Supremazia morale della sinistra: l’omofobia, il crimine assoluto, non le appartiene. Mai.
Omofobia è il termine cacofonico e sbagliato che letteralmente vuol dire paura dell’uguale, indica chi perseguita i gay, chi ne critica il comportamento. Tolleranza vuol dire, tollerare, non è sinonimo di approvazione. Posso combattere per la tua libertà, e trovare sbagliato quello che fai e posso anche dichiararlo. La disapprovazione del comportamento cosiddetto omosessuale è molto forte nella religione cattolica (vera) ed è condannata dalla Bibbia, quindi chi nega il diritto al disapprovare il comportamento omosessuale, sta compiendo un gesto di persecuzione religiosa. Rileggete il Levitico, i Vangeli, San Paolo, San Tommaso e Santa Caterina da Siena. Tutti questi testi saranno vietati se passerà lo Zan Scalfarotto. Eppure la Chiesa cattolica è stata la prima a derubricare il comportamento omosessuale, stigmatizzato in passato anche per banali ma micidiali motivi igienici: in epoca pre antibiotica, e precedente alla scoperta e all’utilizzo della gomma, un comportamento che moltiplica lue e gonorrea e infezioni orofecali era catastrofico per tutta la società. La cattolicissima Italia e la cattolicissima Francia depenalizzarono il comportamento sessuale per prime, già nell’800, eppure nei pride le aggressioni a Cristo e alla Madonna sono d’obbligo, e la dizione cattolico integralista (io) , è considerata il massimo strale. In realtà nel mondo gay il massimo strale dovrebbe essere comunista, sono loro i massimi persecutori.
Tra le parole che non sono mai state pronunciate da Pier Paolo Pasolini, ci sono “Infamato” (“opushchennyj“), e UMPAS. “Infamato” (“opushchennyj“), è il termine che indica un deportato nel gulag per omosessualità, Le UMPAS sono i campi di lavori forzati dove Che Guevara ha condannato a morte migliaia di innocenti, per la colpa di essere omosessuali, soprattutto, ma anche di essere sacerdoti, suore, dissidenti, anche solo per la colpa di essere giovani o in qualche maniera avere dato l’impressione di essere dissidenti. All’ingresso delle Umpas c’era la scritta Il Lavoro rende uomini.
“Infamato” è il terribile nome dato agli omosessuali o all’enorme numero di dissidenti mandati in gulag con la falsa accusa di essere omosessuali, e tra questi anche i seminaristi, perché “postavano le sottane”. Infamati diventavano anche tutte le persone sottoposte a stupro, i ragazzi giovani, gli indifesi. L’infamato doveva subire lo stupro anche di un intera camerata, 60 persone. Gli infamati avevano la scodella bucata, dovevano dormire per terra ( nelle baracche di inverno per terra c’erano 3 gradi se ci arrivavano) , non potevano toccare nulla. Se bevevano alla stessa ciotola di un altro, la contaminavano e potevano essere puniti dagli altri detenuti con pestaggi fino alla morte, ed è questo che ho descritto nel mio libro Gli Ultimi Incantesimi, dove nelle miniere di lavoro degli orchi ci sono due personaggi ancora più disperati degli altri. Se gli infamati cercavano di sottrarsi venivano massacrati. Difficilmente sopravvivevano a lungo. Per loro c’erano anche gonorrea e sifilide ad accelerare la morte. Veniva loro imposto un tatuaggio sulle natiche così che potessero essere riconosciuti se cambiavano gulag. Nel comunismo sovietico l‘omosessualità era il paradigma della mollezza borghese, sarebbe stato un suicidio manifestarla per qualsiasi quadro del partito, per qualsiasi funzionario, per qualsiasi graduato.
Massimo Caprara ex segretario di Palmiro Togliatti ci parla dei tostadores, letteralmente tostapane, dove migliaia di omosessuali e di dissidenti cubano hanno trovato una morte terribile. Sono stai così tanti perché sotto il dittatore Fulgencio Batista la cosiddetta omosessualità era tollerata, Cuba era il luogo di vacanza sessuale dei gay statunitensi ( dopo la rivoluzione il ruolo sarà preso da Haiti), di conseguenza era manifesta. Molte persone a comportamento cosiddetto omosessuale, erano nel mondo nel giornalismo e della scrittura, oppure lavoravano come cantanti e ballerini nei locali. Erano tutte persone note. Dove la cosiddetta omosessualità è vietata, tutti fanno attenzione a non segnalarla, ma se un regime che perseguita succede a un regime di tolleranza, il disastro è totale perché le persone sono note.
Dopo la vittoria di Fidel Castro, nel 1959, “Che” Guevara, divenne Procuratore militare. Vengono travolti da tribunali sommari religiosi, fra i quali l’Arcivescovo dell’Avana, agli omosessuali, perfino ad adolescenti e bambini, figli di dissidenti, ma anche bambini di strada.
Nel 1960 mette a punto un “Piano generale del carcere”, anzi dei carceri con diverse specializzazioni. Un campo è per gli omosessuali molti dei quali avevano combattuto per la rivoluzione Ci fu anche un campo, Capitolo, nella zona di Palos, destinato ai bambini sotto ai dieci anni, figli degli oppositori a loro volta incarcerati e uccisi, per essere “rieducati” ai principi del comunismo.
È sempre Guevara a decidere della vita e della morte; può graziare e condannare senza processo. e fissa le punizioni corporali per i dissidenti recidivi e “pericolosi” incarcerati: salire le scale delle varie prigioni con scarpe zavorrate di piombo per salire e scendere le scale, fino a quando i quadricipiti e i polpacci pieni di acido lattico e vuoti di nutrimento diventano dolore e allora si scatenano le fruste, brucare l’erba tagliandola con i denti; lavorare nudi nei campi venire immersi nei pozzi neri.
Parla di tutto questo il film “Prima che sia notte”, di Julian Schnabel uscito nel 2000″. Il film è sulla vita di Reinaldo Arenas, artista, scrittore che combatté per la rivoluzione contro Battista e fu incarcerato per la sua omosessualità, ” Secondo Amnesty International, più di 100.000 cubani sono stati nei campi di lavoro; sono state assassinate da parte del regime circa 17.000 mila persone (accertate), più dei desaparecidos del regime cileno di Pinochet, più o meno equivalente a quelli dei militari argentini.
Quanti lo sanno? Prima di strepitare Hasta la rivoluzione siempre, o di scrivervelo sulla maglietta, qualcuno vi informi che state calpestando i morti. I partiti comunisti d’occidente come hanno fatto a far dimenticare tutto questo, ad offuscarlo, e addirittura a spacciarsi per protettori dei perseguitati? Grazie al traditore: all’omosessuale di successo che si iscrive al partito comunista occidentale che lo protegge e lo lancia, in cambio dell’investitura di liberale e tollerante che calpesta i morti, ma nessuno lo sa. Il traditore ha successo grazie al fatto di essere comunista e omosessuale e il partito comunista ci fa un figurone di tolleranza, tutto questo mentre gli omosessuali cubani muoiono nei tostadores e gli infamati sovietici subiscono la frattura e l’estrazione dei denti nei gulag. Il Italia il traditore è stato Pier Paolo Pasolini, da giovane fascista convinto, fratello di Guidalberto, eroico partigiano massacrato a Porzus con la divisione Osoppo, massacrato da una divisione di partigiani comunisti. Riporto le sue parole:
“Il Partito comunista italiano è un Paese pulito in un Paese sporco, un Paese onesto in un Paese disonesto, un Paese intelligente in un Paese idiota, un Paese colto in un Paese ignorante, un Paese umanistico in un Paese consumistico. In questi ultimi anni tra il Partito comunista italiano, inteso in senso autenticamente unitario – in un compatto “insieme” di dirigenti, base e votanti – e il resto dell’Italia, si è aperto un baratto: per cui il Partito comunista italiano è divenuto appunto un “Paese separato”, un’isola. Ed è proprio per questo che esso può oggi avere rapporti stretti come non mai col potere effettivo, corrotto, inetto, degradato: ma si tratta di rapporti diplomatici, quasi da nazione a nazione. In realtà le due morali sono incommensurabili, intese nella loro concretezza, nella loro totalità.”
(Pier Paolo Pasolini)
Il partito comunista era quello dei GAP (Gruppi di Azione Patriottica). E i Gap sono quelli che gli avevano ammazzato il fratello a Porzus. Il partito comunista era quello che scodinzolava davanti a Che Guevara prendeva ordini e finanziamenti da quelli che internavano gli Infamati.
Complimenti a tutta la comitiva.
E ora la domanda. Come accidenti è successo che la lotta all’omofobia sia di sinistra? Perché omofobia ha un significato doppio: uno dei significati è critica all’omosessualità, e qui la sinistra si scatena perché i cosiddetti gay sono un’occasione magnifica per leggi liberticide e anticristiane. E poi c’è il significato di persecuzione e qui la sinistra, sempre figlia di Lenin e Che Guevara, sta zitta e non fiata. Criticare l’eroico popolo di Gaza per i gay assassinati? Criticare una immigrazione incontrollata che sta portando antisemitismo e pericolo per i gay? Maddai.