Armi di migrazione di massa.
Armi di migrazione di massa. Deportazione, coercizione e politica estera, è il titolo dell’interessante saggio di Kelly M Greenhill, ricercatrice di Harvard, che spiega come il fenomeno migratorio, che siamo spinti a subire dai nostri influencer, con la scusa della compassione, sia in realtà un fenomeno costruito che ha come scopo la nostra distruzione.
La tesi che afferma che l’emorragia di maschi sani in età militare, cioè nella loro maggiore potenzialità lavorativa sia un vantaggio per i paesi di origine, nazioni dove l’agricoltura non è meccanicizzata e ha quindi bisogno del maggior numero di braccia, è semplicemente scema.
La tesi che afferma che le società europee necessitino di lavoratori stranieri senza qualifiche tecnologiche è semplicemente scema, e non regge di fronte ai dati della disoccupazione e della sottoccupazione, di fronte al costante “ progresso” europeo che porta a una sempre minore necessità di lavoratori, sostituiti da macchine, e una sempre minore necessità di lavoratori non formati tecnologicamente.
Contrariamente a quanto affermano i nostri influencer, Boldrini, Cacciari, Parenzo e altri, non si tratta di un’emergenza umanitaria, ma di un fenomeno costruito da nazioni e organismi sovranazionali per destabilizzare e impoverire le nazioni, l’Italia soprattutto.
Migrazione coercitiva programmata è il termine corretto per definire il fenomeno migratorio che ha lo scopo di destabilizzare i paesi riceventi, tre cui, soprattutto, l’Italia. Dal 1951 sono innumerevoli i casi di migrazione coercitiva programmata. Gli immigrati sono un’arma per destabilizzare il mondo del lavoro buttando sul mercato lavoratori disposti ad accettare bassissimi costi. Sono un’arma per destabilizzare la società e annientarne la sicurezza: nel proprio paese di origine c’è una rete sociale di sostegno e di controllo, che salta nella migrazione, in particolare le migrazioni di soli maschi. Aumentano inevitabilmente le malattie mentali, l’emigrazione è una prova durissima e destabilizza, e aumentano gli atti di delinquenza. Vivere nei quartieri operai con un alto tasso di migrazione incontrollata è un problema drammatico, che spinge i cittadini originari a muoversi in una situazione di coprifuoco. Le migrazioni incontrollate sono un’arma di impoverimento perché grosse cifre devono essere tolte con le tasse per dare assistenza. Con le cifre che abbiamo speso per assistere persone che, contrariamente alle affermazioni dei nostri influencer, non erano in fuga da nessuna guerra e nessuna carestia, avremmo ricostruito Amatrice. Amatrice non è stata ricostruita perché abbiamo stornato i fondi per altro.
Grazie alla Open Society d’Italia e alle sue pittoresche ONG, importiamo un esercito di lavoratori a basso costo o più semplicemente un esercito.
Nel libro è riportata un’ indagine del centro studi di Confcommercio presentata il 22 novembre 2016 riferisce che per la popolazione italiana il tasso è di 4,3 criminali ogni mille abitanti che sale a 8,5 tra gli stranieri regolari e addirittura tra i 148 e i 247 criminali ogni mille persone fra gli immigrati quelli irregolari. Dal 2016 do per scontato che i dati siano lentamente peggiorati. Questo determina 3 cose:
- un’enorme perdita economica, un detenuto costa moltissimo.
- Un enorme perdita di sicurezza per i cittadini: tenete presente che, data l’enorme fiducia che abbiamo le nostre forze dell’ordine e la nostra magistratura, noi abbiamo smesso di denunciare i reati. Non vado alla polizia a denunciare quando mi rubano i soldi dalla borsa, perché tanto a nessuno importa un fico. Non ho denunciato tutte le volte in cui dovendo attraversare, magari col buio, strade o peggio ancora piccole stazioni, per il solo fatto di essere femmina, mi sono trovata esposta a cose che avrei preferito evitare. Ricordo che quando un immigrato è stato assassinato la signora Boldrini e altre influencer si sono precipitate ai funerali. Ai funerali degli italiani assassinati da immigrati hanno solo i loro parenti.
- Terzo disastro è lo stato delle prigioni. Che il multiculturalismo sia una bella cosa è un’idea scema che può venire in mente solo a influencer che vivono a Capalbio con squadre di dobermann che tengono distanti chiunque non sia del giro. Quando ci si trova in posti più piccoli di Capalbio, tipo stanza di ospedale o ancora di più cella di prigione, convivere con persone con lingua, religione, usanze igieniche e usanze alimentari diverse è una dannazione. Lo spiega benissimo Primo Levi in Se questo è un uomo. In una cella orrenda e sovraffollata come sono quelle italiane, se tutti gli utenti hanno la stessa lingua e le stesse abitudini si va un filo meglio che non con la torre di Babele, che è stata appunto una maledizione.
Il fondo monetario internazionale nel 2016 stabilisce che occorre privilegiare i migranti rispetto agli autoctoni nelle assegnazioni del lavoro, abbattendo le tasse a chi assume uno straniero e lascandole intatte e inviolabili se si assumo un locale.
Il libro spiega che nulla di questo è casuale. È una forma prestabilita di distruzione sociale ed economica.
Un complottista di qualità a questo punto potrebbe ipotizzare che milioni di profughi della guerra in Siria, Libia e soprattutto Ucraina non siano un accidentale effetto collaterale, ma un risultato voluto. L’Italia già piegata e piagata dalla volontà ferrea di Speranza e CTS, con una parte della popolazione esclusa dal lavoro ( faccio parte di questo gruppo), ora si trova un’immigrazione enorme in fuga da un’Ucraina devastata dove la vita è stata resa impossibile da una guerra che tutti vogliono che continui. Non reggeremo, e soprattutto non reggeranno Ungheria e Polonia, le due nazioni detestate dall’Europa per la loro scarsa fluidità gender, che hanno vietato i corsi di masturbazione ordinati dall’ONU nelle scuole materne ritenendo che i propri bambini siano abbastanza intelligenti da scoprirla da soli.
Ora Ungheria e Polonia, confinanti, come l’Italia, che non confina ma è tanto buona, saranno inevitabilmente destabilizzate. Nessun profugo andrà negli Stati Uniti e la Gran Bretagna ne ha ospitati 500.