Un falso vaccino raccomandato da un falso Papa?
Vaticanisti
Quello che stiamo attraversando è un momento drammatico per non dire tragico della nostra storia. Stiamo assistendo alla distruzione di ogni principio di libertà, inclusa la libertà più assoluta e sacra, la prima libertà, quella del corpo, in diritto a non essere “vaccinate” contro la propria volontà. Le persone che non vogliono questi farmaci sono costrette a subirne l’inoculazione, contro la propria volontà, altrimenti perdono il lavoro, non possono più mantenere i figli. Si tratta di uno stupro farmacologico. I farmaci a RNA sono una terapia genica. È sconvolgente che per la prima volta i vertici della Chiesa cattolica siano schierati con il potere contro il popolo. Il cosiddetto vaccino è imposto ai seminaristi, imposto agli impiegati dello Stato del Vaticano. Subirlo è dichiarato un gesto d’amore. Per quale misterioso motivo sottoporsi agli spaventosi e solo in parte noti effetti collaterali è un gesto d’amore? D’amore per le case produttrici, non certo per il prossimo perché il cosiddetto vaccino non impedisce la trasmissione della malattia. Secondo l’articolo articolo di Peter Doshi pubblicato il 4 gennaio sul British Medical Journal “i cosiddetti sieri Pfizer e moderna non intervengono sull’infezione ma solo sulla malattia, diminuendone l’intensità dei sintomi non del 95% come millantato ma di un banalissimo e squallido 25 %”. https://blogs.bmj.com/bmj/2021/01/04/peter-doshi-pfizer-and-modernas-95-effective-vaccines-we-need-more-details-and-the-raw-data/ (per inciso sono in grado di diminuire quei sintomi del 99% mediante la prescrizione di zitromicina, idrossiclorochina, cortisone ed eparina, la stessa formula con cui ho guarito di innumerevoli pazienti mentre altri colleghi si limitavano alla prescrizione disastrosa di tachipirina e vigile attesa. I sieri definiti vaccini non prevengono la malattia, non risulta nemmeno a Peter Doshi, purtroppo non risulta nemmeno ai molto vaccinati popoli della Gran Bretagna e di Israele, che hanno dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio che aver subito entrambe le dosi non diminuisce il contagio e non risulta nemmeno alla Public Health England , che ha appena condotto una ricerca che ha evidenziato in un rapporto di 40 pagine che ha dimostrato una carica virale è la stessa tra vaccinati e non vaccinati. I sieri attualmente in uso quindi non prevengono l’infezione, eppure anche in Vaticano chi rifiuti di farsi inoculare un dubbio farmaco perde il posto di lavoro. Sono uno dei medici che curano: se presa tempestivamente e curata correttamente la Sars 2 covid 19 ha una mortalità non più alta di una normale influenza. Invece di raccomandare la fede in Cristo i cosiddetti vertici cattolici raccomando la fede nel vaccino. A questo punto la domanda fondamentale è: chi sono veramente i vertici cattolici? Chi è il Papa?
Le “dimissioni” di Sua Santità Benedetto XVI, le dimissioni di un Papa che si dimette come un qualsiasi funzionario troppo anziano, di un Papa ancora lucidissimo anni dopo quel gesto, sono state un colpo tragico alla sacralità del papato. Un Papa in realtà non si dimette, un Papa abdica. L’abdicazione, per essere valida, deve essere fatta senza alcuna costrizione. «Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi» è la strana frase pronunciata da Sua Santità Benedetto XVI nella Messa inaugurale del suo ministero petrino. Nel 2005 il Pontefice Sua Santità Benedtto XVI spiegò a Mons. Fellay, di essere impotente: “La mia autorità finisce a quella porta”. Le sue direttive non venivasno seguite, disposizioni erano emanate a suo nome senza il suo consenso.come ha dimostrato il dossier ‘Vatileaks’. Per essere valida, inoltre, l’abdicazione deve comportare la rinuncia totale e il ritorno alla posizione di vescovo. Invece Sua Santità Benedetto XVI è ancora Papa, Papa emerito. Alla domanda sul motivo della tragica abdicazione ha dato una risposta assurda, l’eccessiva fatica dei viaggi in aereo: un Papa non ha lo spostarsi tra i suoi doveri. Alla domanda sul perché non ritornasse vescovo ha risposto con un’affermazione assurda, dichiarando di avere solo vestiti bianchi nell’armadio.
Si parla di prossime “dimissioni” di Bergoglio, un’ulteriore banalizzazione del ruolo del Papa. Il prossimo Papa inoltre non potrà che essere una copia dell’attuale, o di colui che in questo momento sembra essere il Papa, dato che un gran numero di cardinali che sono stati nominati dalla persona che chiamiamo Francesco I sono sufficienti ad avere in pugno un’elezione.
Ora quindi c’è un’ urgenza assoluta di stabilire chi sia il Papa.
Sempre più vaticanisti affermano che c’è un solo Papa, e solo uno ce ne potrebbe essere, e questo Papa è Sua Santità Benedetto XVI.
Un’analisi attenta della Declaratio di Sua Santità Benedetto XVI, è d’obbligo. La parola usata è ‘DECLARATIO’, e non RENUNTIATIO. Più di una volta Sua Santità Benedetto XVI ha pronunciato la frase “c’è un solo Papa”. Anche se non specifica quale, questa frase è sufficiente a chiarire che la dizione Papa Emerito è una burla.
Nella sua prima versione fu addirittura pubblicata con errori di ortografia gravissimi. La data della rinuncia avrebbe dovuto essere e con una data senza senso,e di data, chiarisce che è invalida. ne ho parlato qui
Il documento dell’11 febbraio 2013 è considerato erroneamente una “rinuncia al papato”. Secondo il Diritto canonico il Papa per abdicare deve rinunciare al munus petrino, il titolo divino di papa, mentre Sua Santità Benedetto XVI ha dichiarato di rinunciare al solo ministerium, cosa che di per sé non fa decadere dal papato. Tutto sarebbe molto più chiaro se si continuasse a usare il latino. Purtroppo si usa l’ italiano e le traduzioni possono tradire. Qui c’è stato tradimento perché munus e ministerium sono entrambi stati tradotti con la parola “ministero”. Questo è spiegato con chiarezza nel libro “Benedict XVI: Pope emeritus? pubblicato nel marzo del 2021 dall’ avvocatessa Estefania Acosta che dimostra che secondo il diritto canonico non c’è stata alcuna abdicazione per la quale è necessaria la rinuncia a entrambi gli uffici (MUNUS e MINISTERIUM), mentre Sua Santità Benedetto XVI ha dichiarato di rinunciare al solo MINISTERIUM , cioè all’ esercizio pratico del potere : ne ho parlato qui
Il giornalista free lance Andrea Cionci scrive: la Declaratio non fu una rinuncia, ma una dichiarazione di “sede impedita” prevista dal canone 412 quando “il Vescovo è totalmente impedito di esercitare l’ufficio pastorale nella diocesi a motivo di prigionia, confino, esilio o inabilità, non essendo in grado di comunicare nemmeno per lettera con i suoi diocesani”.
La chiave del ragionamento è nella traduzione del verbo “vacet”, che il Vaticano tradusse come “sede vacante”, mentre secondo i latinisti Arca, Corrias, Piras Ursini, vacet può essere letto nel significato originario di “sede vuota,”, perché chi doveva occuparla è altrove: il 28 febbraio 2013 Sua Santità Benedetto XVI abbandonò teatralmente il Vaticano con l’elicottero, diretto a Castel Gandolfo. Lì saluto il mondo alle 17.30, ma poi alle 20.00, ora dell’entrata in vigore dell’atto, non confermò nulla. La frase “io rinuncio” non è stata pronunciata. Senza quella frase la “rinuncia” sbagliata, differita e non ratificata: una catastrofe canonica.
“Così – sintetizza Cionci su Libero – restano tre concetti chiave della Declaratio di Benedetto: 1) Dato che non ho più le forze per esercitare il potere pratico (ministerium) dichiaro di rinunciarvi, 2) così che la sede di San Pietro resti LIBERA (non “vacante” in senso giuridico ma vuolta in senso fisico ) a partire dalle ore 20,00 del 28 febbraio. 3) E dichiaro che il prossimo nuovo Pontefice dovrà essere eletto da un conclave convocato «da coloro a cui compete». Perché non «dai cardinali»? Consapevole del fatto che la sede sarebbe stata usurpata, Ratzinger specificava che, in ogni caso, il prossimo vero papa dovrà essere eletto solo dai veri cardinali, cioè quelli nominati da veri papi, lui e Giovanni Paolo II, e non da eventuali usurpatori”.
Antonio Sànchez, ordinario di diritto dell’Università di Siviglia, e l’avvocatessa Estefania Acosta, autrice del libro affermano che “Benedetto XVI non ha mai abdicato, è rimasto il solo papa. Francesco è un antipapa e i cardinali nominati da lui, non validi, eleggeranno un altro antipapa. I tradizionalisti che criticano Bergoglio riconoscendolo papa garantiranno la successione antipapale”.
Sua Santità Benedetto XVI ha da poco di nuovo dichiarato che il Papa è uno” senza mai spiegare quale dei due, ma nel libro “Ultime conversazioni” scrive : “Nessun papa si è dimesso per mille anni e anche nel I millennio è stata un’eccezione”. “Con sei papi abdicatari nel I millennio e quattro nel II – scrive Cionci – egli si assimila, come conferma lo storico Francesco Mores (univ. Milano) proprio all’eccezione del papa medievale Benedetto VIII che, nel I millennio, pur restando papa, dovette rinunciare fattualmente al ministerium (come Ratzinger) perché scacciato da un antipapa: una sede impedita, per esilio”.
Non è possibile che uno dei maggiori latinisti del mondo abbia riempito la sua Declaratio di errori: tutto questo ricorda la sigla c.f. (coactus fecit: lo feci da costretto) che il cardinale ungherese Josef Mindszenty fece precedere alla sua firma sotto una confessione falsa estorta con sistemi atroci. Sua Santità è sotto costrizione, comunica per enigmi.
Nel testo di “Ultime conversazioni” Sua Santità Benedetto XVI, nota il giornalista di RomaIT, Mirko Ciminiello, dichiara di pensare di essere lui l’ultimo papa della lista dei pontefici di San Malachia, quindi Bergiglio non è il suo successore.
Abbiamo una malattia dichiarata pandemia mondiale. L’agente patogeno è stato ufficialmente riconosciuto come artificiale. È stato cioè creato il laboratorio. Per questa malattia sono state impedite, quando non addirittura vietate, le cure e per questa malattia è stata annientata ogni libertà. Alcune libertà potranno essere le date solo se la popolazione sia soggetta a una “ vaccinazione” estremamente pericolosa Il cosiddetto Papa addirittura ha vietato la messa di Pasqua, il più grave oltraggio a Dio che si possa fare cattolicesimo. La persona che sembra il Papa raccomanda il vaccino invece della fede in Dio, lo impone ai seminaristi, agli impiegati del Vaticano e non protesta che sia imposto pena la perdita del lavoro. Sono quindi poveri, quelli che hanno necessità dello stipendio, a subire un’imposizione all’interno del proprio stesso corpo. È oppressione dei poveri: uno dei quattro peccati che gridano vendetta a Dio.
Ora siamo momento cruciale: una possibile “dimissione”, con un’ulteriore banalizzazione della figura papale, con l’elezione di un altro Papa ancora più distante dal cattolicesimo, ma soprattutto c’è il rischio che nei prossimi giorni venga abbattuto il Katechon. Questa parola compare nella seconda lettera ai Tessalocinesi: ne parla Paolo di Tarso per indicare il potere che tiene a freno le forze del male. La realtà del Katechon è da sempre discussa, ma sempre più autori lo identificano con le presenza di Cristo nell’ Eucarestia. In Vaticano se parla sempre più di superare le divisioni con i Protestanti, ma l’unica maniera per superarle sarebbe eliminare la presenza reale nell’Eucarestia.
Le Porte degl Inferi non prevarranno, ma occorre che i figli della luce si alzino in piedi e combattano, con la terribile arma della verità.
Combatti fino alla morte per la Verità e Dio combatterà con te.