Lettera per le mascherine.
Alla Dirigente
dell’…
La docente e psicologa della scuola Rigillo Isabella, rende noto che le mascherine emanano un
forte odore di alcol o altre sostanze da risultare repellente e nauseante. Oltre a questo fastidio
quotidiano i bambini cominciano a manifestare i primi segni di disagio fisico e psicologico:
mancanza d’aria, insofferenza verso il cattivo odore delle mascherine, sensazione di pizzicore alla
gola e irritazione epidermica, conati di vomito, mal di testa, tempi di attenzione durante le lezioni
ridotte, apatia, ansia, insicurezza, attacchi di panico, disturbi del sonno, facilità al pianto e tono
dell’umore basso. Inoltre, qualche bambino non la toglie nemmeno a mensa per mangiare, alcuni
mostrano timore di abbassarla. Con il respiro a qualche alunno il materiale delle mascherine si
bagna ed i pelucchi vengono ingeriti o respirati. A questi bambini nonostante sia cambiata più
spesso il fenomeno si ripete di frequente. Lamentano raucedine e dichiarano di avere qualcosa
nella gola che non scende o che gli è entrata nei polmoni. Qualche alunno ha le mani con
apparenti reazioni allergiche all’uso massiccio di disinfettante. Non sono state rese note le
certificazioni di innocuità dei prodotti utilizzati. In quasi tutti il rendimento scolastico è diminuito
notevolmente. La coercizione a stare seduti per tutte le ore con la mascherina e senza potersi
muovere o relazionarsi con i compagni è lesivo alla loro dignità e alla libertà di vita e sviluppo
sano. E’ noto che i polmoni a questa età sono ancora nella fase di crescita.
Le responsabilità sui danni da uso di questi dispositivi sono di chi ha stabilito l’obbligo di
indossarle per sette ore di seguito (per il tempo pieno) e le distribuisce in ogni scuola, in qualità di
docente e psicoterapeuta declino e dissento dall’uso.
Va, inoltre, evidenziato che, con ordinanza n. 7468 del TAR del Lazio, depositata in data 4 dicembre 2020 il
TAR del Lazio annulla in via cautelare l’obbligo delle mascherine per gli alunni da 6 a 11 anni poichè tale
obbligo non è motivato. Critiche al DPCM del 3/11/2020 relativo all’obbligo di portare la mascherina
introdotto con l’art. 1 comma 1 lettera b in risposta al ricorso proposto dai genitori di un alunno di età
compresa tra i 6 e 11 anni che aveva avuto dei sintomi legati all’eccesso di anidride carbonica dovuta
all’obbligo di portare la mascherina. Il Comitato Tecnico Scientifico, nel consigliare l’uso della mascherina
per i bimbi in età scolastica richiama un documento dell’OMS che raccomanda tale dispositivo quando sia
effettuata una valutazione della situazione epidemiologica locale, unita all’esame del contesto socio
culturale e ad altri fattori, come la valutazione dell’impatto del dispositivo sulla capacità di apprendimento
del bambino. Il DPCM, invece, semplifica e introduce un obbligo generico di portare la mascherina a tutti gli
studenti di età fra i 6 e 11 anni su tutto il territorio nazionale (salvo che per diversi motivi di salute
comprovati). Il TAR Lazio: ”dal DPCM impugnato non risulta siano stati effettuati approfondimenti
sull’incidenza dell’uso della mascherina, per gli alunni da 6 a 11 anni, sulla salute psicofisica degli stessi, nè
un’analisi del contesto socio-educativo in cui l’obbligo per tali scolari è stabilito come pressochè assoluto,
nè sulla possibilità che vi sia un calo di ossigenazione per apparati polmonari assai giovani causato dall’uso
prolungato della mascherina”. Inoltre: “dal DPCM impugnato non emergono elementi tali da far ritenere che
l’amministrazione abbia effettuato un opportuno bilanciamento tra il diritto fondamentale della salute della
collettività e tutti gli altri diritti inviolabili parimenti riconosciuti e tutelati dalla Costituzione, fra cui
primariamente il diritto alla salute dei minori di età fra i 6 e 11 anni, si da poter connotare di ragionevolezza
e proporzionalità l’imposizione a questi ultimi dell’uso di un dispositivo di protezione individuale in modo
prolungato e incondizionato, anche “al banco” e con distanziamento adeguato”
Roma, 25/01/2021 Dott.ssa Isabella Rigillo