Dai nemici mi guardo io, dagli amici mi guardi Iddio.
Il Congresso per le Famiglie si è tenuto nel 2019 a Verona e ha scatenato di tutto. È stato distribuito un volantino con la mia faccia. Il movimento LGBT mi ritiene il nemico pubblico numero uno per aver affermato che il comportamento omoerotico non ha nulla di genetico, può essere acquisito e abbandonato e che quando una persona vive infinitamente meglio quando finalmente lo abbandona e si riscopre normale, per usare il titolo del libro “Riscoprirsi normali” dell’ex gay Richard Cohen. Chi ama queste persone è giusto che disapprovi il loro stile di vita ed è giusto che speri che sia abbandonato anche perché, come ho ricordato, il comportamento omoerotico maschile moltiplica le malattie per cui ci costa fiumi di denaro, così sottratto alla sanità pubblica, e ho ricordato che molti intellettuali gay hanno scritto appassionatamente a favore del rapporto adulto/bambino. Ricordo tra gli altri, saggi come “Elementi di critica omosessuale” in cui Mario Mieli raccomanda l’incesto, e dichiara che loro, checche rivoluzionarie, sedurranno i nostri bambini e faranno l’amore con loro e condanna chi si oppone all’atto sessuale con i bambini come canaglia reazionaria. Interessante anche Male International Intimacy (AAVV), che riunisce articoli pubblicati sulla rivista Journal of Omosexuality in cui si inneggia al rapporto con il bambino. Sorvolo sui romanzi perché non mi basterebbe a elencarli un volume della Treccani: la giornalista Mary Eberstadt, scrivendo su Weekly Standard, ha documentato come ci sia un enorme impegno di scrittori omosessuali per erodere ogni tabù sul sesso con i bambini. Il movimento LGBT non rappresenta le persone a comportamento omoerotico, erroneamente chiamate omosessuali. Sono dei tizi non eletti da nessuno che , come ha confermato lo stesso Angelo Pezzana padre fondatore in occasione del congresso “I gay mettono la cravatta”, costituiscono una lobby, con lo scopo dichiarato di modificare leggi, religione e società. Se qualcuno si azzarda a dire che a lui le leggi, la religione e la società piacciono come sono e non vuole che nessuno gliele cambi, magistrati, cardinali, giornalisti, università, scuole, il mondo del cinema e quello del teatro si precipiteranno dirgli che lui è un omofobo, un corpo estraneo in un mondo di dolcezza. Il movimento LGBT è quindi un movimento woke della sinistra, di cui, con il suo impareggiabile vittimismo, costituisce un braccio armato. La stragrande maggioranza delle persone a comportamento omo erotico vorrebbe farsi gli affari suoi. Le associazioni di destra di queste persone sono clamorosamente contrarie al movimento LGBT. Particolarmente agguerrito è il movimento statunitense Gays against Gloomers che combatte il delirante indottrinamento gender, sostiene che un uomo è un uomo e una donna è una donna ed è atroce che si spingano i bambini in tragica confusione con conseguenze tragiche come la castrazione, esattamente come è osceno che uomini travestiti da prostitute, cosiddetti drag queen, entrino in contatto con i bambini per insegnare loro inclusione e affettività. Una volta che è stato castrato un gallo diventa un cappone, non una gallina. In Italia molto brillante è Francesco Mangiacapra, avvocato con saltuari periodi di prostituzione e autore di ottimi saggi tra cui Dittatura delle minoranze, di cui raccomando la lettura. Mangiacapra sintetizza in maniera estremamente brillante l’errore tragico del movimento LGBT nella frase: la sodomia deve essere una questione privata (lui non ha usato esattamente questi termini, ma il concetto è questo), affermazione su cui sono entusiasticamente d’accordo. Nel momento in cui la sodomia è resa pubblica, io ho il diritto di affermare che è biologicamente perdente ed esteticamente orrenda. Detto questo sono disposta a combattere e morire perché le persone a comportamento erotico non siano uccise. Non capisco come personaggi della politica possano andare a cena, anche a pranzo, magari a colazione con chi uccide i gay. Mi riempio di collera davanti a coloro che vanno a pranzo insieme a chi dà la pena di morte alle persone a comportamento omoerotico. Sono profondamente scandalizzata dalla signora Bonino che si copre la testa , già coperta da un turbante, con un ulteriore telo quando va a parlare con i vertici dell’Iran, nazione dove si impiccano i ragazzi con la sola colpa di avere un comportamento omoerotico. Sono profondamente scandalizzata dalla signora Mogherini, che sempre con lo strofinaccio sulla testa, dialoga serenamente con Hamas senza mai chiedere conto dei ragazzi buttati giù dal quinto piano. Ora che ci penso, c’è anche la congrega di irritate fanciulle di Non una di meno e i nove decimi delle associazioni LGBT che inneggia ad Hamas. Sono profondamente scandalizzata dall’uomo politico Renzi che , dopo aver messo lo strofinaccio sulle statue, ha parlato coi vertici dell’Iran senza nominare questo crimine. Sono profondamente scandalizzata che nessuno rimproveri questo crimine all’Arabia Saudita. Sono profondamente scandalizzata che l’ONU e il mondo abbiano accettato le conclusioni del Congresso Islamico tenutosi al Cairo nell’agosto del 1990 alla presenza dei Ministri degli Esteri di 54 paesi islamici. Il Congresso ha stabilito la libertà dell’uomo islamico di seguire la Umma, cioè l’insieme dei precetti ( in parola povere la Sharia). Ha stabilito le linee di condanna per omosessuali, apostati e blasfemi in 54 paesi islamici. Ero andata a protestare all’ONU di Ginevra, specificando che questo permetteva la persecuzione di cristiani e omosessuali. Quel congresso ha sancito anche che blasfemia e apostasia sono punibili, con pene diverse a seconda che si tratti di Islam moderato o smoderato, ma che comunque sia punibile. Traduco: Se un cristiano dice “Padre nostro che sei nei cieli” è blasfemia, perché noi per l’Islam, non siamo figli di Dio ma suoi servi, se un islamico si converte al cristianesimo ( o al buddismo o al libero pensiero) è apostasia. A parte me, Oriana Fallaci, Magdi Cristiano Allam, Giulio Meotti e pochi altri, nessuno ne parla. Meno che mai ne parlano i presidenti delle varie associazioni gay. Costoro inorridiscono perché la Russia vieta gli osceni e blasfemi i Pride (i due aggettivi sono presi da Gay.it, che spiega che il Pride deve essere osceno e blasfemo, se non calpesta la morale e la religione del popolo non funziona e non va bene, ma se il popolo si irrita è il popolo che è omofobo, quindi calpestabile). Pochissimi di costoro hanno mai parlato sui massacri di persone a comportamento omo erotico perpetrati nei paesi islamici. Nessun corpo diplomatico ha mai osato dire nulla sul fatto che le nazioni islamiche seguono la libertà dell’uomo islamico di seguire la Umma, l’ONU ha serenamente interiorizzato tutto questo, per cui una nazione occidentale che non conceda la discutibile processione del Pride, viene bacchettato, ma all’Iran che li impicca nessuno può dire nulla perché fa parte della Umma. La frase Allah loves equality che molti personaggi politici o intellettuali, inclusi la signora Cirinnà e il signor Saviano, hanno mostrato in mezzo a bandiere falso arcobaleno, cioè a sei colori invece che sette, è una frase idiota che calpesta i morti. Il movimento LGBT si dichiara entusiasticamente amico dell’immigrazione massiva islamica. Nei vari Pride spesso c’è il cartello con su scritto: Le frontiere aperte come in nostri culi. Gli immigrati sono nostri amici. Che Dio li protegga dai loro amici. Tra le persone a comportamento omo erotico del mondo c’è il giornalista Bruce Bawer . Non è stato tradotto in italiano il suo libro While Europe Slept (Mentre l’Europa dormiva). Il sottotitolo non è rassicurante: Come l’islam fondamentalista sta distruggendo l’Occidente dall’interno . Bruce Bawer è uno scrittore e giornalista ( Wall Street Journal New York Times) molto apprezzato. Nel 1997 chattando su internet incontra il diciannovenne norvegese Tor Andrè Meyer Nilsen. Dopo una breve convivenza a New York, Bruce decide di trasferirsi ad Oslo, dove la legge “registrert parterskap” garantisce diritti legali a coppie omosessuali ed è grazie a questa legge che Bruce ottiene la cittadinanza. Quando Bruce arriva in Norvegia la vita gay è completamente integrata. Con l’arrivo degli immigrati musulmani, a Oslo sono il 10% , tutto questo salta. Per gli holigans islamici la caccia all’omosessuale è una della attività preferite, esattamente come a Stoccolma, a Bruxell e nelle periferie francesi. In uno di questi assalti il compagno di Bruce è stato accoltellato. L’uomo politico olandese gay Pim Fortuyn aveva anche perfettamente intuito il pericolo per i gay costituito da un’immigrazione massiva e il rischio non teorico che nazioni europee possono diventare entro pochi decenni islamiche.