Gli uomini hanno una maggiore forza muscolare rispetto alle donne. La loro mente è fondamentalmente pragmatica e razionale. Le donne hanno una maggiore capacità rispetto gli uomini di comprendere la psicologia altrui: grazie a una mente con forti capacità analogiche ed emotive riescono in quello che il lavoro più complesso più delicato del mondo: giostrarsi col bambino piccolo, permettergli di costruire la sua mente e la sua emotività nei primi delicatissimi ventiquattro mesi. Lo scopo della differenza sessuale binaria, l’unica esistente, la distinzione tra maschi e femmine, è la creazione della vita. Noi non siamo maschi o femmine per il nostro ego. La sessualità non è un giocattolo che serve a generare sensazioni più o meno piacevoli. Il piacere è un effetto collaterale. Lo scopo della sessualità, e quindi della differenziazione tra maschi e femmine, è la nascita della vita. Nel postmoderno lo scopo della sessualità è un egocentrismo totale fino al disequilibrio, al punto che la dissociazione dalla realtà, cioè dalla propria sessualità, è considerata un evento talmente normale da costringere tutto un popolo a modificare il linguaggio e a adattarsi alla negazione dell’ovvio. La nascita della vita non è più lo scopo, ma un effetto collaterale, un incidente che può essere serenamente cancellato a spese dell’erario.
Gli uomini hanno una maggiore libido rispetto alla donna. Una donna pensa al sesso due volte al giorno quando ha vent’anni, una volta al giorno quando ne ha trenta e dai cinquanta anni in poi una volta su due ha mal di testa. Un uomo pensa al sesso cinque volte l’ora. Anche questa è stata una differenza fondamentale e funzionale alla sopravvivenza della specie. Gli uomini tendono a offrire le loro prestazioni sessuali con una notevole facilità, le donne ad accettare le con una ben maggiore difficoltà, anche perché un atto sessuale può seguire una gravidanza, quindi è giusto che la donna, con una libido meno esplosiva rispetto l’uomo, resti fredda e lucida per scegliere il compagno che non abbandonerà né lei né o sui bambini. Nel paleolitico, l’era di gran lunga più lunga della storia umana, una donna lasciata cavarsela da sola con la sua prole, non aveva semplicemente possibilità di sopravvivenza. La minore libido delle donne non è uno stereotipo. Nella Germania orientale hanno riempito di testosterone le atlete: sono aumentati loro muscoli, sono venuti loro i baffi, ed è aumentata la libido. C’è il rischio orrendo che un uomo usi la sua maggiore forza muscolare per soddisfare la sua maggiore libido. Questo non toglie però che la norma è che sia l’uomo a fare la corte, proposi sessualmente alla donna, e che la donna lo trovi eccitante. Il fare la corte non è violenza, è un esporsi a un rifiuto, quindi un gesto di coraggio, nella speranza di essere accettati.
Senza questa profonda differenza ci saremmo estinti. Gli uomini non sarebbero stati in grado di fare i guerrieri e i cacciatori, i minatori, i marinai, di scendere nelle miniere senza loro maggiore forza muscolare e la loro maggiore aggressività. Il testosterone ha dato una maggiore aggressività e un forte istinto di protezione. Lealtà, coraggio e cavalleria sono le caratteristiche virili del cavaliere, quindi del maschio nel cristianesimo. Gli uomini cedono il passo alle donne. Hanno ceduto loro il passo anche sul Titanic, dove le scialuppe erano insufficienti per tutti, e sono rimasti loro morire. Gli uomini si prendono i lavori peggiori, e sono la maggioranza negli incidenti gravi e mortali sul lavoro.
Una delle caratteristiche più squallide del postmoderno è la criminalizzazione dell’essere maschio, delle caratteristiche virili, considerati criminali in se quando appartengono a un componente della civiltà occidentale. Il solo fatto di essere un maschio e di avere il testosterone è considerato disdicevole, al punto tale che alcuni show men e purtroppo alcuni studenti di liceo hanno commesso l’indecente buffonata di osare indossare indumenti femminili quasi a scusarsi la propria biologia. Particolarmente squallido il fatto è che l’unico professore ancora in grado di intendere di volere, di capire cos’è un processo educativo, il professore saggista Martino Mora, che ha ripreso i ragazzi è stato sottoposto a linciaggio sia scolastico che mediatico. Il saggio del professor Mora si intitola Abbattere gli idoli. Non moriremo liberal. Uno degli idoli da abbattere e la criminalizzazione della caratteristica biologica di metà dell’umanità. La stupidità è un diritto garantito dalla costituzione. Non è vietata in alcun articolo del nostro codice penale. È quindi assolutamente legale ritenere che un*salverà le donne afghane dalla lapidazione e quelli africane dalla infibulazione. Ogni cittadino ha il diritto di scegliere battaglie di assoluta irrilevanza per veicolare una ideologia tragicamente slegata dalla realtà, per imporre al popolo una lingua ridicola che il popolo non vuole. Che queste battaglie entrino nelle scuole dimostra come la scuola italiana si sia ormai avviata con eroismo impavido verso un destino di eterna, insulsa e tragica irrilevanza, con il solo scopo di creare individui incapaci di pensiero critico, assolutamente manipolabili, convinti che le battaglie si facciano e si vincano facendosi un selfie con la sottana.
Il femminismo è stato un movimento creato a tavolino, pubblicizzato dai giornali femminili, che da sempre sono il valletto più fedele del capitalismo più sguaiato, col duplice scopo di abbattere i salari raddoppiando il numero dei lavoratori e di creare dipendenza consumistica. Il vittimismo ne è stata la struttura portante. Il vittimismo ha un fascino maledetto, permette la deresponsabilizzazione totale e dona infernali capacità manipolatorie. È sempre affascinante per i manipolatori potersi considerare vittima. Per poter uscire da questo gioco di specchi è necessario portare i numeri. In Italia ci sono circa 130 assassini di donne l’anno, chiamati con l’orrendo termine femminicidio. Gli uomini assassinati tutti gli anni oscillano tra duecento e trecento. Non è necessario avere fatto grandi studi di statistica per capire che 300 è un numero più grande di 130, quindi quelli che hanno la maggiore di possibilità di finire ammazzati sono i maschi. Gli assassini sono in prevalenza maschi, verissimo. In prevalenza non vuol dire in totalità. Ci sono donne che uccidono altre donne e ci sono donne che uccidono uomini. Ci sono donne che hanno tirato l’acido il faccia uomini distruggendo la vita. Questi uomini sono considerati irrilevanti. Il loro dolore non vale nulla. La loro vita distrutta, e i loro occhi distrutti, non sono mai ricordati. Anzi, se una donna uccide un uomo, scatta la criminalizzazione delle vittima che, sicuramente, se lo deve essere cercato. Guardando i numeri possiamo dire che, a causa della maggiore aggressività, gli uomini sono più spesso tra gli aggressori, sono anche molto più spesso tra le vittime. Un altro particolare che nessuno nomina e la situazione tossicologica degli autori dei cosiddetti femminicidio. Detto in parole molto povere questo tipo di reato è estremamente facilitato dall’uso di sostanze, principalmente cocaina e metanfetamina, ma anche cannabis, alcool e eroina. Un altro elemento è la dipendenza da pornografia, un tipo di dipendenza basata su un’alterazione grave non solo del metabolismo della dopamina e delle endorfine ma addirittura di circuiti neurologici, che aumenta l’aggressività e l’impulsività. La meta anfetamina aumenta la crudeltà e rende incapaci di capire la conseguenza delle proprie azioni. È stata la sostanza sistematicamente consumata da Hitler e degli uomini dell’esercito nazista. Crea anche gravi deficit cognitivi (vuol dire che rende stupidi, ma così suona meglio). Invece di manifestazioni offensive nella loro incredibile ridicolaggine come scarpe rosse e panchine rosse qualcuno non potrebbe fare qualcosa di intelligente come punire il consumo di metanfetamina e la pornografia? Tenendo presente che siamo un regime che per cosiddetti motivi di salute è arrivato a proibire la Messa di mezzanotte di Natale, punire con 2000 € di multa e due settimane di prigione il consumo di metanfetamine è assolutamente ragionevole. Se è stata punita col 800 euro di multa una coppia di genitori che andavano in due ad accompagnare la figlia undicenne per un controllo oncologico, non si può fare una multa di 800 € a un uomo che ha imparato provare piacere a guardare film dove qualcuno urina veramente sulla faccia di una vera donna, dove una vera donna viene veramente picchiata?
Se guardiamo i suicidi sono circa 4000 l’anno: 800 di donne e 3200 di maschi. Forse il nostro concetto di vittime carnefici va leggermente aggiornato.