Halloween
Come ha spiegato Kafka, i racconti fantastici sono il posto dove teniamo i mostri. Quando qualcosa è troppo atroce per guardarlo in faccia perché ci brucerebbe gli occhi e l’anima, lo nascondiamo in una storia di cose inesistenti, cosicché finalmente possiamo parlarne senza essere annientati dal dolore. Negli orchi di Tolkien, nei più recenti e tecnologici Alien e Terminator è nascosto il genocidio. A volte la realtà è stata intuita e raccontata in qualche film, non sempre grandi film, è successo anche a film di seconda categoria. L’emisfero di destra del nostro cervello è quello che ci dona la metafora e la fiaba e può avere intuizioni straordinarie, superando l’emisfero sinistro, razionale e pragmatico, Uno di questi è Il Corvo. Forse non è un caso che durante le riprese del film sia successo un incidente, in realtà un assassinio. Una delle pistole con cui hanno sparato a Brandon Lee, l’attore protagonista, non era caricato a salve. Possibile credere a un errore o al caso, ma non è l’unica alternativa. Il tema del film è emblematico, un’intuizione ovvia, ma che sfugge a molti: che, cioè, ci sono due Halloween. In realtà ce ne sono tre. Il primo è la festa di Ognissanti, festeggiata anche negli Stati Uniti, celebrata in tutti i paesi cattolici. Nelle campagne, le persone più anziane lo ricorderanno: la notte di Ognissanti si faceva una processione per ricordare i propri morti. Le processioni si snodavano nel buio illuminato solamente da candele poste all’interno di piccole zucche svuotate e, a volte, intagliate, non le grandi zucche arancioni, ma piccole zucche bianche. Il buio veniva addolcito da queste piccole sfere di luce debole che brillavano nelle campagne tra gli alberi spogli e la nebbia. Ognissanti era la festa quindi delle luci soffuse il ricordo dei morti, fatta di ricordo, dolcezza e di nostalgia, fatta di perdono, per poi arrivare alla gioia infinita Natale, la festa della nascita, illuminata da miriadi di candele, di luci libere che illuminando il buio lo annullano. E poi c’è il ricordo dei Santi, della loro grandezza, della loro forza, del loro non avere paura di niente, perché chi crede in Dio non ha paura della Morte. La morte ci accompagna dal nostro primo istante, quando nel ventre di nostra madre nemmeno proiettavamo un’ ombra, è sempre di fianco a noi. Ci sono vite dilaniate dalla paura della morte. A questo Halloween se ne è affiancato un secondo, laico ma non anticristico, quello fatto di maschere, magliette dipinte con lo scheletro e fantasmi, che è è una maniera un po’ cafona di esorcizzare la Morte. La paura della morte è annidata nel nostro cranio, solo la fede infinita dei Santi la tiene a bada. Tendiamo a buttare sul ridere tutte le cose che ci spaventano, e così succede per la Morte la vigilia di Ognissanti facendo dolcetto o scherzetto. In realtà anche questo Halloween nasce realtà in ambiente cattolico. Sia in Sicilia sia in Messico sono i Morti e portano doni ai bimbi del giorno che li ricorda. C’è un terzo Halloween, ogni anno più orrendo, che non ha più alcun ricordo né dei santi né dei morti, e che sprofonda sempre di più nell’orrore. Il satanismo esiste, e non è una burla. Possiamo discutere per decidere se il satanismo sia un oggettivo aprire porte che sarebbe stato meglio restassero chiuse, o possiamo classificarlo nell’ambito dello squilibrio psichico. Gli squilibri psichici comunque esistono, stanno aumentando, e possono seguire linee di contagio. Non sono così divertenti. Non c’è bisogno di aver lavorato nel reparto dei grandi ustionati per sapere che meglio non giocare col fuoco. Nella festa di Halloween, se così si può chiamare, stanno sempre più aumentando i morti e i feriti. In una notte in cui si beve molto, molti sono fuori, si circola molto gli incidenti stradali, il coma etilico, e le risse si moltiplicano. Nella notte di Halloween si sono verificati diversi episodi raccapriccianti di assassini e rapimenti. Perché stupirsi? Il cervello umano è terribilmente influenzabile. Veramente ci sono persone così ingenue da pensare che si possa rappresentare l’orrore senza moltiplicarlo? Veramente qualcuno pensa che trovarsi in una notte piena di alcol, cannabis, facce camuffate da ustioni possa essere indolore per chiunque abbia una mente già in disequilibrio? La notte di Halloween è fatta di travestimenti. Il travestimento non ci lascia mai uguali a noi stessi. Se ci travestiamo da moschettiere o da un soldato aumentiamo il nostro coraggio, se ci travestiamo da fatina o da Cenerentola aumentiamo la nostra grazia. Se ci travestiamo da mostro? Può essere divertente, certo, esorcizza la paura, certo, ma i travestimenti stanno diventando ogni anno più mostruosi e violenti. Nel film il Corvo si narra la storia di due giovani innamorati, in procinto di sposarsi. Sono due artisti. Sono trasgressivi, una simpatica sfumatura di trasgressione. Decidono di sposarsi e decidono che si sposeranno il primo novembre, data bizzarra, proprio perché sono trasgressivi. La loro casa e piena di simboli di Halloween quello carino e spiritoso, certo, ma dove è il limite? L’Halloween satanico si sta sovrapponendo a quello spiritoso spazzandolo via. La notte di Halloween diventa la notte del diavolo. Satanismo, mafia e alta finanza si fondono per creare l’inferno. L’ alta finanza acquista sottocosto i terreni resi liberi dagli incendi che distruggono le case la notte del diavolo. La notte precedente al loro matrimonio i due vengono assassinati in modo atroce, perché qualcuno possa acquistare sottocosto tutto lo stabile. Non è più uno scherzo. Il diavolo e la morte, evocati per burla diventano veri. La tenero dolcetto o scherzetto sta diventando sempre più un addestramento brutale all’orrore, esattamente come un addestramento brutale al brutto sono una parte sempre più grande di musica e video musicali, con le facce sempre più inguardabili e i corpi sempre più sfregiati da tatuaggi blasfemi di quelli che dovrebbero essere i nostri cantanti. Nelle scuole, non si festeggia Natale che è divisivo. Molti bambini non sono battezzati in quanto figli di genitori di origine cattolica, ma ora molto laici, molti bambini sono nati al di fuori delle regioni cristiane e non tutti hanno la tolleranza necessaria per tollerare la religione degli autoctoni. Per incisa: non tollerare la religione degli autoctoni è quello che differenzia i colonizzatori dagli immigrati. Halloween è invece universale. Le classi vengono deturpate da queste orripilanti ghirlande fatte di teschi e scheletri, mentre se qualche insegnante osasse fare il Presepe ci sarebbero certo contestazioni. La morte ha vinto. Le Élite adorano Halloween. Le vetrine si riempiono di mostruosità ogni anno più ripugnanti, ogni anno viene sempre meglio rappresentato il cadavere, l’ ustione, il viso deturpato dalla morte. Ritorniamo a festeggiare Ognissanti. Ricordiamo i nostri santi. I santi sono più divertenti dei fantasmi e dei ragni. Tutti loro hanno trasgredito. Ci sono state trasgressioni che hanno condannati al Colosseo. Ogni giorno in Nigeria, o Senegal o Burkina Fasu persone pagano il fatto che in molte terre essere cristiani è trasgressivo. Santi hanno guidato eserciti e sono saliti sui patiboli, altri hanno traversato gli oceani per fondare lebbrosari in isole magnifiche e dannate, altri sono morti con allegria di cancro.
Propongo travestimenti da Santo: San Michele, corazza e spada, San Giorgio, corazza e lancia, Santa Giovanna d’Arco, armatura e spada, San Giuseppe Moscati, camice e fonendoscopio, San Olaf di Norvegia, ascia, Beato Marco d’Aviano, saio, Croce e 3000 ussari alati al seguito.