Il Foglio, ogni gionro più politicamente corretto, ogni gionro più illegibile.
Sono stato in passato una lettrice de Il Foglio, sul quale hanno scritto grandi firme, Gnocchi e Palmaro, Francesco Agnoli, giornale che ha fatto battaglie controcorrente, tra cui quella sulla moratoria per l’aborto. Ho smesso di leggere Il Foglio da quando è diventato un giornale imbarazzante, appiattito in maniera imbarazzante sul conformismo più assoluto e sull’obbedienza più incrollabile a direttive superiori. Le direttive superiori sono riassumibili in due pilastri: la straordinaria bellezza del movimento LGBT e delle sue istanze e la straordinaria bellezza della dittatura sanitaria, che ci protegge contro la nostra volontà con mascherine e vaccino obbligatorio da un virus che sono in grado di curare e guarire e che sto curando e guarendo da quasi un anno con farmaci di poco costo e pochi effetti collaterali.
Dato che non leggo più il giornale non mi sono accorta di una incredibile lettera che mi riguarda e dell’ancora più incredibile risposta del direttore Cerasa, pubblicate 31 agosto, ma questo scambio epistolare sta continuando a rimbalzare sul Web e finalmente mi è arrivato. Lo scambio riguarda anche il quotidiano La verità quindi penso sia corretto che la mia risposta sia qui.
Riporto i testi originari: le parentesi e il grassetto sono miei
Al direttore – Silvana De Mari, psicologa (Non sono una psicologa. Sono laureata in Medicina e Chirurgia presso l’università di Torino, ho la specialità in Chirurgia Generale, Chirurgia ed endoscopia dell’apparato digerente, conseguite come la laurea col massimo dei voti. Ho lavorato come chirurgo in Italia e in Etiopia. La lettera è accompagnata, nella versione on line del Foglio, dalla mia foto: come sono riusciti a trovare una mia foto sul Web senza inciampare nell’ informazione che sono medico? In tutti i casi il direttore Cerasa sa benissimo che sono medico perché io e lui abbiamo avuto in passato diversi scambi epistolari. Anche solo da questo deduciamo il livello di informazione de Il Foglio. Anche una psicologa può avere un’opinione sui danni del sesso anale e può avere chiaro in mente che in una nazione di uomini libero il solo menzionare un’obbligatorietà di una (molto discutibile) cura o prevenzione è un’eresia, certo, ma sono opinioni, impalpabili e lievi. Un medico su questo non ha opinioni, ha conoscenza di fatti. È stato proprio per quella parola, psicologa, scritta da uno sprovveduto lettore e non corretta da un ancora più sprovveduto direttore che non mi sono presa il disturbo di scrivere al Foglio perché dia una rettifica. Al di sotto di un certo livello, non è più il caso. E poi non vedo perché dovrei regalare la mia prosa a un giornale in caduta libera, che ricorre al trucchetto del mio nome per rimbalzare un po’ sul web) impegnata nella lotta contro il sesso anale, è passata a fare la guerra ai vaccini.( che se ne occupi un medico non è così buffo, e soprattutto che se ne occupi un chirurgo ed endoscopista che lavorato sia in Italia che in Etiopia e che quindi non ha solo letto articoli medici, ha visto con i propri occhi la devastazione a cui porta l’uso a scopo ricreativo della parte distale del tubo digerente: c’è un rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili per un numero di volte che oscilla da 20 a 140 secondo le varie statistiche, (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21857351), moltiplica per 17 volte il rischio di contrarre il cancro dell’ano, (https://www.cdc.gov/msmhealth/STD.htm) eccetera eccetera. L’ Etiopia quando ci sono andata io, 1986, era ridotta alla fame dalla presenza di un dittatore demente e dalla presenza dell’armata Rossa, e per i soldati dell’armata Rossa i ragazzini etiopi erano parco giochi, esattamente come lo erano i ragazzini di Haiti per gli statunitensi. Immagino che né il tizio che firma questa lettera né il dottor Cerasa abbiano mai visto con i loro occhini belli di baluardi del politicamente corretto uomini giovani o ragazzini morire di cancro dell’ano, o AIDS o vivere per sempre con un’incontinenza. Immagino che a questi due individui di una realtà di questo genere interessi meno di zero. Meglio censurare il dolore umano nel caso gli attivisti LGBT possano sentirsi offesi dal suo racconto. Questa la regola dei vassalli del politicamente corretto)
In un lungo articolo su la Verità ha scritto: “Stiamo assistendo alla distruzione di ogni principio di libertà, inclusa la libertà più assoluta e sacra, la prima libertà, quella del corpo. ( Questo è un elemento estremamente positivo, riportano diverse righe prese da mio articolo sulla Verità e quindi per la prima volta su questo argomento viene scritto qualcosa di sensato sul Foglio. Il tizio che firma questa lettera e il direttore di un quotidiano sia pure in caduta libera ignorano quindi la nostra costituzione, non hanno mai sentito parlare della Dichiarazione dei diritti dell’uomo, non conoscono i trattati internazionali di Norimberga, Helsinki e Oviedo, né sono in grado di immaginare l’orrore che in innumerevoli mail mi stanno descrivendo: dover subire per non perdere il lavoro qualcosa che non si vuole nel proprio corpo, essere devastati dagli effetti collaterali ) Governi stanno imponendo l’obbligo di cosiddetti vaccini contro il virus sbagliato (i vaccini contro i virus Rna non servono perché il bersaglio è troppo soggetto a mutazioni) nel momento sbagliato (non si vaccina mai durante un’epidemia perché si scatenano mutazioni) ( queste affermazioni sono reperibili su qualsiasi testo di microbiologia ed epidemiologia) con medicinali fabbricati usando cellule di feto abortito testati su queste cellule (i vaccini Aztrazenica e Jonshon e Jonshon sono coltivati su queste cellule, come serenamente dichiarato nei foglietti illustrativi, i non vaccini Pfitze e Moderna, farmaci genici a RNA sono stati testati su queste cellule) e con effetti collaterali che nessuno verifica (a quanto mi risulta da testimonianze dirette la stragrande maggioranza delle denunce non è accolta in nessun registro, cefalea martellante e continua, dolori invalidanti e parestesie sono classificati come disturbi isterici, microtrombosi e trombosi sono classificate come accidentali e nessuna fa le autopsie sulle morti improvvise) cui si aggiunge il rischio di una più grave infezione da virus delta per il fenomeno Ade”. .(Purtroppo lo stiamo verificando anche noi, il fenomeno è devastante in Israele.) Non so se sia pubblicità ingannevole, ma dal nome della testata uno è portato a credere che ce ne sia almeno un pochino, di verità
Lettera firmata
Risposta di Cerasa
L’importante contributo della dottoressa Silvana De Mari mi fa venire in mente un pezzo molto bello letto nel weekend sul Washington Post. Sintesi dell’editoriale del Wp. Il sogno di avere un vaccino capace di soffocare la pandemia era irrealistico e probabilmente sarà necessaria un’altra dose di richiamo. Il problema però oggi non è dei vaccini che perdono la loro efficacia nel tempo, cosa che è già successa con altre malattie come la pertosse o il morbillo e cosa che è perfettamente risolvibile con altri richiami, ma è delle persone che si rifiutano di farsi vaccinare e delle persone che si rifiutano di utilizzare alcune prassi, come continuare a mettere la mascherina, che aiuterebbero a combattere meglio la pandemia. Contro i virus, i vaccini esistono, contro l’ostinazione e l’idiozia purtroppo no.
Sul mio sito Brigata per la difesa dell’ovvio alla voce Mascherine i link dei lavori scientifici che dimostrano che le mascherine non solo non prevengono il covid ma addirittura possono trasformare un asintomatico in un sintomatico. Il loro uso può essere tollerato solo per periodi brevi in condizioni di emergenza, ma mai in maniera continuativa o all’aria aperta.
Per quanto riguarda i vaccini vale per i vaccini la stessa regola che vale per gli antibiotici: ce ne sono di ottimi e di pessimi. Nessuno di loro è innocuo e per ognuno di loro bisogna calcolare il rapporto rischio beneficio caso per caso, la medicina non può mai essere di massa. Molti antibiotici hanno dovuto essere ritirati dal commercio in quanto i danni che facevano erano ben superiori ai benefici. La ditta Pfizer a Kano in Nigeria ha somministrato a bambini malati di meningite da meningococco, la trovafloxacina, un antibiotico sperimentale, assolutamente sperimentale esattamente come sono sperimentali i cosiddetti vaccini anticovid che stanno somministrando a donne incinte e bambini. A Kano molti bambini sono morti altri sono stati resi invalidi da paralisi spastiche e gravissimi deficit cognitivi. Quando i primi genitori e i primi medici valorosamente cominciarono a denunciare, molti giornali in Nigeria li attaccarono violentemente.
Pensare che un qualsiasi farmaco su cui è stato appiccicata la parola vaccino sia di buona qualità, non possa avere effetti collaterali devastati e possa essere imposta per legge mentre è ancora in fase sperimentale è assolutamente irragionevole. Privo di ragione. Una perdita di ragione con un costo atroce.