Il Vaso di Pandora
Il Vaso di Pandora è un modo di dire che nasce dalla mitologia greca: lo si apriva e tutti mali si
riversavano nel mondo. Scoperchiare il Vaso di Pandora vuol dire parlare di qualcosa che, se
appurato, scatenerebbe un terribile subbuglio, un tale scompiglio da mettere in crisi un sistema. Il
rapporto tra autismo e vaccini è una fantasticheria? L’autismo sta aumentando in maniera
esponenziale, quasi sconosciuto all’inizio del secolo scorso, ora in alcune sciagurate contrade arriva
a un caso ogni 40 bambini. Per quale incredibile motivo i pediatri e le società di pediatria non
stanno usando tutto il loro tempo e la loro energia a cercare di capire le cause dell’aumento
dell’autismo? C’è quasi una ritrosia, come se si fosse terrorizzati dal rischio di scoperchiare il Vaso
di Pandora. I grandi accusati, se non altro per banali motivi statistici, sono le vaccinazioni a tappeto,
in particolare le polivalenti, i vaccini coltivati su cellule di feto umano per il rischio ci
contaminazioni con DNA umano (morbillo, e quindi la trivalente MMA, morbillo parotite rosolia), i
cosiddetti vaccini coniugati, e il glifosato. Per motivi di prudenza non bisognerebbe
immediatamente sospendere le vaccinazioni e vietare il glifosato? Per motivi di prudenza
occorrerebbe somministrare i vaccini uno alla volta, separati da almeno un mese di distanza e dopo
aver verificato che il bambino sia stato in ottima salute nelle quattro settimane precedenti la
inoculazione. Per motivi di prudenza non si dovrebbe vaccinare bambini con microcefalia,
precedenti di convulsioni, anamnesi familiare positiva per autismo. I bambini delle popolazioni
che non vaccinano hanno tassi di autismo bassissimi: per esempio gli Amish negli Stati Uniti e i
bambini dei campi nomadi in Italia, non sono vaccinati contro niente, e tra l’altro non abbiamo
registrato ecatombi per tetano, morbillo, difterite o pertosse. Ci spiegano che chiunque affermi che
ci sia una correlazione è un analfabeta e/o un completo idiota che vuole che i bambini muoiano
come mosche senza vaccini. Senza vaccini i bambini non muoiono. Un bambino ben nutrito con un
sistema immunitario normale è in grado di tenere testa a malattie che erano temibili nella prima
metà del secolo scorso, ma non più ora. I genitori disperati che mostrano sul cellulare il video del
bambino prima e dopo la polivalente, allegro e normale prima, chiuso e immobile dopo, sono trattati
da aspiranti profittatori. L’autismo come possibile effetto collaterale è serenamente indicato sulla
scheda tecnica del vaccino Tripedia (tetano, difterite pertosse), insieme ad altre patologie come
encefalite, porpora trombocitopenica e morte improvvisa del lattante. Chiunque affermi quindi che
non ci sia né ci possa essere un qualche rapporto tra vaccini e autismo è disinfomato. Ci spiegano
che è stato scritto su foglietto illustrativo per precauzione, perché si sono verificati casi dopo
l’inoculazione di questo vaccino, non perché sia stata dimostrata scientificamente la correlazione. Il
fatto che dopo l’inoculazione si siano verificati casi di patologie terrificanti mi sembra parecchio
inquietante. Vorrei aggiungere che il 50% delle morti in culla avviene entro la settimana successiva
a una inoculazione vaccinale. Un altro dato indicativo ci dice che durante il Lock Down si sono
fatte pochissime vaccinazioni e il numero delle morti in culla è diminuito. E, soprattutto, il fatto che
qualcosa non sia stato “dimostrato scientificamente” non vuol dire che sia falso. “Dimostrato
scientificamente”, è una dizione che si può usare solo dove è stato possibile fare studi in doppio
cieco oppure studi su correlazioni citologiche e biochimiche. Se questi studi non sono finanziati da
nessuno, non possono essere fatti. Chi dovrebbe finanziarli? Oggi sono solo le case farmaceutiche
che finanziano gli studi. Si ipotizza in più di un articolo una correlazione tra i vaccini detti
coniugati e autismo. Dato che la regressione autistica potrebbe essere favorita in caso di crisi
epilettiche o familiarità si consiglia in questo caso un calendario vaccinale estremamente prudente.
Molti autori consigliano sempre l’inoculazione di un solo vaccino alla volta. Molti studi hanno
dimostrato che alcuni vaccini causano demielinizzazione, la perdita di mielina delle fibre nervose.
Nel suo libro How to End the Autism Epidemy, J.B. Handley riporta studi che collegano i vaccini
all’autismo attraverso un fenomeno di attivazione di stimolazione immunitaria, immune activation
events, altri studi imputano il disastro ai sali di alluminio presenti nei vaccini. Il punto fondamentale è un altro. Per un principio di prudenza i vaccini dovrebbero poter essere somministrati solo dopo che è stato scientificamente dimostrato che non può esserci correlazione tra la somministrazione di vaccini e l’autismo.
La frase che questa correlazione non è scientificamente dimostrata, potrebbe
voler dire solo che nessuno ha tirato fuori i fondi necessari per fare gli studi. La frase senza la quale
i vaccini non dovrebbero poter essere somministrati, soprattutto in maniera obbligatoria, è”è stato
scientificamente dimostrato, al di là di ogni ragionevole dubbio, che per nessun motivo e per
nessuna sfortunata serie di sfortunati eventi, si può instaurare una sindrome di tipo autistico
in conseguenza a una somministrazione di vaccini”. Fino a quando questa frase non sarà scritta
sulle schede tecniche dei vaccini, non possono essere obbligatori. Secondo il premio Nobel Luc
Montagner la tachipirina somministrata dopo i vaccini può favorire l’autismo, abbattendo il
glutatione. Un altro disastro. Parlare di effetti collaterali dei vaccini vuol dire aprire il vaso di
Pandora. Quanti risarcimenti verrebbero chiesti agli stati e alle case farmaceutiche? Per inciso,
perché vacciniamo contro tetano, difterite e pertosse? Chi ce lo fa fare? Cominciamo dalla difterite.
La risposta standard è: per due motivi, perché la difterite è una malattia mortale e il vaccino la
previene La difterite era una malattia mortale nella prima metà del secolo scorso, ora siamo in grado
di curarla, e il vaccino NON la previene. Lo studio più completo sull’incidenza nulla che la
vaccinazione antidifterica ha sull’andamento della malattia è quello del 1954 del dottor Robert
Rendu ex vicedirettore di clinica della facoltà di medicina di Lione. Ha messo in evidenza come
dopo l’acme degli anni ’20 e 30, il declino della difterite è sensazionale. Questa spettacolare
regressione è coincisa con l’estensione della vaccinazione, dando l’impressione che le fosse una
conseguenza. Se si analizzano attentamente i dati con gruppi di controllo, però, ci si rende conto che
non è vero, la difterite è diminuita nella stessa maniera dove si vaccinava e dove non si vaccinava.
L’esempio migliore in Svizzera. Il cantone di ha reso la vaccinazione obbligatoria nel ‘32, quello di
Vaud, contiguo, nel ‘44 e nei dodici anni in cui un cantone era vaccinato e l’altro no, i dati sono
sovrapponibili, dimostrando l’assoluta inutilità della vaccinazione. Supponendo che non ci siano
stati effetti avversi, vaccinare è stato comunque di uno spreco di denaro pubblico. Il cantone che
non vaccinava ha avuto gli stessi dati. Quindi ci si aspetterebbe che il cantone di Ginevra togliesse
la vaccinazione. E invece no: il canton Vaud ha messo obbligatoria una vaccinazione la cui inutilità
era stata dimostrata per 12 anni. A Berlino dopo l’abbandono della vaccinazione la mortalità per
difterite è diminuita più che in altre capitali dove si vaccinava. Ripeto la domanda: ma chi ha mai
dimostrato che la vaccinazione antidifterica previene difterite? I dati dove sono? In Giappone la
campagna di vaccinazione cominciata nell’ottobre 1948 fu sospesa nel 1949 dopo una quarantina di
incidenti mortali (vuol dire 40 bambini morti, quaranta bambini sani che sono morti). e fu ripresa
nel 1950, ma per fortuna c’era poco vaccino e hanno vaccinato pochi bambini. In Giappone la
malattia è praticamente eradicata. Anche parlare della inutilità dei vaccini vuol dire aprire il vaso di
Pandora.
La vaccinazione antidifterica ha causato una strage a Gruaro, nel 1933, quando cioè la malattia già
stava scomparendo spontaneamente ovunque. Si è trattato di una vaccinazione sperimentale e
obbligatoria, i bambini dei contadini poveri di Gruaro hanno fatto da cavie. Ne sono morti 28. su
250, più del 10 %, e altri hanno subito danni irreversibili. I morti sono stati solo 28 perché ci fu un
medico coraggioso che rifiutò di eseguire gli ordini, il dottor Sergio Borellini, il medico condotto,
che al tempo operava tra Giussago e Lugugnana, seppe resistere agli ordini perentori del regime
fascista. Grazie a lui i bambini inoculati furono solo 500 mentre avrebbe dovuto essere alcune
migliaia. Il dottor Borellini ebbe la carriera distrutta.