Jota unum
Potrebbe valer la pena sotto l’ombrellone di un’estate folle durante la quale una nazione è stata assassinata, una religione impedita e poi ridicolizzata e derisa nei suoi riti più sacri, leggere il libro Jota unum di Romano Amerio (Fede e cultura ed). Cristo sottolinea che non è venuto a cambiare nemmeno uno jota, jota unum, della Legge, nemmeno una sillaba. Il libro di Amerio spiega quanto sia stato disastroso per la Chiesa il Concilio Vaticano II, che ha abolito il concetto di verità che è diventata opinabile, relativa, non più assoluta. Col Vaticano II la Chiesa perde la verità e quindi la bellezza, perché verità e bellezza sono due principi correlati, non si può avere l’una senza avere l’altra, non si può perderne una e conservare l’altraDal Concilio Vaticano II comincia il dialogo col comunismo, mentre i cristiani morivano sotto il comunismo reale, la chiesa rinuncia alla verità che è una e comincia la ripugnante bruttezza delle architetture, la ignobile bruttezza delle statue, degli affreschi e dei quadri, la ridicola bruttezza delle musiche, anzi delle musichette e l’indecente sciatteria del protocollo.
Il 20 giugno 2020 il Cardinale Robert Sarah ha scritto ai presidenti di tutte le Conferenze Episcopali una lettera di presentazione della volontà del Pontefice di modificare la liturgia delle Litanie Lauretane con indecente sciatteria del protocollo. Le Litania Lauretane sono quella sequenza di invocazioni alla Madonna che si recitano alla fine del Rosario e a cui occorre rispondere ora pro nobis, prega per noi, costituiscono una parte importantissima dell’importantissima preghiera che è il Rosario. L’argomento ha ricevuto poco spazio da parte dei mezzi d’informazione anche se modificare le Liturgie Lauretane significa modificare il modo in cui i credenti predicano, significa entrare nel loro dialogo, spesso quotidiano, con l’infinito, con parole a volte imparate dai genitori e dai nonni, modificare una Preghiera è un gesto che può essere fatto solo per ragioni serie e gravi, e deve essere fatto con grazia, con la Grazia, con la voce del Papa che spiega perché le nuove parole debbano essere accolte, non con la malagrazia di un comunicato che contiene una menzogna, una contraddizione e un’assurdità liturgica. La mancanza di rispetto a come i fedeli sono abituati a pregare è un segnale tragico, un’aggressione alla fede già avvenute con il Pater, la preghiera cardine del cristianesimo, che deve contenere le parola Non ci indurre in tentazione. Dio induce in tentazione, Abramo è stato indotto in tentazione, Giobbe è stato indotto in tentazione, perché è dalla battaglia che passa la nostra forza, ma a noi è lecito chiedere di essere risparmiati. Le Litanie Lauretane hanno avuto pochissime modifiche nel corso degli anni, sempre separate da decenni l’una dall’altra. L’aggettivo lauretane deriva dal fatto che il Santuario di Loreto è stato il luogo in cui, a partire dalla metà del ‘500, venivano cantate queste litanie. Papa San Pio V, il Papa che attua il Concilio di Trento, è il primo che lega formalmente le Litanie alla recita del Santo Rosario dopo la Battaglia di Lepanto, il 7 ottobre 1571. La vittoria straordinaria della Lega Santa Cattolica contro le preponderanti forze navali turche, avvenuta anche grazie alla grande campagna di preghiera del Rosario lanciata proprio da Papa Pio V. Dopo la vittoria di Lepanto, San Pio V aggiunse alle litanie l’invocazione Auxilium Christianorum perché evidente fu l’aiuto del Cielo alla vittoria nella battaglia di Lepanto. Le innovazioni che sono molto distanziate nel tempo: passano secoli o decenni prima che un Papa aggiunga un’invocazione e le invocazioni sono sempre legate a dogmi o ad eventi straordinari come la battaglia di Lepanto. Le innovazioni proposte da Bergoglio sono tre in una volta, con una mancanza di solennità, visto che l Papa non si prende nemmeno il disturbo di comunicarlo personalmente, ma lo fa fare al Prefetto per il culto divino, una sciatteria intollerabile che diminuisce e deride l’importanza meravigliosa delle Litanie Lauretane, per Colei cui sono dirette e per i milioni di fedeli, sono tra questi, che le recitano ogni giorno, col cuore pieno di gioia. Nel testo si coglie una strana incoerenza nel passaggio della lettera ufficiale spedita dal cardinale Sarah che dice accogliendo i desideri espressi dal Pontefice ha deciso. I desideri di chi? Chi è il soggetto e chi ha espresso un qualche desiderio? La prima invocazione, Mater Misericordiae, me la ricordo quando recitavo il Rosario con mia madre, quindi è deliziosamente falso che sia nuova. La seconda invocazione Mater Spei potrebbe avere una sua grazia, ma dovrebbe esserci un motivo storico preciso e spiegato con precisione. La terza è la più critica Solacium migrantium “conforto dei migranti”: questa invocazione è un chiaro riflesso dell’ideologia immigrazionista di Bergoglio, molto allineato alla strategia dei poteri forti mondialisti, a favore del processo d’immigrazione forzata a cui stiamo assistendo, piega al suo personale orientamento addirittura il Santo Rosario. La figura del migrante è elevata a figura di universalità e perennità. L’invocazione Rifugium Peccatorum, è universale, tutti siamo peccatori, l’invocazione Solacium migrantium è teneramente ridicola. La Madonna china il suo sguardo pietoso su chi si sposta. Tutti coloro che restano sulla loro terra perché la amano, perché vogliono combattere per lei o più drammaticamente perché sono troppo poveri per spostarsi, lasciano la Madonna indifferente. Chiunque si sposti per motivi economici, per motivi di business di spaccio e/o mendicità, per mettere sulle strade prostitute ragazzine a subire di tutto, per fare a pezzi Pamela e metterla in due trolley, per il solo fatto di essersi spostato da casa sua è sotto lo sguardo benevolo di Maria: la beatificazione del migrante. Sia il santo Rosario che le Litanie sono specificatamente proprie della Chiesa cattolica. Sono invocazioni che i Cristiani rivolgono per sé o per i fratelli cristiani perseguitati o sofferenti. Leggendo i Vangeli si scopre che solo dal Figlio si arriva al Padre, solo chi crede in Cristo diventa figlio di Dio e fratello degli altri cristiani. Con Concilio Vaticano II questo concetto di stempera e qui si arriva alla cristianità annientata, la fede in Cristo è irrilevante, quello che conta è lo status di migrante, la Chiesa diventa la parodia di un’agenzia ONU e questo è drammatico perché già l’ ONU, in realtà, è una parodia. I migranti, che per la nuova chiesa 3.0 sembrano essere una nuova categoria antropologica, dotata di caratteri permanenti e specifici, sono per lo più islamici. L’ideologia sta contaminando la Fede cattolica spingendo sempre più i vertici della Chiesa verso strategie mondialiste, in un preludio del regno dell’Anticristo. Siamo di fronte al tentativo d’imporre, con la preghiera del Santo Rosario e delle Litanie, valori che con la Fede cattolica hanno nulla a che fare: le periferie in fiamme, la gente assassinata sul lungomare di Nizza, i ragazzi bianche bastonati nelle periferie, un sacerdote sgozzato sul suo altare, un nuovo tipo di mafia, un nuovo tipo di violento antisemitismo, la conquista demografia dell’Europa da parte dell’islam.
In attesa fiduciosa di un luminoso autunno in cui milioni di disoccupati avranno gratis l’obbligo di un vaccino verosimilmente inutile e probabilmente dannoso, contempliamo il fatto che durante una supposta pandemia il tessuto sociale economico e religioso del popolo italiano è stato distrutto, la gente è stata ridotta alla follia per assurdi arresti domiciliari che permettevano di portare fuori i cani ma non i bambini. Eppure le frontiere sono sempre restate spalancate, per ricevere i migranti. O l’epidemia era già superata, e allora perché uccidere l’Italia, oppure c’era e allora perché far arrivare persone e buttarle in una nazione infetta? La soluzione è che l’epidemia è superata, i migranti non corrono alcun rischio e la distruzione dell’Italia è funzionale allo spostamento qui di grosse masse islamiche, costituite in maggioranza da maschi islamici in età militare. Quello che mancava a queste persone lo ha fornito la nuova e sempre più incredibile Chiesa 3.0: era lo status di Figli prediletti della Madonna.
Quindi chiunque di noi osi esprimere qualche perplessità sui simpatici nigeriani che ai giardinetti vendono eroina tagliata col fentanyl sarà linciato sugli altari, quegli stessi altari su cui preti indegni agli ordini di vescovi indegni hanno profanato il Corpo di Cristo Eucarestia toccandolo con i guanti monouso. Quelli che poi finiscono nella spazzatura.
Santa Dei Genetrix, ora pro nobis