni prima da parte di mons. Pavao Zanic e poi di Mons. Ratko Perić, è chiaro che il Papa regnante non poteva fare altro che restringere a monsignor Henryk Hoser, arcivescovo emerito di Warszawa-Praga (Polonia), il mandato di Visitatore Apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje, a tempo indeterminato e ad nutum Sanctae Sedis (cioè “a disposizione della Santa Sede”) al solo aspetto pastorale. Greg Burke, allora direttore della Sala Stampa della Santa Sede e portavoce della Santa Sede (si dimetterà a fine dicembre 2018 insieme con la vice-direttrice Paloma García Ovejero), chiarì che «la nomina di monsignor Hoser non rappresentava un entrare nel merito “dell’autenticità delle apparizioni, cioè non riguarda la questione dottrinale”. Mons. Hoser non è stato forse scelto a caso. Egli in numerose interviste ha fatto intendere di credere alla veridicità delle apparizioni, per i frutti spirituali positivi che ha riscontrato. Le apparizioni avvenute in questi 43 anni sono più 40.000. Un numero impressionante per la sua banalità. Mons. Peric ha anche diffuso una pubblicazione in italiano, dal titolo “Le apparizioni’ dei primi svfjette giorni a Medjugorje”, dove, dopo aver fatto un excursus storico su tutte le indagini fino ad allora condotte sul “fenomeno di Medjugorje” (la prima Commissione diocesana di Mostar del periodo 1982-1984, la Commissione allargata del 1984-1986, la Commissione della Conferenza Episcopale di Zagabria del 1987-1990, la Commissione della Congregazione per la Dottrina della Fede in Vaticano del 2010-2014 e la valutazione della stessa Congregazione del 2014-2016) ha dichiarato risolutamente a nome della sua Curia che «non si tratta di vere apparizioni della Beata Vergine Maria».
Egli scrive che la Curia della sua diocesi, dopo aver trascritto le audiocassette contenenti i colloqui intercorsi nella prima settimana all’interno dell’ufficio parrocchiale di Medjugorje tra il personale pastorale e i veggenti che sostenevano di aver visto la Madonna, ha maturato la convinzione che «appare evidente la non autenticità dei presunti fenomeni» e ha invitato a usare le formule “sedicenti” veggenti, “presunti” messaggi, “preteso” segno visibile e “cosiddetti” segreti. Dopo aver indagato con diligenza la figura “ambigua” della Gospa, Mons. Peric ha osservato che questa «si comporta in modo del tutto diverso dalla vera Madonna, Madre di Dio, nelle apparizioni riconosciute finora come autentiche dalla Chiesa: di solito non parla per prima; ride in maniera strana; dopo certe domande scompare e poi di nuovo ritorna; obbedisce ai ‘veggenti’ e al parroco che la fanno scendere dal colle in chiesa sebbene controvoglia. Non sa con sicurezza per quanto tempo apparirà; permette ad alcuni presenti di calpestare il suo velo steso per terra, di toccare la sua veste e il suo corpo. Questa non è la Madonna evangelica». Chiunque crede all’autenticità di queste apparizioni deve ammettere, suo malgrado, di non essere in grado di memorizzare il contenuto dei messaggi, benché esso sia ripetitivo. Nessuno, infatti, senza avvalersi di Internet, sa dire con esattezza cosa la Madonna ha comunicato al mondo il 4 ottobre del 1996, l’8 dicembre del 2001 e il 16 luglio del 2024. Ho indicato tre date a caso, per rilevare che, benché uno sia convinto che questi tre giorni la Madonna ha parlato durante le apparizioni quotidiane, nessuno ha potuto fissare nella mente le Sue parole e il Suo messaggio, anche perché non parla mai di aborto, distruzione della famiglia, scristianizzazione: giusto il contrario di quanto avvenuto a La Salette, a Lourdes e a Fatima. Le apparizioni dei primi sette giorni sono state raccontate dai presunti veggenti ai Francescani di Medjugorje, i quali le hanno registrate su nastri che, come ho già detto, sono stati sbobinati. Le trascrizioni sono conservate in Croazia, ma sono facilmente reperibili in diversi libri le loro traduzioni in inglese e francese. La lettura delle trascrizioni dei primi sette giorni delle ‘apparizioni’ (i soli di cui abbiamo i nastri certificati!) non lascia dubbi e tutti, soprattutto quanti difendono con intolleranza la veridicità di queste apparizioni, dovrebbero farla. Questi documenti sono importantissimi, perché in questa prima settimana il comportamento e le affermazioni dei veggenti sono ancora spontanei, mentre subito dopo le loro affermazioni si struttureranno nel noto e ripetitivo: “cari figli, preghiera, digiuno penitenza…” I cosiddetti veggenti dicono di aver visto “una luce” e immersa nella luce con le mani tremanti hanno visto una Signora. La Madonna appare ai cosiddetti veggenti mentre erano usciti a fumare sigarette e ascoltare musica rock, particolare che da solo non escluderebbe la veridicità delle apparizioni. La commissione Ruini chiama i Veggenti bambini, benché siano in maggioranza adolescenti, non si chiede perché sono usciti di sera. È già capitato che ci siano state apparizione autentiche a personaggi problematici, in atteggiamenti problematici. Quello che è di una gravità assoluta è che in seguito i cosiddetti veggenti sotto giuramento sul crocifisso abbiano ritrattato questa prima versione per una più elegante, à la page. La giovinezza e l’ingenuità sono aggravanti, non scusanti! Basta considerare il comportamento dei bambini di Fatima, ben più giovani, o quello di Bernadette Soubirous, che l’11 febbraio 1858 aveva solo 14 anni, ed era – fatta eccezione di Jacov alla verità Colo, che nel 1981 aveva 10 anni – più giovane di tutti gli altri cosiddetti veggenti di Medjugorje. Come non condividere la sorpresa e l’amarezza dell’allora vescovo di Mostar, monsignor Pavao Žanić: «Un mese dopo l’inizio delle “apparizioni” andai a Medjugorje per interrogare i “veggenti”. Chiesi a ognuno di loro di giurare sulla croce e feci presente che dovevano dire la verità (questa conversazione e il giuramento sono registrati su nastro). La prima fu Mirjana: “Eravamo andate a badare alle pecore quando improvvisamente…” (il cappellano della parrocchia la interruppe e mi disse che in realtà erano uscite a fumare, cosa che avevano nascosto ai genitori). “Aspetta un minuto, Mirjana, sei sotto giuramento. Siete uscite per badare alle pecore?”. Lei pose la mano sulla bocca: “Mi perdoni, eravamo uscite a fumare”». Il racconto prosegue: «Mentre stavamo tornando a casa, per qualche ragione ho guardato verso la collina e ho visto una figura luminosa. Ho detto: “Mirjana, guarda, la Madonna!”. Mirjana ha scosso la mano e ha detto: “Ma dai! Pensi che la Madonna apparirebbe a noi? E abbiamo continuato a camminare verso casa”». La commissione Ruini riporta questo episodio e queste parole ritenendo assolutamente normale che la Madonna appaia in maniera incerta, senza dire nulla e che chi vede veramente la Madonna possa avere veramente questa reazione. La figura fluttua, compare e scompare, non ha con sé il segno distintivo del Rosario e, soprattutto, tace: non dice chi è, e non rivela il motivo per cui Dio ha stabilito il miracolo della sua apparizione. Nell’apparizione successiva resta sempre il silenzio, come onestamente riferito anche dalla commissione Ruini che è inconcludente, non conclude, non si chiede perché un evento così enorme, l’apparizione della Madonna debba essere senza parola, cioè senza verbo, cioè senza senso. Silente, ma cordiale: mostra un’inconsueta familiarità con questi cosiddetti veggenti fino a scoppiare a ridere e a farsi toccare e baciare da loro. La percezione di questa esperienza è molto diversa: “Quando la tocchi, le dita rimbalzano come se fossero di acciaio”, dice Vicka, mentre Ivanka asserisce: Le nostre dita scivolano quando la tocchiamo”. Le nostre dita scivolano in qualche modo”. In questo stesso secondo giorno, i ragazzi chiedono un «segno» alla Signora, che ne dà uno ridicolo facendo rigirare – parola di Vicka – a Mirjana l’orologio. Un orologiaio dichiarerà che l’orologio è semplicemente caduto. Nella prime due apparizioni la Signora tace, anzi dice con il suo fare – anche i gesti sono parole, spiega S. Agostino – che il Cielo è venuto sulla terra per dilettarsi a fluttuare, a farsi abbracciare e a ridacchiare. Alla terza apparizione, consigliati dal parroco, i cosiddetti veggenti chiedono alla Gospa per bocca di Ivanka di parlare e lei dichiara di essere la Madonna e di essere apparsa a Medjugorje perché “lì c’è una bella congregazione di credenti e dobbiamo stare insieme”. In tutte le altre apparizioni riconosciute (al giovane indio Juan Diego nel 1531 a Guadalupe; a suor Caterina Labouré nella notte tra il 18 e il 19 luglio 1830 a Rue du Bac; a Mélanie Calvat e a Maximin Giraud, di 15 e 11 anni, a La Salette il 19 settembre nel 1846; a Bernadette Soubirous l’11 febbraio 1858 a Lourdes; a Lucia, Giacinta e Francesco, di 10, 7 e 9 anni, il 13 maggio 1917 a Fatima) la Madre di Dio ha sempre consegnato un messaggio drammatico e chiaro, contenente una richiesta specifica di vitale importanza per la salvezza degli uomini. Coerentemente al suo comportamento descritto nei Vangeli, Maria dice sempre e soltanto parole essenziali. Mettendo insieme le affermazioni pronunciate da Maria in tutte le sue apparizioni precedenti si arriva a riempire a malapena 10 pagine. Non ho idea di quante pagine facciano le 40000 apparizioni di Medjugorie ma so che non c’è stato spazio per parlare della scristianizzazione del mondo. Per capire il significato di quanto avviene, non occorre essere teologi, basta il sensus fidelium, che lo Spirito Santo ci ha dato nel battesimo. Il sensus fidelium è l’istinto personale di ogni credente, dai vescovi agli ultimi fedeli, a operare un giusto discernimento in materia di fede e di morale (Cf. Commissione Teologica Internazionale, Il Sensus Fidei nella vita della Chiesa, 2014). Il 3 luglio alla domanda su quanto tempo sarebbero durate le apparizioni, la signora risponde tre giorni, ossia fino a venerdì, altro episodio onestamente riportato anche dalla Commissione Ruini, ma poi non solo si contraddice e appare per decenni, ma soddisfa il desiderio di questi cosiddetti veggenti e modifica a loro piacimento il luogo e l’orario delle sue apparizioni, mentre la commissione Ruini di nuovo non conclude, non arriva alla conclusione che se un’apparizione è talmente contraddittoria che prima dichiara che sarebbe apparsa solo tre volte e poi ritorna per un totale di altre 40000 apparizioni, non può essere la Madonna.
Quando poi i veggenti sono fermati dalla polizia per alcune ore, Jakov drammatizza dicendo che un poliziotto gli ha puntato contro la pistola… Viene immediatamente accertato che l’episodio è inventato di sana pianta. Volevano forse mostrare di essere anche loro simili ai pastorelli di Fatima nelle persecuzioni?
Non è nemmeno lontanamente ammissibile che un veggente che ha veramente visto la Madonna possa mentire. Spinoso – uso un eufemismo – è infine lo stile di vita dei veggenti. Una delle condizioni necessarie al riconoscimento di un’apparizione è sempre stato il distacco dei veggenti da ogni forma di lucro. Chi dice di godere ogni giorno dell’esperienza del Paradiso può davvero brigare per procurarsi beni, spa e case lussuose protette da cancelli elettronicamente controllati? Neanche il più fantasioso degli uomini riesce a immaginare intento in questa fatica P. Pio o gli altri autentici veggenti che abbiamo appena menzionato. Per paura di una rivolta le autorità romane non osano condannare un fenomeno falso, lasciato lievitare. Ma Dio scrive dritto su righe storte e molti cristiani semplici tornano a Lui. La Chiesa frattanto deve arginare un inganno atroce che rischia di travolgerla.