Rom e statistiche.
In Francia l’ OCLDI, l’ufficio centrale di lotta contro la delinquenza itinerante, informa che il 75 % degli scippi compiuti su treni, metropolitana e autobus sono fatti da rom minorenni. I video di sorveglianza rivelano la tecnica di questi ragazzini estremamente precisa. Alcuni svolgono il compito di mettere a fuoco quella che noi cafoni potremmo definire la vittima, ma che sarebbe più corretto chiamare semplicemente il complemento oggetto dell’azione. Si radunano diversi giovani rom attorno a questo complemento oggetto, così da facilitare l’azione di colui che prenderà, il prenditore, che dopo aver preso l’oggetto lo passa rapidamente nelle mani di due o tre ricevitori, l’ultimo a una certa distanza di sicurezza dal punto dove è avvenuta la presa. Nel maggio del 2013 ha avuto luogo il processo di Féhim Hamidovic, sessantenne, originario dalla Bosnia-Erzégovina, condannato nel 2010 per un’ impressionante rete criminale : centinaia di piccole ladre sono state avviate al furto. Le bimbe erano punite con abusi fisici e sessuali se non portavano ogni giorno la folle cifra stabilita. Il processo è conosciuto in Francia come il processo del clan delle piccole ladre, in francese «clan des petites voleuses» . Se digitate queste parole su Google arriverete alla lieta novella che nel 2014 un processo identico si è ripetuto per altre centinaia di piccole schiave: i responsabili sono i parenti di primo grado dello stesso gentiluomo condannato nel 2010. Ho ascoltato la voce disperata di molte donne, persone povere, che prendono tutti giorni mezzi per andare a fare lavori poveri, come per esempio le pulizie, e che, in media due volte l’anno, sono derubate. Molte di queste persone tengono i soldi nella biancheria, non tutti insieme, e vivono nel terrore di quel dannato momento in cui ti accorgi che sei circondato da ragazzini o ragazzine Rom. Se l’Italia però qualcuno dà l’allarme sulla metropolitana, come dovrebbe essere normale, viene addirittura punito. Se in Italia alcuni passeggeri riprendono le persone che commettono i furti, così da poter avvertire di fare attenzione, lavoro che in una nazione decente deve essere fatto dallo Stato, subito arriva la signora Monica Romano del PD che parla di squadrismo. Intuisco astutamente che la signora Monica Romano non si sia mai stata derubata del portafoglio, ma quello che mi preme di più, è informarla che questi video possono essere preziosi. Molte delle persone inquadrate mentre rubano sono clamorosamente minorenni, talmente minorenni che dovrebbero essere a scuola. C’è quindi un duplice reato di sfruttamento e di riduzione in schiavitù dell’infanzia. Una volta che si dispone di questi video si potrebbe fare una cosa incredibile, come allertare i servizi sociali. I servizi sociali sono sempre pronti a sottrarre a genitori normali che non li mandano a rubare, magari per accuse atroci come quella di omofobia come è già successo a Bibbiano. I servizi sociali puntualmente latitano quando si tratte di trovare il coraggio per entrare nei campi Rom a vedere come vivono i bambini. Quei video potrebbero addirittura essere utilizzati per arrestare qualcuno. Sicuramente la signora Monica Romano non lo sa, ma il furto in Italia è considerato un reato. Perseguire il furto, quindi, non è una forma di squadrismo, ma l’applicazione elementare della giustizia, giustizia che non viene mai applicata quando a essere derubati sono i poveri. Il fenomeno dei furti rom è un fenomeno di tipo mafioso. La nostra spettacolare antimafia non è intenzionata a fare qualcosa, troppo impegnata a cercare in capo al mondo i boss latitanti che se ne stanno serenamente a casa loro. In Francia invece l’antimafia si è mossa. Sempre la Francia ci informa che i ROM costituiscono delle gang mafiose potenti e organizzate, classificate al rango di mafia dal 2012 dal Service d’information, de renseignement et d’analyse stratégique sur la criminalité organisée, servizio di informazione, studio e analisi strategica sulla criminalità organizzata (SIRASCO), l’unità di lotta antimafia della polizia francese. Non si tratta di qualche ladro di polli, ma di una criminalità potentemente organizzata, che sfrutta bambini tenuti in schiavitù, e grazie al fatto di avere come manodopera di minorenni diventa praticamente inattaccabile. Bambini di 10 anni sono in grado di sottrarre soldi ai parchimetri: non è tecnicamente possibile se non si è stati molto ben addestrati. Anche la capacità di molti ragazzini di sottrarre soldi alle biglietterie automatiche con una forchetta a due rebbi è frutto di un addestramento. Il SIRASCO informa anche che gli allievi meno dotati per il furto e quelli disabili sono invece incaricati della mendicità organizzata. Quelli disabili a volte sono bambini nati sani, che però da disabili guadagnano di più. Bande rom si muovono sulle autostrade, dove sottraggono la merce ai camion isolati in sosta, sottraggono puntualmente rame inviato poi Romania, e hanno fatto esplodere la criminalità rurale. I rom sono considerati da sé stessi e dalla sinistra una comunità sottoposta a discriminazione su base etico razziale. Laurent El Ghozi cofondatore dell’associazione Romeuropa, afferma che sono “il gruppo più discriminato di tutti, da tutti e in tutti i tempi benché siano inoffensivi”. I dati della polizia smentiscono clamorosamente l’aggettivo inoffensivi. Il solo collettivo Romeuropa conta decine di associazioni largamente finanziate dai contribuenti francesi, che però, benché abbiano ricevuto fiumi di denaro, non fanno nulla contro lo sfruttamento dei bambini e degli adulti, tacciono sul tasso di criminalità, impediscono qualsiasi discorso sulla situazione reale. A questi si aggiungono gli enormi fondi europei per l’integrazione di rom, le facilitazioni, alloggio gratis, acqua gratis, sanità gratis. Non vogliamo un paese perfetto. Contrariamente alla signora Romano, sappiamo che non è possibile. Vogliamo un paese giusto. Un paese dove la legge sia uguale per tutti, incluso il non rubare. Vogliamo un paese dove, se siamo derubati, qualcuno si dia da fare per acciuffare i colpevoli e punirli e, chissà, magari anche restituire la refurtiva. Siamo stufi di un paese dove la giustizia più elementare di non voler essere derubati è definita squadrismo. Secondo il criminologo francese Raufer, i Rom contano tra i loro ranghi dei criminali abitudinari di cui loro sono le prime vittime. Si tratta di specialisti del traffico di esseri umani che sfruttano per primi i loro stessi confratelli. Se anche loro volessero vivere onestamente, molti nomadi sono costretti alla criminalità, sotto pena di sanzioni convincenti, minacce, pestaggi e torture. Il criminologo bulgaro Tihomir Bezlov insiste sulla potenza dell’impresa comunitaria: “ milioni di euro sono trasferiti ogni anno via Western Union, e depositati nei paesi dell’unione europea verso le famiglie di origine. In Romania villaggi interi sono in mano a cosiddetti re dei Rom, che vivono in palazzi di marmo, coperti di gioielli, usando limousine blindate. Questi falsi monarchi, veri mafiosi, regnano su clan di schiavi col compito di depredare l’Europa a loro profitto. Traffico di metalli, di automobili, furti, prostituzione infantile. Non si tratta di ladri di polli ma di una criminalità potentemente organizzata.” Il SIRASCO, service information, reinsegnmant et analise strategique sur la criminalitè organizé, l’unità di lotta antimafia della polizia francese, conferma che ci si trova di fronte a una criminalità organizzata, potente e spietata.
Temere un gruppo etnico che ufficialmente è in pugno a organizzazioni criminali e vive di crimine è lecito. La Comunità Europea ha stabilito linee di protezione per i Rom e fiumi di denaro che non hanno minimamente intaccato il potere dei gruppo criminali, ma che anzi lo hanno aumentato. Imporre la presenza di Rom in un condominio o in un quartiere rischia di sottoporre gli abitanti di quel quartiere agli stessi gruppi e rischia di aumentare il potere di quei gruppi sugli stessi Rom, sui bambini costretti al furto come dimostrato dalla OCLDI francese, sulle ragazzine costrette alla prostituzione, come dimostrato dalla polizia spagnola e da quella bulgara. Nessuno può imporre questo in un quartiere o un condominio.
Come si esce da tutto questo? Con la legge. La legge punisce il furto. La legge non permette la riduzione in schiavitù. La legge non permette di allevare i bambini senza mandarli a scuola e facendoli mendicare. Applichiamo la legge. La legge deve essere uguale per tutti e non deve fermarsi davanti ai campi nomadi. I bambini mandati a scuola tutti i giorni diventeranno la generazione che può integrarsi, che può fare da ponte tra la società che li accoglie e quello che ancora può essere salvato del fascino originario del popolo gitano, prima della cannabis e della cocaina, prima dei gruppi organizzati: un popolo di calderai, acrobati e allevatori di magnifici cavalli. Spiegate alla signora Romano che applicare la legge non è squadrismo.