Chinino
Vermouth chinato.
Oggi parliamo di Vermouth, non possiamo sempre parlare di massimi sistemi. Sono nata in provincia di Caserta, ma vivo sulla collina di Torino, e a Torino è nato il Vermont: è una bevanda fatta a base di vino bianco, con un quantitativo di zucchero che oscilla tra il 7 e il 15% a seconda che si tratti di Vermouth dry of normale e poi una serie di erbe di cui la più importante e l’artemisia dell’assenzio.
Il Vermouth può anche essere chinato: vuol dire che è stato aggiunto chinino. Il chinino è estratto dalla corteccia di un albero originario del Perù. Il chinino ha salvato innumerevoli vite. Innumerevoli vite sono state perse perché chi non c’era, per esempio nella guerra civile americana. Il blocco navale con cui gli Stati del Nord bloccarono i porti degli Stati del Sud fu una catastrofe per questi ultimi non solo perché non arrivarono armi e rifornimenti, ma perché non arrivò il chinino. È stato calcolato che più della metà dei morti dell’esercito sudista morì di malaria. L’impero britannico poté invadere l’India e l’Olanda poté conquistare l’Indonesia perché i loro soldati erano protetti dal chinino. Quando sono andata in Etiopia a fare il medico, ho preso e distribuito chinino.
Il primo ad aggiungere chinino al Vermouth fu un chimico francese e lo fece per poter così distribuire facilmente il chinino ai soldati in partenza per l’Africa, che in questa maniera lo avrebbero preso volentieri. Anche in Italia si diffuse rapidamente il Vermont chinato, sia perché era buono sia perché tiene a distanza malaria e influenza. Ferrochina Bisleri è il nome di un altro composto a base di china esportato in Asia e in Africa, mentre sempre piemontese è il Barolo chinato, per citare solo alcuni degli innumerevoli prodotti a base di china.
Quante persone al mondo hanno assunto china? Milioni, decine di milioni, centinaia di milioni? Il chinino si vendeva in tabaccheria, non in farmacia. China, chinino, idrossiclorochina sono termini che indicano composti molto simili, con verosimili effetti collaterali analoghi e ovviamente con verosimili effetti analoghi.
Ora ci dicono che questa roba ha terrificanti effetti collaterali.
Un primo articolo pubblicato da The Lancet che affermava la pericolosità cardiaca dell’ idrossiclorochina, è stato definito come uno spettacolare esempio di falso ridicolo fino all’esilarante, eppure ha causato l’interdizione del farmaco. A questo si sono aggiunte altre incredibili scoperte su una pericolosità mentale, una insospettata spinta al suicidio. Noi poveri cafoni pensavamo che l’aumento di suicidio fosse dovuto alla disperazione, all’orrore di uomini che vedono le loro vite distrutte, le loro imprese annientate, i loro figli in miseria per sempre, in paesi dove anche la libertà elementare di sedersi su una panchina a leggere il giornale è stata annientata, e tutto questo per salvare i popoli da una pandemia che si fermerebbe con un farmaco, l’idrossiclorochina, che costa 6 euro. E invece no: gli scienziati con la S maiuscola ci spiegano che è stato il farmaco che ha salvato l’umanità dalla malaria e che da sempre, soprattutto in Piemonte, mandiamo giù con un po’ d’alcol come aperitivo dei pranzi di famiglia. In attesa che lo scienziato di turno ci spieghi che il chinino fa venire la cellulite i brufoli, ricordo a tutti di non prendere il paracetamolo, la tachipirina, in casi di sospetto covid. Il paracetamolo non è un antiinfiammatorio, non intralcia in nulla la cascata di infiammazione, ma limita la febbre con cui l’organismo combatte il virus e limita il glutatione, il nostro più importante antiossidante, che a sua volta limita l’infiammazione. Per inciso, è a causa di questa sua azione antiglutatione che avviene il danno epatico da paracetamolo, farmaco incredibilmente venduto senza ricetta e ancora più incredibilmente raccomandato da migliaia di medici per i covid, per motivi che mi risultano assolutamente oscuri. La tachipirina fa il gioco del virus.
Vado a cercarmi qualche bottiglia di Barolo chinato per il pranzo di questa sera.
Segnalo che si tratterebbe quindi di un farmaco, e in quanto farmaco potrebbe essere assunto anche durante l’Avvento, periodo liturgico che dovrebbe essere di penitenza e sacrificio come la Quaresima, ma che permette le medicine.