Dalla parte degli abitanti di Gaza
Ci sono foto dei bimbi di Gaza morti. Se Hamas restituisse gli ostaggi, tutto si fermerebbe. Qualsiasi cosa faccia, lavarmi, bere un bicchiere d’acqua, mangiare qualcosa, la mia mente è sempre lì. Penso ai civili palestinesi, soprattutto ai bambini, che non possono lavarsi, mangiare quanto vorrebbero, che forse sono feriti agonizzanti sotto i bombardamenti. Penso a quelli che sono morti. Penso agli ostaggi israeliani che non possono lavarsi o mangiare o bere come vorrebbero, che sicuramente stanno subendo sevizie. Penso a coloro che sono stati uccisi, dopo aver visto uccidere i bambini. La legge religiosa ebraica vieta di mostrare i cadaveri. Per questo non abbiamo visto i morti con segni terribili di sevizie e sempre più commentatori li stanno negando. L’idea sarebbe che Israele ha inventato tutto o quasi per il piacere di ritrovarsi in guerra, con un rischio di coinvolgimento dell’Iran, proprio mentre stava siglando la pace con mondo sunnita. Ci sono però foto terribili di bambini palestinesi morti e , ripeto, se Hamas liberasse gli ostaggi, i bambini di Gaza sarebbero al sicuro, ma Hamas ha bisogno di quei cadaveri per interrompere qualsiasi ipotesi di pace. Qualsiasi ipotesi di pace si allontana sempre di più. La ferocia si sta espandendo dunque. Se guardiamo Gaza e Israele sulla piantina, abbiamo una nazione grossa contro una terra piccolina. Se sulla piantina guardiamo Israele e l’insieme dei paesi islamici che lo circondano e che vogliono la sua morte, abbiamo una nazione piccolina contro una terra infinita. Soprattutto sono gli abitanti di Gaza le vittime. Il punto non è solo che amo gli Israeliani, i loro rumorosi bambini, ma anche la gente di Gaza e della Cisgiordania. Ho odiato (e odio) il comunismo perché amavo i russi, i cecoslovacchi, gli ungheresi e i cinesi. Amo i tedeschi: un motivo in più per odiare il nazismo. Ma la gente di Gaza non si meriterebbe di meglio? Se non diciamo noi, forte e chiaro che questi, i gentiluomini di Hamas, sono dei criminali, coloro che sono annegati nella loro propaganda, come fanno ad accorgersene? Qualcuno se ne accorge. Incredibilmente. A Gaza qualcuno combatte per la pace e la libertà. Ricordo una foto bellissima, di una decina di anni fa. Davanti alle spiagge di Gaza ragazzi palestinesi in braghe e magliette, assolutamente identici ai ragazzi israeliani oppure occidentali, giocavano sulle onde con wind surf e kit surf. Non era un gioco: stavano sfidando il potere religioso di Hamas. Nella Striscia di Gaza come nell’Afghanistan dei talebani e come nella Somalia delle corti islamiche ogni divertimento è vietato. È vietata la musica: ogni banda rock o rap è fuorilegge. Gli oppositori politici sono torturati e uccisi. Hamas ha anche inventato il carcere in day hospital, così risparmia sulle prigioni. Gli oppositori vanno al mattino, sono picchiati o torturati, alla sera possono tornarsene a casa loro, ma se non tornano il giorno dopo a farsi picchiare, Hamas andrà a prendere i loro parenti. Molti si suicidano. Forse tra qualche decennio conosceremo i loro nomi e la loro storia e potremo intitolare loro le strade. La signora Boldrini campione di femminismo con il velo in testa che dialoga serenamente con i loro dirigenti e tutti gli entusiasti amici di Hamas sanno che nella striscia di Gaza è lecito sposare una bambina di otto anni, è obbligatorio il velo, è stata introdotta la lapidazione delle adultere, l’omosessualità è vietata e punita con la morte? I campioni dell’antifascismo militante sanno che i miliziani salutano col braccio teso e considerano Hitler un benemerito? L‘articolo 7 della costituzione di Hamas afferma: “L’ultimo giorno non verrà finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei e i musulmani non li uccideranno e fino a quando gli ebrei si nasconderanno dietro una pietra o un albero, e la pietra e l’albero diranno: “O musulmano, o servo di Allah, c’è un ebreo nascosto dietro di me – vieni e uccidilo”»
In questo video http://www.youtube.com/watch?v=Zjxm3OSy4EE&feature=player_embedded. troverete una preghiera: è una preghiera islamica, messa in onda dalla tv di Hamas.
Qui c’è la traduzione della preghiera intonata da Hamas, vi metto la traduzione, perché ci pensiate: “Allah, nostro signore, sconfiggi i tuoi nemici, i nemici della religione, in ogni luogo. Allah, colpisci gli Ebrei e i loro simpatizzanti, i Cristiani ed i loro sostenitori, i non credenti ed i loro seguaci. Allah, contali e uccidili fino all’ultima persona, non lasciarne vivo neppure uno.”
Bene, signori, se uno ritiene la mia morte una benedizione di Dio, posso prendere atto che è un mio nemico? Anticipo la risposta: non credo che questo odio sia dovuto all’ “occupazione” di Israele? Maometto sterminò gli ebrei dell’Arabia, e Israele non esisteva. La Grecia è stata occupata per secoli dall’Impero ottomano, nessuno ha mai inneggiato a preghiere dove si sognava la morte degli islamici. Il Tibet è occupato dai Cinesi, non augurano la loro morte. Non ho mai sentito nessuna preghiera ebraica dove si sia chiesta la morte dei tedeschi, eppure un paio di buoni motivi ce li avrebbero avuti. Credo al contrario che l'”occupazione” israeliana, l’operazione piombo fuso, la guerra dei sei giorni, la guerra del Kippur eccetera siano la risposta ad un odio mortale e genocidario, la risposta di un popolo che vuole vivere e vuole che i suoi figli vivano e non è disposto più a vivere nel terrore, supplicando la benevolenza di non essere ucciso. Tutti coloro che stanno inneggiando non al popolo palestinese, ai civili, alla pace, ma proprio ad Hamas, stanno inneggiando a leggi ufficialmente pedofile, perché una bambina di 8 anni è una bambina, all’assassinio di adultere e omosessuali e allo sterminio degli ebrei, tutti. Tutte queste simpatiche cose, bambine di 8 anni, ebrei morti, sono spacciate come volontà di Dio. Il concetto è stato meglio chiarito infatti addirittura Mahmoud Al-Zahar, medico, cofondatore e uno dei leader storici di Hamas, per molti anni “ministro degli esteri” di Gaza in un’intervista a un giornalista della Reuters, Si rivolge agli europei, soprattutto ai francesi, che vorrebbero il riconoscimento del suo regime.
(http://blogs.reuters.com/faithworld/2010/10/28/dont-preach-to-us-hamas-tells-secular-west/).
“Noi abbiamo il diritto di controllare la nostra vita secondo la nostra religione, non secondo la vostra. (anche in Francia, l’argomento è il diritto inalienabile di portare il Burka e avere diritto alla poligamia o alle sposa bambine). Voi del resto non avete religione, siete laici. Voi non vivete come esseri umani. Non vivete neanche come animali, accettate l’omosessualità”.
A Gaza gli Israeliani non ci sono più. Un lager non può essere di due milioni di persone. Un lager è piccolo. Gaza ha un confine in comune con l’Egitto, quindi se è chiusa la responsabilità non è solo di Israele, ma dell’Egitto. Ha il mare, da cui si può desalinizzare l’acqua e mettere impianti turistici, e ha una parte agricola che hai tempi dei coloni israeliani la rendevano non solo autosufficiente, ma in grado di esportare. Sharon mandò l’esercito a strappare i coloni israeliani che a Gaza coltivavano pomodori ciliegia e cachi mela dove ora sono i missili qassam. L’idea era di liberare prima Gaza e poi la Cisgiordania. A Gaza hanno sparato missili e odio. Il progetto si è fermato. Allora il discorso è questo, dati alla mano: fino a che ci sono i coloni i bambini palestinesi vivono e vivono meglio. Questi coloni che secondo molti occidentali è giusto condannare a morte insieme ai loro figli bambini per la colpa di aver coltivato i pomodori, danno lavoro ai palestinesi, costruiscono canali di irrigazione che servono anche per loro, fabbricano impianti di desalinizzazione che danno acqua a tutti. Quando i coloni sono stati portati via innumerevoli imprenditori di tutte le nazioni hanno presentato progetti per fare di Gaza la terra del latte e del miele: progetti di Hotel e villaggi vacanze sulla costa, fattorie modello sulla terra dei coloni. Hamas ha distrutti i canali di irrigazione, ha distrutto le serre. Sulla terra dei coloni ci sono i missili qassam che scatenano risposte di missili israeliani. Sharon ha tentato di fare la pace da solo. È stato un disastro, perché Hamas non vuole la pace, vuole la vittoria, che è la distruzione di Israele, anche a costo della morte dei civili di Gaza, che hanno il solo compito di fare da scudi umani, e da vittime per scatenare l’odio. Anche l’attuale governo israeliano ha tentato di fare la pace, permettendo a fiumi di denaro di arrivare ad Hamas da Qatar, nell’idea molto ingenua, che sarebbero statidovevano essere usati per desalinizzare e irrigare, e ha aumentato enormemente i permessi di lavoro in Israele, 30000 palestinesi che ogni gionro si muovono da Gaza a Israele, particolare quest’ultimo che ha favorito l’attacco. Sono stati i passi per la pace di Israele a scatenare il disastro.
“Figlio di Hamas, dall’intifada ai servizi segreti israeliani”, l’autobiografia di Mosab Hassan Yousef, è il libro che vi spiega cosa sta succedendo. Mosab Hassan Yousef è stato imprigionato e torturato dagli israeliani. Suo padre è stato imprigionato e torturato dagli israeliani. Racconta la vita dei palestinesi, miserabile quando tutto va bene e infernale quando le cose vanno male. Già in prigione si rende conto che le torture inflitte dagli uomini di Hamas agli altri prigionieri, senza nessun motivo, al solo scopo di esercitare terrore e potere, sono infinitamente più gravi di quelle inflitte dagli israeliani, che comunque stanno cercando di evitare atti di terrorismo. Figlio di uno dei fondatori di Hamas si rende conto che i leader palestinesi hanno bisogno del sangue palestinese per avere il fiume di denaro che permette loro di regnare. Si rende conto che i leader palestinesi non vogliono uno stato: in una situazione pacificata, loro sarebbero inutili e senza potere. Loro vogliono la distruzione dello Stato di Israele e che sono felicemente disposti a sacrificare le vite della loro gente per ottenerlo. Il vittimismo palestinese ha inoltre il compito di rilanciare l’antisemitismo in Europa e di rendere simpatico il terrorismo islamico. Non è un problema politico, una rissa per una striscia di terra, che fino al 1900 era pratisamente disabitata. Si tratta di un problema religioso. Quella striscia di terra è già stata islamica, quindi appartiene all’islam. Aggiungo che anche la Spagna, la Sicilia e la Grecia sono state islamiche, quindi devono esserlo per sempre secono l’Islam, e che Roma è considerta da molti la quarta città santa dell’Islam. Tanti auguri a noi