Salute, libertà e logica.
La Corte Costituzionale Italiana ha stabilito che la libertà vale meno della salute. Gli sessi giudici hanno riconosciuto di non aver seguito a costituzione, ma la scienza. In nessun punto la Costituzione permette di essere massacrate in nome della scienza, anche perché la scienza ha da sempre una vita discussa. La scienza ha già stabilito il salasso come terapia di elezione per l’anemia, ha stabilito l’esistenza e la superiorità della razza ariana, la sicurezza della talidomide in gravidanza e la sicurezza del radio sempre, al punto tale che era presente anche in supposte, usato per curare le verruche, usato in giocattoli per bambini ( piccolo chimico versione de lux con provetta che si illuminava al buio) e nelle pitture per fare le lancette dell’orologio luminose (le operaie, tutte, hanno fatto una pessima fine). La fisiognomica è stata considerata una teoria scientifica, e anche l’antisemitismo ha avuto paternità che si spacciavano per scienza: l’antisemitismo illuminista e l’antisemitismo razziale hanno avuto la pretesa di essere razionali, atei, rigorosi, provati.
Nella mia carriera di medico ricordo un infinito numero di ordini e contrordini, farmaci ritirati, interventi chirurgici dichiarati inutili se non dannosi, impostazioni fisiopatologiche ribaltate. Proprio per difendere i cittadini, i padri costituenti hanno dichiarato che i diritti elementari difesi dalla costituzione non possono essere soggetti alla scienza di turno, una scienza che ha vietato le cure domiciliari, trasformato una brutta influenza in una piaga biblica e imposto l’uso di sieri che a loro volta sembrano essere una piaga biblica, basata su una nuova patologia mortale, il malore improvviso, che resterà avvolto in un’aurea di mistero in quanto nessuno sta facendo le autopsie. La scienza è quella fatta di tachipirina, vigile attesa e intubazione o quella di Montagnier, premio Nobel, ignobilmente dileggiato, di Rault, il maggiore virologo mondiale, incredibilmente ignorato, e di tutti i medici trattati da cialtroni che, applicando le loro direttive, hanno salvato migliaia di vite? Questa drammatica, anzi tragica, affermazione nega l’habeas corpus. Il corpo del cittadino diventa dello Stato che si incarica di preservare la salute pubblica per esempio imponendo farmaci che non hanno la funzione di impedire la trasmissione di una malattia, e che hanno creato la nuova mortale epidemia dei malori improvvisi, migliaia di morti che resteranno senza un’autopsia e quindi senza giustizia. Come sostenevano i miei docenti di Anatomia Patologica e Medicina Legale mezzo secolo fa nessuna persona che sia deceduta senza una causa chiara della sua morte deve restare senza autopsia. La sua morte potrebbe essere dovuta a una patologia che deve essere ancora esplorata, oppure potrebbe essere dovuta a omicidio volontario. Capisco che dopo che tutti i soldi della nazione sono stati spesi per acquistare da Pfaizer e Moderna a 20 € l’una delle fiale che ne costavano in realtà 2, di soldi per le autopsie non ne siano rimasti, come non ne sono rimasti per avere reparti di pronto soccorsi sufficienti ed efficienti, ospedali decenti e una medicina oncologica veloce e a misura d’uomo. Quindi, mentre una scia di malori improvvisi, miocarditi, pericarditi, distrofia neuromuscolari, sclerosi a placche, Zoster, nevriti, trombosi, trombocitopenia, deficit cognitivi ed epilessie, si abbatte sul popolo, mi permetto un consiglio. Applicate la regola che la salute vale più della libertà e punite il possesso e il consumo di droga. Riguardate il film di Mel Gibson il Patriota. L’attore che recitava la parte del figlio maggiore e la bravissima piccola attrice che recitava la parte della figlia minore Susan, sono già morti di overdose. È stata l’overdose l’apocalisse della mia generazione. Per ogni paziente che perdevamo di overdose ce n’erano 30 che riuscivamo a recuperare per i capelli con una tempestiva iniezione di antidoto (Narcan). Ognuno di loro grazie sia all’azione diretta dell’eroina sia all’ipossia cerebrale conseguente all’overdose, ha avuto la via spianata verso la demenza. I consumatori cronici di cocaina e crack oltre che di metanfetamina hanno un’autostrada per la demenza. Non mi è mai capitato di parlare con un consumatore cronico di cannabis ed essere impressionata dalla sua intelligenza. L’uso continuativo della cannabis porta una diminuzione fino a 8 o 10 punti di QI. In più, ognuno di costoro è un pericolo pubblico nel momento in cui guida. Quante sono le persone ammazzate o rimaste disabili in quanto hanno incontrato un conducente che aveva attuato la sua libertà imbottendosi di roba? Affidereste la vita di vostro figlio a un chirurgo strafatto? Permettereste a uno strafatto di guidare il bus scolastico o di pilotare il vostro aereo? In questo momento nessuno legge vieta a un chirurgo, autista o pilota di fare uso di sostanze. Avere un tossicodipendente in casa è una dannazione, un girone infernale. Un enorme numero di crimini familiari inclusi i famigerati femminicidi sono compiuti da persone sotto l’effetto di sostanze. Invece di starnazzare scempiaggini e dipingere panchine di rosso contro la violenza verso le donne( mentre di quella verso gli uomini non frega niente a nessuno), perché non fare qualcosa di intelligente come penalizzare il possesso e il consumo di sostanze? Periodicamente Micro mega e/l’intellettuale di turno ci informano come il proibizionismo abbia sempre fallito. Questa affermazione è assolutamente falsa, platealmente falsa, intuitivamente falsa. Quando negli anni ‘50 e ‘60 il possesso di sostanze era vietato, non succedeva che la gente morisse di overdose o che qualcuno massacrasse un altro a martellate nelle discoteche. La legalizzazione della metanfetamina nella Germania nazista è stato uno dei più grandi disastri e crimini antropologici. Per quale incredibile motivo penalizzare il consumo, e quindi abbattere la frequenza dell’acquisto, non dovrebbe intralciare lo spaccio? Per quale motivo un irresponsabile che si mette in condizioni di guidare in maniera criminale e sostiene la mafia nigeriana o quella colombiana non dovrebbe essere punito? Non è commovente che gli stessi Micro Mega e/o intellettuali di turno, hanno squittito tutto il loro entusiasmo per la soppressione della libertà elementare di non farsi iniettare farmaci in fase sperimentale violando la nostra costituzione e il trattato di Oviedo? Non sono necessari fucilazione o ergastolo. Bastano una multa di 2000 €, dieci giorni di prigione e l‘interdizione per un anno dalla scuola o da qualsiasi attività lavorativa. Non chiedetevi come farà la gente a mantenersi: non ve lo siete chiesto per i non inoculati. Una legge di questo genere spaccherebbe le gambe alla mafia nel giro di 20 minuti netti. È incredibile come a quelli dell’antimafia non gli sia venuto in mente. Deve trattarsi di persone con un discreto tasso di ingenuità se non si rendono conto che, se si vuole far crollare un esercito, basta tagliargli i fondi. La legge inoltre renderebbe impossibile, apologia di reato, fare pubblicità alla droga. Queste sostanze danno dipendenza. Il problema è la prima dose, che gli spacciatori spesso danno gratis. Se Pamela e Desiree non avessero preso quella prima dose, sarebbero ancora vive. Un altro degli effetti collaterali del consumo di sostanze è che poi si frequentano questi gentiluomini di spacciatori che qualche volta si distraggono e ammazzano le consumatrici. Se hai paura di 10 giorni di prigione e 2000 € di multa, quella prima dose non la prendi e salvi il tuo cervello. La ridicola regola che il consumo di droghe sia depenalizzato permette a ragazzini sempre più giovani di restare intrappolati in qualcosa che distrugge quello che di più sacro hanno: la loro mente. Nella mente della maggioranza delle persone regna la delirante idea che morale e legale siano sinonimi. La droga non è vietata quindi non deve essere così male, e la gente resta intrappolata per l’eternità. Se il consumo fosse vietato , se ne potrebbe vietare la pubblicità. Il messaggio pubblicitario si basa sulla parola. Droga è una parola squallida. Sono fatto non suona benissimo. La nuova parola inventata per le orge gay è chem sex. È pubblicizzata anche in apposite app per incontri gay, con specifiche informazioni sulle droghe. L’uso di sostanze stupefacenti a questi festini è tassativo. Lo strampalato neologismo mischia le parole chimica e sesso, parole che dovrebbero restare accuratamente separate. Chem sex dovrebbe voler dire fare sesso da strafatti, cocaina, crack, metanfetamina, mefedrone, MDMA, crystal met, ghbe, anfetamina e varie, tutte sostanze che non aumentano la tenerezza e l’empatia, che aumentano la crudeltà e tolgono la capacità di capire le conseguenze delle proprie azioni. Sul Chem sex si fanno congressi e opuscoli patinati, dove dei bei maschioni nudi ci mostrano quanto sono fieri di imbottirsi di cocaina. In un’incredibile società che ha imposto 600 € di multa perché non avevo la mascherina all’aria aperta, che mi ha sospeso dal mio lavoro perché ho rifiutato l’inoculazione di sieri genici sperimentali, tutto questo non è illegale. Se si vietasse la prostituzione, sia di maschi che femmine, il tasso di malattie sessualmente trasmissibili crollerebbe dell’80%, e la mafia, in particolare quella nigeriana, verrebbe presa di nuovo a calci nei denti. Dove il consumo è vietato, lo spaccio crolla. Dove lo spaccio crolla, crolla la mafia. Lo stesso per la prostituzione. Propongo la mia candidatura per la direzione dell’antimafia. Sono assolutamente certa di essere capace di fare infinitamente meglio di quelli che hanno in carica fino ad adesso.