Venduti, o se il termine vi sembra eccessivo, in conflitto di interessi.
In Spagna la magistratura ha affermato che il cosiddetto Green pass è un provvedimento discriminatorio che non ha alcun fondamento scientifico. Da noi è un’arma che, imposta a tutti, sta distruggendo la libertà più elementare, quella del proprio corpo, sta sottoponendo eserciti di persone a effetti collaterali anche mortali e spesso non reversibili, e portando alla fame le famiglie con ulteriore distruzione del tessuto sociale ed economico del paese. Per poter accedere occorre firmare un foglio dove si dichiara che si sta chiedendo la cura di propria volontà, una volontà di ferro, invincibile come la determinazione dell’Italia sul Piave, una volontà talmente entusiasta e pirotecnica che solleva da qualsiasi responsabilità sia il medico vaccinatore che la casa produttrice. Un foglietto di carta del genere può essere proposto solo in caso di emergenza vera: malattia con mortalità altissima, cure inesistenti. Qui la mortalità è dello 0,5% in generale e dello 0.05%(dati dell’OMS) al di sotto dei 60 anni, e le cure esistono. Sono però quasi vietate. Ho richiami dell’ordine dei medici (minuscolo) per aver consigliato l’idrossiclorochina in video e articoli, sia per contrastare la malattia sia per contrastare gli effetti collaterali creati dagli stessi sieri che fanno danni con la stessa triade maledetta, porpora, trombocitopenia e trombosi della malattia che dovrebbero evitare perché possono innescare lo stesso meccanismo autoimmune. Il giornalista Mario Giordano ha i guai suoi per aver osato parlare delle cure domiciliari, contraddicendo la narrazione no drugs per la sars 2 covid 19, che la immagina malattia invincibile affrontabile solo con tachipirina, vigile attesa e intubazione, contrastabile solo con un vaccino sperimentale che ti iniettano solo dopo che li hai sollevati da qualsiasi responsabilità anche di morte e invalidità severa. (ripeto e ripeterò questo concetto perché è un punto chiave)
In Gran Bretagna il green pass è stato ritenuto inutile dal governo ed è stata clamorosamente sconsigliata l’inoculazione dei sieri anti coronavirus ai minori di 16 anni. I pediatri della Gran Bretagna ritengono che i rischi dell’inoculazione siano di gran lunga superiori ai benefici, dato che al di sotto i quell’età la malattia è praticamente innocua. I pediatri italiani hanno studiato su libri diversi che non parlano del principio di prudenza e del rapporto rischi benefici? Raccomandano l’inoculazione dopo aver fatto firmare ai genitori un foglio che soleva produttori e iniettatori da qualsiasi responsabilità anche in caso si morte, come è morta Giulia, con i suoi 16 anni e il suo sorriso timido.
Benché sia sconsigliato sui foglietti illustrativi, ginecologi raccomandano la vaccinazione alle donne incinte. A Torino un ginecologo della ASL ha cacciato dal suo studio una mamma in attesa urlandole in faccia che non voleva più vedere né lei né il suo parto a meno che non accettasse di farsi inoculare un farmaco in fase sperimentale dopo aver firmato un foglio che solleva tutti da qualsiasi responsabilità. Ho il nome e il cognome dei due protagonisti della storia. I ginecologi italiani non sanno che nelle donne inoculate gli aborti spontanei si sono moltiplicati? O lo considerano irrilevante perché devono contrastare un virus che all’età delle gestanti è praticamente innocuo?
Ricevo mail disperate di persone costrette all’inoculazione, dopo firma di un foglio che dichiara che lo stanno chiedendo di loro volontà e che si assumono loro tutta la responsabilità, che mi chiedono farmaci che siano da antidoto, o che possano purificarli. Le parole usate sono queste. In una nazione che riconosce la Dichiarazione dei diritti dell’uomo, cose come queste sono possibili?
Moltissime persone mi scrivono di effetti collaterali gravi o addirittura invalidanti conseguenti all’inoculazione di questi farmaci. Quando chiedo se sono stati segnalati all’ AIFA mi rispondono che il medico ha deciso di non farlo. Perché i medici non stanno facendo farmaco sorveglianza?
In alcuni ospedali italiani, Gemelli e San Raffaele, si è sperimentato contro la covid l’Anakinra, farmaco già in uso per altre patologie che ha dato ottimi risultati. Perché l’AIFA non procede alla commercializzazione?
L’OMS da qualche anno, dal 1990, vede tra i suoi finanziatori non gli stati membri, ma le case farmaceutiche. Lo stesso vale per EMA e AIFA.
Tutti i medici che hanno prescritto su ordine di Speranza e del CTS tachipirina e vigile attesa sono veramente così sprovveduti da non capire che un farmaco che deprime il glutatione, potentissimo antiinfiammatorio, e non combatte l’infiammazione è quanto di peggio si possa dare a un malato covid? Hanno veramente studiato su libri talmente piccini da poter pensare che esista una malattia dove convenga non intervenire subito ma solo quando il danno sul polmone è già fatto e talmente grave da poter essere evidenziato da un abbassamento della saturazione nel sangue? Oppure il fatto di essere impiegati statali, pagati dallo stato che può smettere di pagarli se esitano a seguire una direttiva anche sbagliata ha il suo peso?
Corruzione è una parola dura, aspra, piena di spigoli. Se tirata addosso a qualcuno, fa male. E fa male anche alla mano che la stringe, con tutti i suoi spigoli. Averla pronunciata può essere punito con la morte civile o fisica, soprattutto se l’affermazione è vera.
La dizione conflitto di interessi è molto più morbida e abbordabile. Conflitto di interessi e corruzione sono sempre sinonimi? È eccezionale che non lo siano. Senza un granitico egoismo e una granitica tendenza alla predazione non saremmo sopravvissuti alla nostra travagliata storia. Quelle stesse caratteristiche indispensabili in condizioni estreme sono un intralcio in una società organizzata sulla mutua assistenza e solo un’etica granitica può contrastarle. Se A dà dei quattrini a B, lo lega a sé. All’inizio si tratta di versamenti innocenti, finanzio la tua ricerca, finanzio la tua associazione: il legame è fatto. Anche una persona onesta resta irretita. Non è neanche detto che B sia sempre onestissimo, ma se anche lo fosse ha permesso che si creassero dei legami che sembrano di collaborazione, ma in realtà sono di gratitudine. Dopo di che B istintivamente farà gli interessi del suo benefattore A, anche quando A comincerà a chiedere, e il momento in cui A chiede, nessuno si faccia illusioni, arriva. Se B è molto onesto, ma veramente molto onesto e con principi ideologici fortissimi, a un certo punto si renderà conto se il suo benefattore gli chiede cose non eque e riuscirà a fermarsi. In tutti gli altri casi, se normalmente onesto, modestamente onesto, vagamente onesto, un po’ disonesto o decisamente disonesto, scatterà il meccanismo della dissonanza cognitiva. B si convincerà che le richieste di A sono etiche. Nessuno vuole essere cattivo. Tutti odiano essere cattivi. In effetti nessuno è cattivo: tutti i mafiosi sono fermamente convinti di essere a loro modo protettori di un buon ordine costituito e che senza di loro il mondo sarebbe peggiore. Stalin si considerava un benefattore dell’umanità e con queste parole l’Unità titolò la notizia della sua morte. Hitler era convinto che il mondo non lo meritasse, il che era sicuramente vero, ma non nel senso che intendeva lui e sicuramente anche Mao, Pol Pot e i Giovani turchi (sono quelli che hanno massacrato gli armeni) erano certissimi di fare bene. Anche Attila era convinto di essere una brava persona e che cattivi fossero gli altri, quelli che riuscirono mettersi in salvo i figli e le galline (furono portate a fondare Venezia anche loro) scappando via da Aquileia. A un certo punto il cervello di B cancella le informazioni che la richiesta di A potrebbe non essere equa. Il soggetto si convince che sta vivendo nel migliore dei mondi possibili e che le richieste di A hanno un preciso senso etico. Nel momento in cui è scattata dissonanza cognitiva, il peggior nemico è colui che dice la verità. Lo intuisce George Orwell, che scrive che tanto più grave è il livello di menzogna di una società, tanto più alto è il livello di ferocia contro chi afferma la verità.
Il notevole libro Pandemie non autorizzate di Marco Pizzuti ricostruisce tutto il denaro andato a fiumi, torrenti rigagnoli alle agenzie di controllo, alle società di pediatria e ginecologia, agli ordini, ai singoli medici putacaso quelli televisivi da parte delle case farmaceutiche. Chi è pagato è attendibile? Può essere ascoltato? Non dovrebbe essere allontanato? Non dovrebbe essere obbligatorio che non possa parlare senza il contraddittorio duri e puro di un (vero) esperto non in conflitto di interessi?