Il libro di Gotti Tedeschi sull’attualità del pensiero di Nietzsche
Il primato della scienza sulla tradizione ha indebolito la Chiesa
Per gentile concessione dell’editore Cantagalli, pubblichiamo l’introduzione al nuovo libro di Ettore Gotti Tedeschi (con Giovanni Castellini Rinaldi) intitolato Così non parlò Zarathustra. Per l’autore (firma del nostro giornale) ci troviamo davanti agli albori di una nuova umanità in cui il bene comune, l’interesse di un Paese e, in ultima analisi, il bene dell’umanità e del mondo, saranno subordinati agi interessi di pochi potenti che domineranno la Terra. I futuri «superuomini», nati dalla rivolta contro il Creatore.
La pandemia ha prodotto effetti in molti settori della vita civile di carattere materiale, sociale, politico, psicologico. Per certi versi, un processo già avviato da tempo ha subito una forte accelerazione, bruciando le tappe in molti ambiti della storia umana. Tale processo riguarda anche la crisi della nostra civiltà occidentale e delle sue radici cristiane. La civiltà occidentale, nella sua componente cristiana, già in crisi prima della pandemia, oggi sembra ormai morta e sepolta. Questo fenomeno attira l’attenzione di molti laici e appartenenti a religioni diverse da quella cristiana, che considerano incomprensibile come l’Occidente abbia rinnegato le sue origini. Per questo motivo ho chiesto al mio vecchio amico musulmano, Ahmad Salam, con il quale da anni mi confronto sull’economia e la finanza, di scrivere una Prefazione.
[…] La profezia di Friedrich Nietzsche si sta avverando, l’insegnamento del suo vicario Zarathustra ha attecchito nella cultura occidentale. A poco più di un secolo dalla morte del filosofo tedesco, la civiltà cristiana sta scomparendo e il motivo è abbastanza oscuro se si cerca di comprenderlo con i soli criteri razionali senza fare affidamento al soprannaturale. L’uomo rinnega il suo Creatore e si sostituisce a Dio in un delirio di onnipotenza che lo porterà in breve tempo a compiere azioni incontrollate e incontrollabili in tutti i settori della vita, in particolare in quello sociale, genetico, medico ed etico. La trascendenza e ogni ordine provvidenziale vengono spazzate via, si tenta di oscurare la Chiesa e il suo insegnamento, di estirpare le radici da cui sono nate la cultura europea e occidentale. Siamo agli albori di una nuova umanità ove l’uomo diventa superuomo.
Ogni uomo che conosce se stesso, e quindi i suoi limiti, può comprendere la pericolosità di un’umanità che detronizza Dio e sale sul trono al suo posto. Quando Nietzsche afferma che la scelta del proprio futuro influenza sia il presente che il passato, ha ragione, è quello a cui stiamo assistendo.La pandemia ha aperto una finestra sul futuro che ci attende: quello che mai avremmo pensato potesse accadere è in divenire e il passato e il presente ne subiscono gli effetti più evidenti.
L’emergenza pandemica e sanitaria ha limitato antiche libertà che mai nessuno avrebbe osato mettere in discussione; abbiamo accettato provvedimenti di ogni genere perché terrorizzati dalla paura della morte e della sofferenza, l’emotività ha preso il sopravvento sulla nostra razionalità. La pandemia sembra essere il grembo in cui si compie la gestazione di un nuovo uomo, del superuomo. Una forma di transumanesimo, in cui la scienza e la tecnica sono le nuove divinità che intercedono per migliorare la condizione umana. È ormai alle porte. Zarathustra in nome e per conto di Nietzsche afferma: «Io vi insegnerò che cosa è il superuomo», cioè l’uomo che supera se stesso e che domina con la sua volontà tutto, compresa la natura. La volontà è, come per noi cristiani il battesimo, il rito iniziatico del nuovo uomo, del super uomo che assume esso stesso le vesti di Dio. Continua Zarathustra: «Un tempo peccare contro Dio era il massimo sacrilegio, oggi peccare contro la terra, questa è la cosa più orribile». La strada che conduce alla nascita del superuomo è lastricata dalle teorie neomalthusiane e ambientaliste.
[…] Non riusciremo a salvare la civiltà cristiana, che ha accompagnato e influenzato per venti secoli la storia dell’umanità, se l’uomo non riconoscerà di aver commesso un terribile errore, ascoltando gli insegnamenti di Zarathustra, sovvertendo un ordine che ha radicalmente cambiato la storia dell’umanità. Il declino dell’Occidente ha origini antiche che non possono essere trattate in modo esaustivo in questo libro. Abbiamo quindi considerato Nietzsche, e il suo vicario Zarathustra, come la summa di un processo che parte da lontano e che con loro raggiunge l’apice, attraverso la scrittura di una sorta di vangelo nichilista. Occorre considerare il grande filosofo tedesco come uno tra i principali responsabili di questo processo che sembra inarrestabile?
Il pensiero di Nietzsche ha intriso tutta la cultura dominante ed è perciò di grande attualità.
È lui che ha ispirato i potenti della terra a concepire una sorta di reset e di nuovo ordine mondiale. Il filosofo tedesco è stato l’antesignano di una concezione che ha defenestrato Dio mettendo al suo posto l’uomo. Il pensiero di Nietzsche ha logorato a poco a poco le concezioni morali che rappresentavano le fondamenta dell’Occidente. Come una pietra, sottoposta alla forza costante dell’acqua che scorre incessantemente, viene plasmata e levigata, così la nostra civiltà ha perso la sua forma assumendo una nuova configurazione.
Il nichilismo di Nietzsche ha intriso la cultura occidentale dandole una sostanza molto diversa da quella che aveva con l’influenza del cristianesimo. Dio è stato messo al bando dalla storia, emarginato in un angolo, ove solo le convinzioni personali hanno diritto di riconoscerlo ed eventualmente pregarlo. L’uomo ha preso il posto di Dio e attraverso il progresso ha salito i gradini che portano al cielo.
Il filosofo esistenzialista Martin Heidegger (1889-1976), erede filosofico di Nietzsche, ha ispirato molti pensatori, tra i quali anche il teologo Karl Rahner (1904-1984) che con i suoi scritti e la sua riflessione teologica ha introdotto la nuova morale cattolica; in molti definiscono quella contemporanea la “Chiesa di Rahner”. Il nichilismo nietzschiano ha causato una profonda rottura con il passato, con la tradizione, affermando il primato della realtà sulla morale tradizionale, ridimensionando la trascendenza e assolutizzando la scienza, oggi unica verità inopinabile. In questo quadro è stata riabilitata l’etica protestante che, separando le opere dalla fede, ha introdotto una diversa coscienza del peccato, meno rigorosa rispetto all’etica cattolica.
In campo economico è stato demonizzato il capitalismo, considerato uno strumento di controllo della società. Insomma, la ragione umana è oggi il solo strumento che permette di delimitare il confine tra il bene e il male, di vincere l’irrazionalità e la morale religiosa.