Egregio Prof. De Mattei
Egregio Prof. De Mattei,
l’autore delle domande a Lei indirizzate è il sottoscritto e non la D.ssa De Mari che ritenuto di pubblicarle nel suo blog.
Ho avuto il piacere di conoscerla anni fa in occasione dei seminari organizzati dalla Fondazione Lepanto ed ho sempre apprezzato i suoi interventi, quelli dei relatori, il livello culturale ed umano dei partecipanti. Di questo le sono sinceramente grato.
Le avevo rivolto quelle domande perché mi sembrava impossibile che una persona del suo spessore intellettuale, che attinge a fonti di informazione qualificate, potesse esprimere opinioni così spiccatamente unilaterali.
Ho trovato enorme il suo identificare l’Occidente attuale con la Cristianità quando invece è evidente che l’Occidente non solo ha preso le distanze dai valori di riferimento cristiani ma è sfociato nel liberalismo nichilistico: sia i pronunciamenti pubblici dei leader occidentali, che le leggi promulgate su tutte le principali questioni etiche, si oppongono frontalmente ai principi cristiani. Su questo si è già espresso il sig. Andrea Cavalleri qui: Perché ho messo “Corrispondenza Romana” nello spam (brigataperladifesadellovvio.com)
Purtroppo le sue risposte denotano, complessivamente, un atteggiamento ancora più schierato: da subito lei accusa lo scrivente di aver aderito alla ‘propaganda’ russa come se, in guerra, la propaganda fosse attribuibile solo ad una delle parti in causa.
Non sto quindi a dilungarmi molto, limitandomi ad osservare che in realtà la propaganda dei nostri media è evidente anche ai più distratti: dall’utilizzo di filmati tratti da videogiochi e spacciati per bombardamenti reali, al ribaltamento di stragi belliche attribuite ai russi e che poi si sono rivelate compiute dalle forze ucraine.
Sarebbe opportuno invece comprendere gli obiettivi della controparte per trovare una soluzione negoziata: osservo che se gli accordi di Minsk fossero stati rispettati da parte occidentale, come incessantemente chiesto dalla Russia per otto anni, questa guerra non sarebbe neppure cominciata e constato che le condizioni di pace che la controparte russa pone sono tutt’altro che irragionevoli. Tuttavia ad esse non si dà credito ed anzi si attribuiscono alla Russia ed a Putin le peggiori subdole intenzioni.
Ma evidentemente il fronte atlantista non vuole la pace come ci spiega il Gen. Tricarico Guerra Russia-Ucraina, generale Tricarico a La7: “La parola ‘negoziato’ è scomparsa perché Biden non vuole la pace. E questo è molto grave” – Il Fatto Quotidiano
Allo stesso modo non capisco come possa ritenere ininfluente il fatto che i nostri presidenti del consiglio, dal 2011, non sono stati nominati con i normali processi democratici e non rappresentino perciò alcun italiano ma siano esecutore di ordini altrui. Il caso di Draghi. pronto a portare alla guerra, alla distruzione ed alla fame senza alcuno scrupolo il popolo italiano che , in teoria, dovrebbe tutelare è emblematico.
Trovo perciò assolutamente lucida e coerente la posizione di Mons. Viganò sia per quanto riguarda la vicenda della pandemia che per quella bellica.
Così come coloro che si sono schierati a favore dell’imposizione vaccinale ricattatoria si sono resi complici, più o meno consapevolmente, di almeno due peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio:
- Uccisione dell’innocente che riguarda sia i feti abortiti per produrre i vaccini che i decessi di persone causate dai vaccini
- Defraudare della giusta mercede coloro che, per non commettere questo crimine, si vedono espellere dal mondo del lavoro
anche chi, pur potendo far sentire la propria voce per favorire la pace, si schiera per renderla di fatto impossibile commette lo stesso crimine perché favorisce morte, distruzione, miseria.
Se pronunciarsi ed operare equilibratamente a favore della pace significa essere collaborazionisti, accetto volentieri le conseguenze di tale posizione che potrà nuocermi nel caso in cui dovesse prevalere chi non vuole conoscere altre ragioni che le proprie, ma questo fa parte delle vicende umane.
Mi preoccuperei invece molto più di essere considerato collaborazionista, nel giudizio finale, da parte di Chi potrà accusarmi di aver taciuto quando avrei avuto il dovere di parlare. E questo vale, a maggior ragione, per coloro che hanno notorietà, autorevolezza, vasto seguito di pubblico ed una rilevante capacità di orientarlo.
Caro Professore, provi a rifletterci, oremus ad invicem.
Fabio Baioni