La SCHIAVITU’ continua. Nascosta e insospettabile.
In una conferenza tenuta nel dicembre 2021 dal titolo “Banalizzazione, Enfatizzazione e Rimozione della storia della Schiavitù nella società attuale” lo scrittore Astolfo Liberti ha messo a fuoco punti fondamentali. Ne rirenderò molti qui. La schiavitù è stata il petrolio delle epoche passate, ha fornito l’energia necessaria. Non è un caso che in molte nazioni sia scomparsa nel momento in cui è apparsa la possibilità di produrre energia in altra maniera. Ora che l’energia esiste lo schiavo non serve più e arrivano le teorie neomalthusiane, meglio che non esista proprio. Il ministro Cingolani ci ha informato che il mondo è stato programmato per tre miliardi di esseri umani. Occorre eliminarne quattro. Ovviamente Cingolani ritiene di far parte del gruppo da salvare: è un peccato che questi personaggio non diano il buon esempio. A questo aggiungiamo che l’economia capitalistica si basava sul consumo. Lo schiavo non consuma, l’operaio sì. Inoltre esiste sempre la tentazione di nutrire male lo schiavo, dimenticando la regola fondamentale che il lavoro sarà tragicamente scadente. Le due economie moderne, nazismo e comunismo sovietico, basate sullo sfruttamento della forza lavoro di schiavi sono state entrambe fallimentari. È assolutamente sbagliato parlare di schiavitù al singolare, abbiamo avuto diverse schiavitù, alcune più atroci di altre. Occorre distinguere quindi tra schiavitù simbiotica, nella quale lo schiavo può vivere e riprodursi, e schiavitù parassitaria, quella in cui lo schiavo non ha la possibilità di riprodursi, viene sfruttato completamente e rapidamente. Il primo e il più grave esempio di schiavismo parassitario è il cannibalismo dello schiavo. Gli indiani d’America quando arriva Colombo sono all’ età della pietra, e il cannibalismo è presente. Un essere umano è costituito da chili di ottime proteine. Abbiamo testimonianze dei primi del ‘900 sull’esistenza di mercati di schiavi destinati ad essere mangiati in Africa Centrale. La merce poteva essere comprata intera o a pezzi. In una società dove manca ovviamente la possibilità di refrigerare, e dove non ci sia sale sufficiente per la conservazione sotto sale, una derrata alimentare troppo grossa rischia di marcire. E a questo si aggiunga il costo molto alto di uno schiavo intero. Alla fine della giornata lo schiavo era decapitato, e i suoi vari pezzi distribuiti agli acquirenti. Schiavismo a scopo alimentare è stato la norma in Melanesia, fra le tribù del sud America e dei Caraibi. La castrazione fa ingrassare i maschi aumentando il loro valore sul mercato alimentare. Schiavismo parassitario è lo schiavismo islamico, che impedisce allo schiavo di riprodursi, e che include anche le truppe servili: i reparti di Giannizzeri e Mamelucchi erano costituiti da cristiani rapiti da bambini, allevati in maniera durissima, che diventavano truppe d’assalto e avevano il divieto di sposarsi, il gulag e lager, l’espianto di organi. Nell’Europa e nelle Americhe cristiane innumerevoli scrittori e filosofi scrissero contro la schiavitù e ne dettero testimonianza. Nulla del genere è mai esistito in altre civiltà. Sono esistiti nel mondo giacimenti di schiavi, quelli razziati in Ucraina da tartari di Crimea, ne parlo nel libro Ora pro nobis, per diventare schiave per gli harem e rematori nelle galee, o Balcani per i turchi, il bacino del Mediterraneo per i saraceni, ne parlo nel libro Sulle ali della libertà, bacino del Nilo, Etiopia, Lago Vittoria, Ciad, Mali e Gana. A partire dal 7°secolo dopo Cristo e fino al 20° secolo, gli arabi schiavizzarono un numero enorme di africani, il continente privo della sua forza lavoro si è desertificato, nell’Africa occidentale regni schiavisti vendevano schiavi per la rotta delle Americhe. Il più feroce fu il Dahomay. Senza la collaborazione degli africani, la tratta non sarebbe stata possibile. Come ho spiegato in un articolo precedente, la conferenza del Cairo del 1990 afferma che possedere schiavi è un diritto fondamentale nell’islam, ma aggiunge che è un dovere trattarli con umanità, l’islam quindi è passato dallo schiavismo parassitario a quello almeno parzialmente simbiotico. Il colonialismo è stato un fenomeno complesso, che non può essere ridotto a uno schema manicheo di buoni e cattivi. Il colonialismo europeo ha stroncato il cannibalismo e ha stroncato lo schiavismo, con la cessazione della rotta atlantica e l’abolizione nei territori musulmani dove lo schiavismo era parte integrante della società. Al momento attuale lo schiavismo continua. La prostituzione forzata è schiavismo. La mafia nigeriana sfrutta la prostituzione di giovani donne ridotte in schiavitù in Italia, spesso minorenni, nell’indifferenza delle forze dell’ordine. Una forma di schiavitù è la dipendenza da sostanze, in particolare quella da eroina. Molti spacciatori adescano ragazzine con prime dosi gratuite, e per le successive pretendono favori sessuali, sia per se che per altri. Ragazzine cristiane sono sistematicamente rapite in paesi islamici, costrette alla conversione e consegnate come seconde mogli, cioè come schiave, a uomini che ne sono i proprietari. Nei territori palestinesi e in molti paesi africani questo meccanismo ha determinato il crollo numerico delle comunità cristiane. La pedopornografia è una forma atroce di schiavismo. Ogni giorno scompaiono nel mondo migliaia di minori. Non dovrebbe essere la priorità di ogni stato cercarli e risalire all’origine della trasmissione pedopornografica? L’unico uomo politico che si è battuto e che ne parla è Donald Trump. La gestazione per altri è sicuramente schiavismo. La cosiddetta donazione di ovuli, termine idiota con cui si indica la vendita di ovociti, può causare malattie invalidanti e morte, per sindrome da iperstimolazione ovarica e coagulazione intravasale, la gestazione per altri moltiplica i rischi di una normale gravidanza. E poi c’è il bimbo, venduto e comprato, da tizi che per tutta la vita non saranno i suoi genitori ma i suoi proprietari, come è raccontato nella bellissima e tragica fiaba di Raperonzolo. La pratica di vendere i bambini è esistita anche nei secoli passati: una coppia facoltosa senza figli, e soprattutto senza un figlio maschio, comprava il bambino di una donna povera, spesso ingravidata dal marito, così da salvare l’eredità. In caso di morte del marito, la moglie avrebbe avuto accesso ai suoi beni solo se c’era un figlio, in caso di figlie femmine che non potevano ereditare, la presenza del “fratellino” permetteva che la proprietà rimanesse alla famiglia. Schiavismo vuol dire ridurre gli esseri umani a merci, violare la loro libertà. L’inoculazione forzata del cosiddetto vaccino è una forma di schiavismo, lo stesso il lock down e l’imposizione di inutili e dannose mascherine quando non servono. Lo schiavismo è stato abolito dal cristianesimo. L’Europa è stata rifondata dopo il crollo dell’Impero Romano dal monachesimo. Non avevano petrolio e non hanno avuto schiavi, perché il cristianesimo vieta lo schiavismo, lo rende impensabile. Sono stati i monaci di San Benedetto che hanno abbattuto selve impenetrabili, costruito argini, creato bacini di irrigazione, piantato vigne e risaie, e dato che lavoravano nella preghiera, e quindi nella letizia, e non nella schiavitù, il loro lavoro è stato forte e geniale, a loro dobbiamo innumerevoli invenzioni, dalle note musicali al parmigiano. E qui c’è un’ultima informazione. Lo schiavismo è antieconomico. Permette un guadagno strepitoso su corte distanze. Sulle lunghe distrugge l’economa muore, perché gli schiavi sono malnutriti e disperati. Il lavoro ha bisogno di amore per essere geniale, l’amore per Dio dei monaci benedettini, l’amore per la vita e i figli, per la terra, per la propria gente. L’islam nutrito di lavoro servile non decolla mai. Nei lager il lavoro è pessimo, lo stesso nel gulag, cronicamente improntato al minimo risultato con il massimo sforzo, il massimo dolore, la massima distruzione. Nell’Europa distrutta il passo dei monaci, il suono delle loro preghiere, i colpi dei loro piccoli e delle loro vanghe creano una civiltà magnifica, quella che ha abolito lo schiavismo.