Insulti a Giorga Meloni, la supremazia della sinistra, soprattutto su civiltà e cavalleria
Su sessismo, antisemitismo, razzismo e soprattutto omofobia, la sinistra brilla e scintilla di luce e innocenza, sovrastando una destra cronicamente brutta sporca e cattiva. Deridere le persone per caratteristiche fisiche e geneticamente determinate è una forma di razzismo. Deridere Brunetta perché basso, è insieme razzismo e classismo. L’essere bassi è determinato geneticamente. I popoli agricoltori sono bassi ( bantù, hutu, alcune popolazioni mediterranee) così da non sprecare in centimetri inutili le proteine, sempre poche; tendono a ingrassare facilmente così da avere scorte durante le inevitabili e periodiche carestie; i popoli cacciatori e allevatori (svedesi, masai, tutzi) sono più alti perché mangiano più proteine e perché sopravvivono meglio, come cacciatori e allevatori, se hanno capacità di scatto veloce. Le persone più alte si ammalano di più di cancro, muoiono prima nelle carestie, si ammalano prima di disvitaminosi e disprotidemia. Che essere alti sia meglio che essere bassi è un concetto che nasce con il romanticismo e raggiunge l’apogeo col nazismo. Certamente non esisteva nel medioevo e nella prima parte dell’età moderna perché, contrariamente a quanto mostra Hollywood, il cavaliere era basso. I cavalieri alti pesano di più di quelli bassi, hanno addosso una corazza più lunga e quindi ulteriormente più pesante. Il loro cavallo arriva ultimo nella carica, stramazza per primo negli spostamenti lunghi. Il concetto che gli alti siano migliori dei bassi è anche un concetto violentemente classista. I poveri hanno meno proteine e sono più bassi. Da quando l’alimentazione degli italiani è diventata più ricca la statura media è aumentata di quasi una decina di centimetri in poco più di un secolo, dai 161cm del 1900 ai 170 del 2005. Deridere una persona per la sua statura quindi è una forma drammatica di classismo, di disprezzo per il povero, di disprezzo per l’umiliato, di dannata e innata capacità a dividere l’umanità in classi e a disprezzare quelli che appartengono alla classe lavoratrice, in parole povere di snobismo. La parola deriva da S. nob., che vuoi dire sine nobilitate. Era scritto nei college inglesi di fianco i nomi di quelli che non erano né conti né marchesi, e che quindi spesso sviluppavano un complesso di inferiorità che compensavano con un comportamento ignobile di aggressione agli umili. La sinistra è snob. Rinchiusa nella torre della sua superiorità morale, torre che lei crede di avorio ma che in realtà è fatta di altro materiale, fango sangue e ossa spezzate, non ha alcuna difficoltà a dileggiare i poveri. Tutte le volte che perde le elezioni spiega come gli elettori della controparte siano cafoni incolti e bifolchi e di quanto sarebbe corretto levare loro il diritto di voto.
Anche il sessismo è un problema drammatico. Disprezzare una donna in quanto donna a sinistra si può fare. Affibbiare a una donna l’antico insulto consistente in uno dei numerosi sinonimi della parola prostituita, se questa donna è nella destra è doveroso. La sinistra ha un altro ulteriore vantaggio: come la sciagurata vicenda del dottor Palamara ha dimostrato e come la incredibile esistenza dell’Associazione nazionale magistrati dimostra, una grossa fetta della magistratura è ufficialmente di sinistra. Sicuramente tutti questi magistrati sono di una imparzialità impeccabile, ci metteremmo tutti la mano sul fuoco, io le metterei entrambe, però il fatto che siano di sinistra forse crea una certa aurea di impunità.
Alan Friedman ha osato definire escort la moglie del presidente degli Stati Uniti d’America, Melania Trump, in una trasmissione televisiva dove nessuno si è alzato in piedi per sbatterlo fuori di peso, il che vuol dire che sono tutti complici. Vorrei usare questa tribuna per manifestare la mia completa e assoluta disistima a tutti coloro che erano presenti nel momento in cui è stata fatta questa ignobile affermazione senza intervenire, tutti, inclusi i tecnici, inclusi i cameraman,.
La signora Iotti Leonilde è invece intoccabile. Ci è stata spesso indicata, a noi donne italiane, come il fulgido esempio da seguire. No grazie. Preferisco fare carriera con mezzi miei e solamente con mezzi miei. E sul fatto che sia stata facilitata nella sua carriera dal fatto di avere una relazione con un uomo che aveva più di vent’anni più di lei e che aveva una moglie e un figlio che avevano bisogno di lui, potremmo anche sorvolare. Ma al braccio di quest’uomo lei è andata a omaggiare Stalin. Non trovo nulla di esemplare in una donna che mentre viveva in una democrazia è andata a onorare l’uomo che si contende con Hitler il posto del più crudele del reame. Le alternative sono due: o la signora Iotti Leonilde era veramente convinta che fosse più grande benefattore dell’umanità, come ha titolato l’Unità alla sua morte, e allora era un’assoluta oca giuliva, oppure era a conoscenza dei suoi crimini e allora ne è corresponsabile. Come è pensabile che un individuo del genere possa essere indicato come esempio? Non trovo nulla di esemplare in una donna che ha calpestato i suoi amici del partito comunista ungherese nel momento in cui avevano un disperato bisogno di lei. Non trovo nulla di esemplare in un mondo politico e giornalistico che indichi la signora Iotti Leonilde come esempio da seguire. Un cattolico non augura l’inferno a nessuno, ma un cattolico sa che il Purgatorio esiste, e il Purgatorio è un luogo dove credo sia possibile passare qualche secolo in un girone fatto a forma di Gulag, oppure fatto a forma di cella del KGB, oppure fatto a forma di carestia ucraina. Tanto per capire di cosa si è trattato.
Dall’altro lato è sconvolgente la mancanza di ogni sussulto di indignazione davanti al cadavere di Claretta Petacci. La teoria che si uccidono solo i colpevoli e che magari prima di un’esecuzione sarebbe interessante vedere un processo, evidentemente per i cattivi non vale. Gene Gnocchi, altro tizio del calibro di Alan Friedman, quelli che devono ovviare alla loro cosmica mancanza di talento, più banalmente detta mediocrità, con la battuta che sarà riportata, ha definito la signora Petacci un maiale. Una donna innocente uccisa? La sinistra sbandiera la libertà sessuale della donna nel momento in cui si tratta di azzannare in faccia il cristianesimo, il cattolicesimo, la tradizione, l’ Italia, la famiglia, il padre che sarebbe più felice di vedere la figlia sposata con due bambini invece che vederla passare da una relazione all’altra con uomini che sa portano a letto per non amarla. Con le donne che osano essere loro avversarie politiche o che hanno amato i loro avversari politici invece l’antico insulto riemerge, contro di loro la brutalità più immonda è sbandierata con compiacimento, una vitalità ciclopica, paragonabile solo alle incredibili dimensioni della mediocrità.
L’antisemitismo è un altro tasto dolente. Il socialismo degli imbecilli è il titolo del libro di Michele Battini sulla ferocia antiebraica di una grossa parte della sinistra, che adora gli ebrei disarmati uccisi ad Auschwitz ma detesta con poche eccezioni gli israeliani armati fino ai denti che è molto difficile ammazzare. Una volta assimilata l’affermazione falsa che il nazismo fosse movimento di destra, il gioco è più semplice, in effetti scontato. Il nazismo si chiamava in realtà nazionalsocialismo, aveva firmato un patto di alleanza con Stalin ed era movimento rivoluzionario, mentre la destra per definizione è un movimento conservatore. Anche la banalizzazione della Shoah è lecita se viene da sinistra. Energumeni nigeriani di un metro e novanta per un metro di spalle, profughi da misteriose guerre e impalpabili carestie, sono paragonati ai deportati dei lager, coloro che si oppongono a uno sbarco di migliaia di africani e asiatici al 90% maschi islamici in età militare sono paragonati a Hitler. Anna Frank paragonata a Greta Tumber da Sala è al momento il punto più basso mai raggiunto, ma siamo certi che riusciremo a vedere di peggio.
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