Tasse.
Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. I due millenni seguiti a quelle parole hanno assistito alla continua contrapposizione del papato e dell’impero, della Chiesa e dello Stato. Il dissidio è terminato con il concilio Vaticano secondo: ha vinto l’impero, e la sua vittoria è diventata definitiva con la dubbia elezione di Bergoglio. Il Vaticano segue l’ONU come un bravo cagnolino, e si inginocchia davanti allo stato. Questo forma il Leviatano un blocco mostruoso di stato e chiesa che sono un mostro unico senza nessuna possibilità di fuga.
Il primo diritto di un uomo è godere del denaro che ha guadagnato. Il primo scopo del Leviatano è levare ai cittadini il loro denaro, a fagocitarlo per ingrassare sé stesso. E la chiesa unisce le sue forze per spolpare il popolo
È diventato evidente che chi non paga le tasse non commette solo un reato ma un delitto: se mancano posti letto e respiratori è anche colpa sua” ha affermato qualche mese fa la maggiore autorità cattolica in questo momento, l’argentino Jorge Mario Bergoglio, citando l’italiano Fabio Fazio, che aveva spiegato che chi non le paga è un criminale. È evidente che i due bizzarri personaggi nelle loro elucubrazioni non sono troppo ferrati né in sociologia né in scienza della finanza. In realtà stanno entrambi, inconsapevolmente citando lo sceriffo di Nottingham, che era un altro appassionato di tasse, è stato un archetipo, il simbolo della distruzione di un popolo mediante eccesso tassazione. Tra i diritti inalienabili dell’individuo c’è quello di godere del suo denaro, del denaro che ha guadagnato. È giusto che l’individuo paghi le tasse alla propria nazione, che, se è democratica, non il maledetto stato etico di Hegel, è simile a un banalissimo condominio, dove c’è un amministratore che usa il denaro che i condomini gli hanno elargito a solo profitto del condominio, non per curare altri condomini da fame guerre e carestie, né per migliorare le virtù dei condomini diminuendone il razzismo o l’omofobia, che non sono affari suoi. Il cittadino dà allo stato una parte del SUO denaro, del denaro che gli appartiene, e lo stato in cambio fornisce alcuni servizi fondamentali, esercito, polizia, ospedali, scuole, strade, carceri e poco altro, e meno, è meglio è. È stato dimostrato da ineccepibili studi e, soprattutto dalla storia che una tassazione che superi una certa quota uccide l’economia e quindi uccida un popolo.
Fabio Fazio e l’argentino Bergoglio dispongono di introiti da capogiro, non hanno la minima idea di cosa voglia dire far quadrare un bilancio, di cosa sia avere una partita IVA in Italia, avere la scelta: o paghi le tesse, o paghi i dipendenti o sfami i tuoi figli, perché tutte e tre le cose non le puoi fare. Non sanno cosa voglia dire fallire perché oggi devi pagare su denaro che non hai ancora incassato. E dopo che sei fallito sarai schiavo per pagare Equitalia per la vita. Entrambi hanno l’idea dell’evasore fiscale come è rappresentato sulla versione falce e martello del manuale delle giovani marmotte, il manuale del piccolo pioniere, che vede l’evasore come un tizio che sul suo panfilo sghignazza fumando il sigaro. L’ipotesi non è falsa, ma non riguarda un tizio su un panfilo che fuma il sigaro, ma i magri e non fumatori vertici del GAFAT, acronimo di Google, Apple, Amazon, Facebook e Twitter che hanno notevoli capacità di posizionarsi in paradisi fiscali, ma nella grande maggioranza dei casi l’evasore in realtà è un poveraccio che ha una garage elettrauto e che non ce la fa a sopravvivere se non pagando il gommista in nero, è un imprenditore che cerca di tenere la sua piccola impresa in Italia, mentre se delocalizzasse in Romania la sua tassazione scenderebbe al 16 %. Lui ha il 42, e per sopravvivere, per non fallire, nasconde qualcosa. L’evasore è una parrucchiera che non ce la può fare a meno che ogni tanto non tarocchi qualche scontrino, perché se una messa in piega costa 30 euro nessuno la fa, se ne costa 20 non ci stanno dentro l’affitto, l’acqua, l’elettricità, i prodotti, la sciampista e il 42 % di tasse che è la pressione fiscale italiana e la badante per la vecchia madre, pagata in nero, perché ci sono nazioni con pressione fiscale come la nostra, ma hanno servizi sociali che noi ci sogniamo. La donna che lavora, cui non tocca congedo se il figlio è malato, potrebbe non pagare la baby sitter in nero? Sono stati denunciati per evasione fiscale contadini che hanno usato i propri familiari di primo grado per la vendemmia. Si definisce a curva di Laffer, la curva disegnata dall’economista Arthur Laffer. Laffer dimostrò che se le tasse sono il 20 % lo stato guadagna il doppio di quanto guadagnerebbe se fossero il 10, se sono quaranta lo stato guadagna solo una piccola somma in più perché cominciano i fallimenti e comincia l’evasione fiscale, se l’imposizione fiscale è del 70 % lo stato guadagna meno che con un’imposizione del 20 perché ha ucciso l’economia, con una tassazione del 100% lo stato non guadagna nulla perché il popolo è morto. L’esperimento della morte del popolo con il 100% di tassazione fu fatto da tale Stalin in Ucraina, 6 milioni di morti, da tale Mao Tze tung in Cina con il gran balzo in avanti, 20 milioni di morti, e in Etiopia da tale Menghistu, un milione di morti and the winner in Pol Pot, che ha dimezzato la popolazione del suo paese.
In Italia la pressione fiscale è in teoria del 42%, in realtà molto più alta perché mancano i servizi. Chi deve fare una colonscopia, o la fa privatamente o aspetta mesi. Le case di riposo sono poche e carissime, occorre dissanguarsi con le badanti, i furti sono un’altra tassa aggiuntiva, nessuno indaga se ci svaligiano la casa, indagano solo quando svaligiano la casa di Prodi.