Chiusure, mascherine, minacce: servono per creare un gioco di specchi.
La nostra conoscenza va avanti mediante schemi preformati: è così che funziona la mente umana. Uno di questi schemi è l’omogeneità di dimensioni, per quanto riguarda le azioni umane, di causa ed effetto: a una causa enorme corrisponde un effetto enorme e viceversa. Se venissero ad arrestare il mio vicino di casa con mitra, cani, gente col passamontagna che scende dagli elicotteri e blindati, io mi convincerei che si tratta di un pericoloso terrorista. L’idea che sia un tizio normale del tutto innocente e che tutto quello che succede, cani, elicotteri, blindati sia una follia, è scartata dal mio cervello in quanto inverosimile, ma anche intollerabile. Per prenderla in considerazione dovrei accettare il concetto che vivo in uno stato folle e convivere con la paura che prima o poi verranno a prendere anche me con lo stesso spiegamento di mezzi. Noi siamo sempre stati abituati all’idea che lo sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, la Shoah, sia stata scatenata dall’antisemitismo. È il contrario: è lo sterminio che ha scatenato l’antisemitismo. L’antisemitismo era ben più forte nell’’800 e non si è scatenato nessun genocidio. La Germania non era una nazione particolarmente antisemita, anzi era una delle meno antisemite. L’antisemitismo era più forte in Spagna, ma la Spagna non solo non ha perseguitato gli ebrei, ma anzi nelle sue ambasciate ne ha salvati il più possibile. Prima che arrivassero i tedeschi con l’idea dello sterminio, le varie nazioni dove si è scatenato l’inferno con la collaborazione atroce dei locali, la Grecia, l’Ucraina, l’Ungheria, i territori dell’ex Jugoslavia, erano luoghi dove l’antisemitismo certo esisteva, ma stagnava e certo non impediva una pacifica convivenza. Il potere hitleriano scatenò la persecuzione per antisemitismo, certo, ma ancora di più per motivi politici, la necessità del capro espiatorio, la necessità di una guerra facile, la persecuzione di civili, che galvanizzasse facendo sentire uniti e forti. Nella mente di tutti si formò un pensiero: se li stanno perseguitando fino alla morte evidentemente sono cattivissimo. E io non me ne sono mai accorto. Questo procedimento mentale si chiama criminalizzazione della vittima. Tanto più perseguitati, tanto più ritenuti colpevoli, tanto più odiati. Nessuno odiava gli ucraini prima dello sterminio, non avevano differenze etniche o religiose, non esisteva un antiucrainismo, ma sei milioni di creature umane hanno pagato la necessità di un capro espiatorio e di un nemico a portata di mano e disarmato, facile da distruggere. Mentre li stavano affamando li hanno odiati sempre di più. Gli attivisti del partito comunista entravano nella fattorie per sottrarre l’ultimo sacchetto di grano nascosto irridendo gli affamati, bastonando il padre di famiglia se trovavano qualcosa da mangiare. La disorganizzazione era tale che non fu possibile spostare tutto il grano requisito, il grosso marcì nei silos guardato da uomini armati, mentre i bambini morivano come mosche e grida su cartelloni colorati ricordavano che il cannibalismo era vietato. Alcuni valorosi giornalisti riuscirono a rendersi conto del disastro, riferendo anche del cannibalismo, le cui vittime erano spesso bambini, che muoiono per primi. L’informazione fu bollata come fake news, usava anche allora, anzi coloro che testimoniavano l’orrore furono accusati di mentire, di inventare per odiare il comunismo persino la scemenza che i comunisti mangiano i bambini. Nessuno in Cambogia odiava così tanto i borghesi, i medici e i professori. Durante lo sterminio l’odio ha raggiunto punte incredibili con sadismi inenarrabili.
Il supposto rapporto di omogeneità tra causa ed effetto ha determinato una conseguenza ovvia: il lock down ha creato l’illusione di una malattia terrificante. Era impensabile che ci rinchiudessero agli arresti domiciliari, tutti anche i bambini, che facessero fallire imprese, che spingessero al suicidio se non per motivi terrificanti. Se viene imposto un vaccino (o cosiddetto tale) con pena di perdita dei diritti civili per i renitenti, si creano nella mente di tutti tre certezze purtroppo false: che questo vaccino sia sicuro e che questo vaccino sia indispensabile e efficace, e che quindi restituirà la vita sottratta, la libertà perduta e che solo l’inoculazione del 100% della popolazione può creare la possibilità della normalità. Nella mente di molti, questi convincimenti sono totali, come altri erano certi della colpevolezza degli ucraini così da ucciderli senza rimorsi. Queste menzogne sono date per assodate, in maniera molto più totale di quanto avrebbero potuto fare studi medici sull’argomento, anche perché questi studi non esistono, ma se il vaccino viene imposto, tutti danno per scontato che questi studi esistano e siano inoppugnabili. In realtà il vaccino non può essere reso obbligatorio proprio perché è sperimentale e perché non è né efficace, non immunizza, né sicuro, ricevo mail spaventose, e soprattutto fronteggia una malattia che può essere curata. Per questo occorre ricorrere al Green pass, a spingere a farlo dopo aver firmato un foglio dove ci si assume tutta la responsabilità, con disprezzo e minacce: così tutti si convincono che i vaccini siano efficaci e sicuri senza aver visto uno straccio di documentazione medica che attesti queste affermazioni.
I vaccini e supposti tali per la Sars covid 19 non sono efficaci a dare immunità. Non solo non bloccano la malattia, ma possono addirittura scatenare una malattia più grave per il cosiddetto fenomeno ADE. Sto curando molte persone ammalate benché vaccinate e molti di loro hanno la malattia in forma severa. Che un vaccinato non si ammali in forma severa lo potete raccontare a qualcuno che non li sta curando, quindi non raccontatelo a me. Mi arrivano notizie dagli ospedali torinesi che mi convalidano questa affermazione. Chi afferma che solo i non vaccinati finiscono in rianimazione sta mentendo. Soprattutto questi farmaci non sono sicuri: le persone continuano a morire, continuano a soffrire. Innumerevoli sono gli effetti collaterali minori, come la cefalea continua e le poli artralgie, che rendono la vita penosa, mi sento bruciare ha scritto qualcuno, non posso più usare le mani, non osso più fare le scale, un’umanità dolente che nessuno ascolta, nessuno certifica e che si paga le cure di tasca propria. Innumerevoli sono i ragazzi con pericardite e miocardite. È morta Giulia di 16 anni. Giulia aveva un rischio zero di morte per malattia da coronavirus. La sua morte quindi è stata causato obbligandola a un qualcosa che lei non voleva subire e che ha subito perché obbligata dagli insegnanti, dalle compagne, che hanno esercitato pressioni deridendo la. A 16 anni sei disposto a fare qualsiasi cosa pur di non essere il reietto. Giulia è morta dopo che sua madre ha firmato un foglio su cui c’era scritto che era lei che chiedeva il vaccino perché se ne assumeva tutta la responsabilità.
Nessuno pagherà per la morte di Giulia, ma noi la portiamo nel cuore. Quello che è successo a lei non deve più succedere. La somministrazione di vaccini e cosiddetti tali al di sotto dei 18 anni deve essere bloccata immediatamente. Il diritto al lavoro, alla vita, a uscire, ad andare a cinema, ad andare a scuola senza che gli stessi insegnanti ti indichino al pubblico ludibrio sono diritti sanciti dalla Costituzione. Diritto vuol dire qualcosa cui hai diritto, non qualcosa che ti viene concesso se accetti una determinata cosa. Un diritto è qualcosa che nessuno può toglierti, non qualcosa che qualcuno ti concede. I nostri diritti costituzionali ci sono stati tolti. Per lavorare i lavoratori devono subire farmaci sperimentali o dissanguarsi per dolorosi tamponi, mentre i sempre più preziosi e leggiadri sindacati si occupano di jus soli, istanze LGBT e sessi degli angeli.
Della mia salute decido io: non mi vaccino. Preferisco il covid. Esercitando il mio diritto di non vaccinarmi non danneggio nessuno. Chi lo afferma, mente. Danneggerei gli altri se impedissi loro di curarsi o di vaccinarsi con un vaccino valido, o anche con un vaccino problematico se a loro fa piacere averlo. Danneggio gli altri perché questo vaccino funziona solo se ci vaccinano tutti? Magari con una dose ogni anno, meglio ogni sei mesi? Allora non è un vaccino valido. Prendete atto di questa verità, e ringraziate Speranza Robertino che ha speso i vostri soldi per comprarne duecento milioni di dosi per sessanta milioni di abitanti.
E noi che pensavamo che il peggio del peggio fossero quelli dei banchi a rotelle. Ridateci la Azzolina e fatela ministro della salute pubblica. Arcuri viceministro. Meglio di questi. Sperperavano i soldi in maniera innocua. Almeno non pretendevano che i le sedicenni morissero di trombosi, e i quattordicenni ne restassero invalidi.