Codice Ratzinger.
La discussa sentenza sull’aborto della Corte Costituzionale afferma che la Costituzione degli Stati Uniti, non ha mai affermato che l’aborto sia un diritto. Questa affermazione falsa risale al 1973, ha reso l’aborto un diritto quindi senza alcuna costrizione, permettendolo anche nel terzo trimestre, quando cioè il bambino al di fuori del corpo della madre sarebbe vitale. Il concetto che permette l’aborto è che la donna deve poter scegliere di non volere il figlio dentro al suo corpo, anche se questo comporta la morte del figlio, una morte dolorosa. Nel terzo trimestre il bambino è vitale. Per “liberare” la donna è sufficiente anticipare il parto. Il bimbo può essere poi messo in culla termica e poi dato in adozione. Un parto prematuro con il bimbo che resta vivo sarebbe anche la tecnica migliore per la salute della madre. Invece si pratica un aborto, con una maggiore pericolosità per la madre, pur di uccidere il bambino. Una delle tecniche di aborto tardivo è quello salino, si iniettano acqua e sale nel ventre della madre, così che il feto muoia disidratato, coperto di ustioni osmotiche, più recente è la tecnica di aborto a nascita parziale, si fa nascere il piccolo per parto cesareo e mentre ha ancora la testa nella vagina della madre il medico affonda il bisturi sotto la nuca e recide il midollo. Nei video si vede il piccolo corpo che sgambetta e si agita per poi afflosciarsi. Si tratta quindi dell’uccisione volontaria di un bimbo che potrebbe benissimo vivere senza disturbare sua madre. Uno dei maggiori entusiasti propugnatori di questo diritto è la presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi, “cattolica”. L’arcivescovo di San Francisco Salvatore Cordileone le aveva per questo negato l’Eucarestia, che non può essere data a persone in stato di peccato mortale. È un sacrilegio. Secondo testimoni la signora Pelosi ha ricevuto l’Eucarestia durante la Messa presieduta da Bergoglio nella Basilica di San Pietro alcuni giorni fa. In questa maniera sarebbe stato commesso un sacrilegio gravissimo, e per l’ennesima volta sarebbero state elogiate abortiste. La contraddizione è una tecnica precisa di manipolazione mentale. Bergoglio spesso pronuncia sillabe contro l’aborto, però poi si contraddice nei fatti: la più grande abortista italiana, la sinora Bonino, accolta affettuosamente in Vaticano, dichiarata una grande italiana, la più grande abortista olandese Lilian Ploumen insignita dell’ordine Pontificio di San Gregorio Magno. A questo punto è sempre più impellente la domanda: chi è Bergoglio? Piace moltissimo ai non cattolici, agli anticattolici, ai diversamente credenti e alla gente che piace, come è stato sottolineato nel primo libro che ne ha messo in luce le ombre “Questo Papa piace troppo, di Gnocchi, Palmaro e Ferrara, seguito da dozzine di saggi che illustrano eresie, bestemmie, sciatterie liturgiche, derisioni della fese, odio per la tradizione. A questo punto estremamente interessante è Il Codice Ratzinger, di Andrea Cionci, storico d’Arte, giornalista e scrittore, che mette in dubbio la validità della rinuncia di Sua Santità Benedetto XVI. L’ 11 febbraio 2013, Papa Benedetto pronuncia la celebre declaratio. Da nove anni la vicenda appare confusa. Vi sono due figure papali: una rimane in Vaticano, continuando a vestire di bianco, con il titolo di Papa emerito. Da nove anni Benedetto ripete che il Papa è uno solo, senza mai specificare qual è. Benedetto XVI ha sempre affermato che “non ci sono due Papi”, ma non ha mai detto in modo esplicito che il Papa è Francesco. Ad Andrea Cionci va il merito di aver ricomposto le tesserine del mosaico per consegnare ai nostri occhi la visione completa del quadro. Nel 1983, il Cardinale Ratzinger all’epoca collaboratore di fiducia di Papa Wojtyla, a conoscenza del Terzo Mistero di Fatima, aveva predisposto un progetto per salvare la Chiesa, inserendo nel Diritto Canonico Romano la distinzione fra titolo e funzioni dell’incarico, allo scopo di evitare l’usurpazione del Trono di Pietro. Siamo stati abituati a considerare la dichiarazione, espressa in latino, come un’abdicazione, tuttavia già nel 2013, il professor Radaelli aveva sostenuto che la declaratio, scritta in quel modo, creava un Antipapa perché per l’abdicazione, il Papa deve rinunciare al munus che è l’investitura divina, diverso dal ministerium, che è l’esercizio pratico del potere. Solo chi ha il titolo legittimo per essere Papa, cioè l’investitura divina, può avere anche il ministerium. Il Canone 332 paragrafo 2 del Diritto Canonico, prescrive che, per abdicare, il Papa deve rinunciare al munus petrino. Papa Benedetto afferma: considerato che il munus è diventato troppo pesante a causa dell’età, rinuncio al ministerium, cioè all’esercizio pratico, dunque, in base al Canone 332, non è una rinuncia valida. La rinuncia al papato, come l’elezione a Papa, dev’essere simultanea, invece Papa Ratzinger, l’11 febbraio, dichiara che la sede di San Pietro resterà vacante dalle ore 20 del 28 febbraio. A questo proposito, come fa notare l’avvocato Arthur Lambauer, la sede che può essere lasciata vuota per accogliere un nuovo Pontefice, è la Sede Apostolica. La sede di Roma, la sede di San Pietro, non possono essere considerate giuridicamente sedi vacanti. Secondo alcuni illustri latinisti, “sede vacante” va tradotto letteralmente come “sede vuota”. Papa Benedetto infatti si trasferisce a Castel Gandolfo, in modo che alle ore 20 del 28 febbraio, la sede di Roma sia vuota. Egli aggiunge che il prossimo Papa dovrà essere nominato da coloro a cui compete, non dice “dai cardinali”, un modo per dire che il prossimo vero Sommo Pontefice dovrà essere eletto da veri cardinali. Alla luce di queste considerazioni, la declaratio piena di vulnus giuridici appare un annuncio di auto esilio in sede impedita, situazione che si verifica quando il Papa si trova nell’impossibilità di esercitare il suo potere pratico. Benedetto, osteggiato dalla fazione modernista, ha sempre avuto difficoltà ad esercitare questo potere. Nel 2012, il Presidente della Banca Vaticana, Ettore Gotti Tedeschi, venne allontanato dal Segretario di Stato, Cardinale Bertone, all’insaputa di Papa Benedetto. Tra dicembre 2012 e gennaio 2013 Deutsche Bank e altre banche, interruppero le connessioni digitali impedendo i pagamenti all’interno della Città del Vaticano. Le connessioni vennero ripristinate dopo l’11 febbraio. Avversato dalla lobby dei porporati progressisti, pressato dai media internazionali e dagli scandali montati ad arte, Papa Ratzinger ha applicato il sistema anti usurpazione che lui stesso aveva inserito nel Diritto Canonico nell’83. Con la rinuncia al ministerium, in sede impedita, Bergoglio è un Antipapa e il Conclave del 2013 è stato indetto senza che il Papa fosse deceduto o avesse abdicato. Una situazione che non può essere sanata e per la quale non può essere invocata l’accettazione pacifica universale. Benedetto, con intelligenza raffinatissima, ha detto di rinunciare al ministerium, quindi ha dichiarato la sede impedita, senza che i suoi detrattori, poco istruiti di Diritto Canonico e Latino, ansiosi di prendere il potere, se ne avvedessero. Papa Benedetto, entrato in sede impedita, da un punto di vista giuridico, è sotto minaccia. Sempre nel 2012, con Vatileaks, vengono rese note le lettere di alcuni cardinali che denunciavano lo strapotere del Cardinale Bertone. Si parla anche di un complotto per eliminare il Papa, se Benedetto XVI fosse rimasto fino alle estreme conseguenze, Bergoglio sarebbe stato Papa a tutti gli effetti.
Le immagini di Benedetto che abbraccia Bergoglio sembrano smentire questa interpretazione dei fatti, ma a questo proposito occorre ricordare che, fedele all’insegnamento di Gesù Cristo che si è fatto abbracciare da Giuda durante l’Ultima Cena, Papa Benedetto ama il suo traditore, cerca di salvare la sua anima e quando afferma di pregare per il suo pontificato, lo scrive in tedesco “pontificat” che significa anche “episcopato”.
Benedetto XVI non può parlare liberamente, ma ci fa capire la situazione usando quello che Andrea Cionci definisce il Codice Ratzinger: un linguaggio velatamente criptico, come Gesù Cristo con i suoi accusatori. In modo che chi ha orecchi per intendere, intenda. Ci sarà un giorno in cui Papa Benedetto non sarà più in sede impedita, in quel momento, i bergogliani, appoggiati dai poteri forti, sosterranno che abdicazione e sede impedita sono la stessa cosa, bisogna essere preparati.
Il libro di Coinci è in testa alle classifiche.