La cativa lavandera a treuva mai la bona péra
Proverbio piemontese: la cattiva lavandaia, che non ha nessuna voglia di lavare non trova mai la
pietra che vada bene. Il proverbio si riferisce ai tempi in cui si lavavano i panni al ruscello
sbattendoli sulle pietre. Il proverbio è la chiave dell’enigma del giallo di Fruttero e Lucentini La
donna della domenica, e ci può spiegare la questione mediorientale. Se dovessi consigliare un unico
libro per comprendere il disastro in medio oriente consiglierei “Figlio di Hamas, dall’intifada ai
servizi segreti israeliani”, l’autobiografia di Mosab Hassan Yousef. La pace in medio oriente è
come il Santo Graal per diplomatici e capi di Stato, da oltre cinquant’anni. Ognuno spera di essere
lui quello che riuscirà a risolvere conflitto arabo israeliano, spesso proponendo soluzioni che sono
già state impiegate e sono già state fallimentari. Mosab Hassan Yousef racconta la maniera di vivere
la vita dei palestinesi. In condizioni normali questa vita è miserabile. Quando le cose vanno storte
diventa un inferno. Mosab Hassan Yousef è figlio di uno dei fondatori di Hamas. Racconta di
quando i soldati israeliani vengono ad arrestare suo padre, giurando alla famiglia che le avrebbero
riportato dopo poche ore. Suo padre è stato prigioniero per mesi, ha subito torture. Durante la sua
assenza, la sua famiglia non ha di che vivere. La madre fabbrica dolcetti che Mosab vende gli
operai e questa è l’unica fonte di reddito. A 18 anni anche Mosab è arrestato. Ha comprato dei fucili
e ha trattato l’acquisto con il cellulare del padre, sicuramente sotto controllo. Considerato terrorista
è trattato nei primi giorni con una brutalità impietosa che viene descritta accuratamente. Mosab odia
gli israeliani. Finalmente finisce in una normale prigione, dove i detenuti sono accuratamente divisi
a seconda del gruppo politico di appartenenza: i vari gruppi vanno tenuti separati perché si odiano.
In prigione le torture inflitte dagli uomini di Hamas ad altri prigionieri palestinesi sono di gran
lunga più gravi e più disumane di quelle inflitte dagli israeliani. C’è anche il particolare di
differenza che gli israeliani stanno facendo qualcosa, cercare di evitare il terrorismo. Gli uomini di
Hamas hanno come unico scopo di aumentare il loro potere mediante il terrore. Uno degli uomini
massacrati sarà un contadino analfabeta che ha avuto la colpa di ricevere una grossa sporta di viveri
dalla figlia, sporta che anche altri vorrebbero. Mosab accetta di collaborare con servizio segreto di
Israele. Il suo odio per Israele è intatto. Finge di accettare per essere poi meglio in grado di colpire
Israele. La prima cosa che gli viene richiesta è di laurearsi. Nei quattro anni di studi Mosab
comprende moltissime cose. Mentre si laurea Mosab conosce il cristianesimo. Il concetto di amare i
propri nemici lo affascina enormemente. Trova lavoro in una società statunitense cristiana che si
occupa di portare una rete idrica nei territori palestinesi. Si rende conto che gli atti terroristici
palestinesi uccidono innocenti, scatenano ritorsioni israeliane in cui muoiono altri innocenti e la
terra dei palestinesi è devastata, le cose abbattute, gli alberi bruciati e la loro vita è resa ancora più
miserabile. Mosab riuscirà a evitare parecchi atti di terrorismo. L’essere figlio di suo padre gli
permette una incredibile vicinanza ai vertici palestinesi. Si rende conto dell’enorme quantitativo di
denaro che arriva ai palestinesi. Saddam Hussein manda 10.000 dollari alla famiglia di ogni
terrorista che sia riuscito ad assassinare degli israeliani, anche donne e bambini. Se si è trattato di un
terrorista suicida i dollari alla famiglia sono 25.000. Fiumi di denaro arrivano dal mondo arabo
perché si continui lo stato di guerra, ma fiumi di denaro arrivano anche dal mondo occidentale
senza mai pretendere che i palestinesi rinuncino al terrorismo. Questa enorme quantitativo di denaro
viene gestito dai capi palestinesi che regnano come satrapi su un popolo cui manca l’essenziale. La
moglie di Arafat viveva al Ritz Hotel di Parigi alla modica cifra di 100000 dollari al mese, 3300
dollari al giorno. Questo fiume di denaro si arresterebbe nel momento in cui palestinesi
accettassero la pace. Molte persone adesso stanno parlando dell’ipotesi due popoli, due stati. Si
tratta di persone con la memoria molto corta. Non ricordano che è già stato fatto e non ha
funzionato perché la cattiva lavandaia non vuole la buona pietra. Il vertice di Camp David tra
Yasser Arafat, il presidente americano Bill Clinton e il primo ministro israeliano Ehud Barak si
concluse il 25 luglio 2000. Barak aveva offerto ad Arafat circa il novanta per cento della
Cisgiordania, l’intera Striscia di Gaza e Gerusalemme Est, come capitale del neonato Stato
palestinese. Oltre a ciò, sarebbe stato stanziato un enorme fondo internazionale per compensare la
popolazione dei terreni perduti con la nascita di Israele. Lo stato palestinese sarebbe diventato la
terra del latte e del miele. Non fu considerato sufficiente da Arafat. I capi palestinesi non vogliono
lo Stato palestinese. Vogliono lo Stato di Israele. Voglio la terra dal fiume al mare: dal fiume
Giordano al mare Mediterraneo. Quello che vogliono è il califfato universale. Guardate una cartina
che segni le terre dell’Islam. Sono un’estensione enorme e ovunque l’islam è arrivato col ferro e col
fuoco e distruggendo le culture precedenti. Il Libano era cristiano, era la terra , l’unica, dei cristiani
maroniti che ora sono senza terra perché ora sono minoranza in un disastroso stato islamico. Resiste
solo il piccolo stato di Israele, e fino a che resiste il Califfato Universale non può essere dichiarato. I
palestinesi devono essere sempre in guerra e sempre sconfitti. Solo se sono in guerra i loro capi
possono ottenere i loro infiniti finanziamenti. Solo se sono in guerra e sconfitti, con le case bruciate
e i bambini morti il vittimismo palestinese può destabilizzare l’Europa. Come spiega Bat Ye ‘or nel
suo libro Verso il califfato universale il vittimismo palestinese fondamentale per la conquista
islamica dell’Europa. Le sofferenze dei palestinesi commuovono, e sono necessarie perché
l’antisemitismo si scateni e l’antisionismo diventi talmente brutale da tollerare la distruzione dello
stato di Israele, e per favorire. Dopo aver firmato la pace, mentre tutto il mondo tira un respiro di
sollievo, Arafat aveva tutto da guadagnare a continuare a versare sangue palestinese. L’autorità
palestinese aveva quindi in mano il tempio, la spianata del tempio, il luogo più sacro degli ebrei.
Ariel Sharon con il permesso dell’autorità palestinese osò andare sulla spianata, dove è rimasto
qualche minuto. Questa è stata considerata una provocazione imperdonabile, ha scatenato la
seconda intifada, durante la quale, Mosab lo spiega in maniera chiarissima, i capi palestinesi hanno
fatto tutto il possibile per avere il maggior numero di morti palestinesi. Quando Sharon tolse con la
forza i coloni da Gaza per dare la terra ai palestinesi a cominciare da Gaza. Di nuovo c’erano
finanziamenti imponenti perché Gaza diventasse il paese del latte e del miele. Nel campo rifugiati di
Jebaliya un’esplosione terribile uccide e ferisce innumerevoli palestinesi. Tutti giurano di aver
visto degli aerei israeliani lanciare missili sopra la folla. Dicevano che Israele avevano rotto la
tregua. Tutti rilanciano questa teoria e di nuovo si scatena la guerriglia. Israele dichiara di non aver
fatto nulla, ma nessuno crede alle sue parole. In realtà basta guardare i filmati per rendersi conto che
l’esplosione è arrivata dal basso. È stato uno dei missili Qassam di Hamas esploso al suolo. Mosab
Hassan Yousef spiega con spaventosa chiarezza che il problema è religioso. La vita secondo
l’Islam è come una scala in cui la preghiera occupa il gradino più basso. La Jihad, la lotta armata
occupa quello più alto. In basso nella scala ci sono i musulmani che si limitano a pregare e che
spesso provano un senso di colpa perché non sono buoni praticanti. In cima alla scala ci sono coloro
che uccidono anche donne bambini per la gloria del Dio del Corano per istaurare il Califfato
Universale. Tutti pensano che si tratti di un braccio di ferro per il possesso di una striscia di terra. In
realtà è un problema religioso. Israele impedisce il Califfato. È scritto nel Corano (5/51): non
lasciatevi dominare né dagli ebrei né dai cristiani. Il nodo è tutto qui: il mondo islamista è
determinato a costruire un mondo in cui i due comprimari siano tenuti in stato di sottomissione
culturale, religiosa, politica.